Affari e scoperte: mercatini, negozi, aste, eredità ...

Certo, non brutta. Ma per 1.500 dovrebbero fornire stima, provenienza e documentazione. A volte riescono ancora ad indispormi alcuni venditori : richieste spropositate in contesti inadatti, soprattutto totale mancanza di un corretto approcio.
no figurati se hanno qualche documentazione, la logica di questi acquisti è prenderle, se piacciono a 80/100 euro
 
Sicuro Felice e non Francesco, cioè il figlio? Lui faceva acquetinte
A memoria era scritto Felice , ma non sulla stampa . Era una dicitura scritta a mano sulla cartellina in plastica che la conteneva. Ricordavano un po' gli ex libris, per formato e genere.Ho cercato dei riscontri sia per Felice che Francesco in rete ma non ho trovato nulla. Mi rimarrà la curiosità , senza il rimpianto.
 
no figurati se hanno qualche documentazione, la logica di questi acquisti è prenderle, se piacciono a 80/100 euro
A me piace un autore , di genere completamente diverso dall'art nouveau, ma è per fare un esempio.Ne vedo diversi nei mercatini piemontesi e su internet.La richiesta, per disegni e acquerelli, va dai 250 ai 300 euro. Gli olii, in asta , sono stati aggiudicati intorno ai 600/800 euro ed i disegni a cifre pari o inferiori a quelle richieste nei mercatini. Con autentica .
 
Sempre alla raccolta benefica ho acquistato questa "maniera nera" di Mario Avati.La maniera nera e' una tecnica di incisione conosciuta anche come mezzatinta.La appendero',nel caso la moglie non volesse tenerla piu' in casa la mettero' in vendita ed una parte del ricavato la daro' all'associazione che me l'ha venduta,visto che il prezzo di acquisto e' sicuramente inferiore al prezzo di mercato.Trovo sia giusto condividere il profitto.Nell'edizione dello scorso anno molte cose sono state acquistate da rivenditori professionali.Per carita' ,l'associazione e' consapevole di cio' che vende ma danno anche la possibilità a tutti di comprare opere a prezzi assai modici(si tratta di donazioni ma anche gli svuotacantine spesso non pagano la merce o la pagano una miseria).Quindi guadagnando rivendendole perché non destinarne una parte di nuovo a chi cerca di fare del bene?La mia vuol essere solo una considerazione ,un pensiero a voce alta.Spesso dimentichiamo che ci sono tante persone che possiamo aiutare con piccoli gesti e che abbiamo la fortuna di non trovarci nelle medesime condizioni.Ma potrebbe succedere anche a noi.L'importante e' sapere chi si aiuta e che i soldi vadano interamente a chi ha bisogno( anche solo a persone che conosciamo direttamente e si trovano in momenti di difficoltà).Perdonatemi se mi sono dilungato .

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Sempre alla raccolta benefica ho acquistato questa "maniera nera" di Mario Avati.La maniera nera e' una tecnica di incisione conosciuta anche come mezzatinta.La appendero',nel caso la moglie non volesse tenerla piu' in casa la mettero' in vendita ed una parte del ricavato la daro' all'associazione che me l'ha venduta,visto che il prezzo di acquisto e' sicuramente inferiore al prezzo di mercato.Trovo sia giusto condividere il profitto.Nell'edizione dello scorso anno molte cose sono state acquistate da rivenditori professionali.Per carita' ,l'associazione e' consapevole di cio' che vende ma danno anche la possibilità a tutti di comprare opere a prezzi assai modici(si tratta di donazioni ma anche gli svuotacantine spesso non pagano la merce o la pagano una miseria).Quindi guadagnando rivendendole perché non destinarne una parte di nuovo a chi cerca di fare del bene?La mia vuol essere solo una considerazione ,un pensiero a voce alta.Spesso dimentichiamo che ci sono tante persone che possiamo aiutare con piccoli gesti e che abbiamo la fortuna di non trovarci nelle medesime condizioni.Ma potrebbe succedere anche a noi.L'importante e' sapere chi si aiuta e che i soldi vadano interamente a chi ha bisogno( anche solo a persone che conosciamo direttamente e si trovano in momenti di difficoltà).Perdonatemi se mi sono dilungato .

