Tornando alle tue incisioni, devo ripetermi: la grafia della firma somiglia assai a quella, famigerata, del D'amico. Una mano da contabile, non da artista. Firma posticcia?
Poi, a sinistra in basso della Scala c'è una scritta in cui, dopo opportuni ingrandimenti, io leggo Nino Sala 49. Mi sa che sono tutti nomi farlocchi, questo, quello della firma e pure gli altri, D'Amico ecc., salvo uno, quello delle belle incisioni di VE e MI, Guglielmo Baldassini, che comunque pure lui si firmava spesso con nomi di fantasia, oltre che con il suo.
La cosa è spiegabile trattandosi di incisioni "turistiche", cioè rappresentanti luoghi importanti e significativi: magari ne stampavano un bel po', poi cambiavano qualcosa e la stessa lastra ricominciava a farsi torchiare ... insomma, nell'Italia del secondo dopoguerra bisognava ben arrangiarsi, no?