Affari e scoperte: mercatini, negozi, aste, eredità ...

Le firme comunque rimangono troppo somiglianti perchè la prima sia stata apposta da altra mano.
Urge una lente come quelle degli esperti del forum, di cui mi doterò presto, per capire circa l'originalità delle litografie e se le firme sono state apposte di proprio pugno e non tramite procedimenti furbetto-meccanici:
Firma della mia:
firma soffici 1.PNG

Firma della lito che si trova in rete:
firma soffici 2.jpg

Rimane comunque l'assenza di numerazione e anche la diversa dimensione rispetto alla lito in rete, che farebbe pensare, se originale, ad un esemplare extra non numerato.
 
Ultima modifica:
Caro R.A., mi dispiace molto essere continuo motivo di "frustrazione" rispetto alle tue scoperte, ma immagino che tu preferisca comunque una opinione sincera.
Questo punto non riguarda la domanda qui riportata, a cui rispondo semplicemente che l'Impressionismo ha aperto ai nostri occhi una gamma di colori e accostamenti che prima nemmeno si immaginava. Uso di ombre violette, abbondanza di colori chiari, rapporti tonali più inerenti al colore in sé che al soggetto rappresentato, ecc ecc. Di conseguenza, e pure per altri motivi legati al bombardamento dei media con colori brillanti (TV, manifesti ecc) e alla vita più "spumeggiante", oggi il coloritore vira spontaneamente verso una gamma di colori chiari, di accostamenti brillanti, di maggiore luminosità anche senza accorgersene, e solo gli esecutori più pedissequi e meno "artistici" riescono ad imitare accettabilmente certe pesantezze del passato, per esempio del primo Ottocento. Alle volte basta un particolare per capire che lì il coloritore si è tradito, ma più in generale, vi sono categorie di incisioni che normalmente non venivano acquarellate, nelle quali una coloritura originale è cosa abbastanza infrequente.
Ma la frustrazione viene da altro. Il tuo Soffici io l'ho visto uguale a Piazzola domenica :eek: :cin:, e a prima vista mi sembrava un affare, ho chiesto il prezzo (80€) e mi sono ripromesso di ripassare. L'ho fatto con un amico del forum (più l'altro, ma ci legge) cui l'avrei eventualmente consigliato. A questo punto ho controllato con la lente (una 2x o 4x, come ho suggerito altrove) ed è apparso, mefitico, il retino.:jack:
Guarda la firma, e il segno sotto la firma: dovresti trovarlo anche tu, se è una copia dello stesso lavoro. Cosa che darei praticamente per certa, pur augurandoti il meglio. :rosa:
 
Infatti un quadretto che ho preso di recente conteneva una stampa fotografica del museo di arte moderna di Firenze, forse venduta dal museo stesso o venduta con qualche rivista in edicola.

Vita campagnola – Kollectium

Io l'ho presa per la curiosità, visto che costava solo una pesata, il quadro è ben dipinto in tutti i particolari, però il soggetto non è che mi esalti troppo, ma visto che l'ho preso aggratis :d:

Per Gino, la stampa presenta tantissime righe regolari in senso verticale, queste penso dovute al modo in cui è stata stampata l'opera, sai dirmi che tecnica di stampa hanno usato?
Non sono queste, però, le opere di cui si parlava: intendevamo incisioni originali che il museo tiene chiuse nei suoi depositi. Questa è una riproduzione che il museo vende. Non so quale tecnica sia stata usata.
 
:d:
Caro R.A., mi dispiace molto essere continuo motivo di "frustrazione" rispetto alle tue scoperte, ma immagino che tu preferisca comunque una opinione sincera.
Questo punto non riguarda la domanda qui riportata, a cui rispondo semplicemente che l'Impressionismo ha aperto ai nostri occhi una gamma di colori e accostamenti che prima nemmeno si immaginava. Uso di ombre violette, abbondanza di colori chiari, rapporti tonali più inerenti al colore in sé che al soggetto rappresentato, ecc ecc. Di conseguenza, e pure per altri motivi legati al bombardamento dei media con colori brillanti (TV, manifesti ecc) e alla vita più "spumeggiante", oggi il coloritore vira spontaneamente verso una gamma di colori chiari, di accostamenti brillanti, di maggiore luminosità anche senza accorgersene, e solo gli esecutori più pedissequi e meno "artistici" riescono ad imitare accettabilmente certe pesantezze del passato, per esempio del primo Ottocento. Alle volte basta un particolare per capire che lì il coloritore si è tradito, ma più in generale, vi sono categorie di incisioni che normalmente non venivano acquarellate, nelle quali una coloritura originale è cosa abbastanza infrequente.
Ma la frustrazione viene da altro. Il tuo Soffici io l'ho visto uguale a Piazzola domenica :eek: :cin:, e a prima vista mi sembrava un affare, ho chiesto il prezzo (80€) e mi sono ripromesso di ripassare. L'ho fatto con un amico del forum (più l'altro, ma ci legge) cui l'avrei eventualmente consigliato. A questo punto ho controllato con la lente (una 2x o 4x, come ho suggerito altrove) ed è apparso, mefitico, il retino.:jack:
Guarda la firma, e il segno sotto la firma: dovresti trovarlo anche tu, se è una copia dello stesso lavoro. Cosa che darei praticamente per certa, pur augurandoti il meglio. :rosa:
Ma non è frustrazione, è ricerca. D'altra parte perchè dovrei rifiutare, o rifiutare di vedere, la realtà?
Per questo bisogna spendere poco, per affinare una po' alla volta il coltello fino all'affondo finale :d:
Gli acquisti sbagliati sono compensati da quelli riusciti, che ogni tanto riescono, a me come agli altri.
 

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