Vedi l'allegato 512530
Molto giusta la tua osservazione.Peccato poi che da me esiste sì un "paranegozio" continuo a fini benefici gestito da una parrocchia, però c'è una volontaria che sceglie sempre il meglio e poi lo vende per sé al mercato di Piazzola ... Vabbè.
Quanto al tuo Avati, nome molto più noto all'estero nonostante fosse una presenza fissa del catalogo Prandi, è sì specialista in maniera nera, ma questo pezzo pare piuttosto una acquaforte.
E' vero che su findartinfo si trova il lavoro che segue descritto come mezzotinto Art pictures - Artist Mario Avati
a000982254-001.jpg
ma secondo me anche questo è acquaforte.

I mezzotinti sono questi

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393743.jpeg


visto che nel mezzotinto non si fanno segni neri, ma si rileva dal nero il bianco, lisciando progressivamente.
Comunque autore di successo, pur se temo che venderlo al prezzo corretto in Italia sia impresa improba per un privato.
 
Molto giusta la tua osservazione.Peccato poi che da me esiste sì un "paranegozio" continuo a fini benefici gestito da una parrocchia, però c'è una volontaria che sceglie sempre il meglio e poi lo vende per sé al mercato di Piazzola ... Vabbè.
Quanto al tuo Avati, nome molto più noto all'estero nonostante fosse una presenza fissa del catalogo Prandi, è sì specialista in maniera nera, ma questo pezzo pare piuttosto una acquaforte.
E' vero che su findartinfo si trova il lavoro che segue descritto come mezzotinto Art pictures - Artist Mario Avati
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ma secondo me anche questo è acquaforte.

I mezzotinti sono questi

Vedi l'allegato 512534
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visto che nel mezzotinto non si fanno segni neri, ma si rileva dal nero il bianco, lisciando progressivamente.
Comunque autore di successo, pur se temo che venderlo al prezzo corretto in Italia sia impresa improba per un privato.
Molto bravo, Mario Avati. E nonostante sia conosciuto soprattutto per i mezzotinti devo dire che preferisco le acqueforti.
 
Ne ho uno anch'io credo acquaforte e Gino mi aveva aiutato per l'identificazione.
Credo che oltre alla condivisione dei profitti possa essere sufficiente regalare quindi riciclare ad altre associazioni benefiche che a loro volta rivendono.

Domenica torno operativa dopo un periodo di pausa, c'è Gonzaga al coperto, visto il meteo recente scelta indovinata.
 
Molto giusta la tua osservazione.Peccato poi che da me esiste sì un "paranegozio" continuo a fini benefici gestito da una parrocchia, però c'è una volontaria che sceglie sempre il meglio e poi lo vende per sé al mercato di Piazzola ... Vabbè.
Quanto al tuo Avati, nome molto più noto all'estero nonostante fosse una presenza fissa del catalogo Prandi, è sì specialista in maniera nera, ma questo pezzo pare piuttosto una acquaforte.
E' vero che su findartinfo si trova il lavoro che segue descritto come mezzotinto Art pictures - Artist Mario Avati
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ma secondo me anche questo è acquaforte.

I mezzotinti sono questi

Vedi l'allegato 512534
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visto che nel mezzotinto non si fanno segni neri, ma si rileva dal nero il bianco, lisciando progressivamente.
Comunque autore di successo, pur se temo che venderlo al prezzo corretto in Italia sia impresa improba per un privato.

Infatti hai ragione, è un'acquaforte ed è vero che in Italia è poco/niente conosciuto. Il fatto che possa succedere e succede quello che hai raccontato riguardo alla "volontaria" è una triste realtà.E' meglio conosciuta come scrematura . A volte c'è anche una sorta di "compartecipazione" da parte degli organizzatori. Purtroppo lo vediamo a tutti i livelli ed in tutti i settori, una sorta di imprinting italiano onde per cui ci troviamo nella situazione in cui siamo.
 
Ultima modifica:
Ne ho uno anch'io credo acquaforte e Gino mi aveva aiutato per l'identificazione.
Credo che oltre alla condivisione dei profitti possa essere sufficiente regalare quindi riciclare ad altre associazioni benefiche che a loro volta rivendono.

Va bene tutto, le cantine son piene . Anche i mercatini dell'usato l'invenduto lo danno in beneficenza.Così almeno è scritto nel loro regolamento.
 

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