Allego un paio di acquisti, il bpzzetto teatrale e altro lavoro con relativa etichetta. Della
Rosa Canonici, appartenente a famiglia ferrarese ho trovato riferimenti della sorella gemella marchesa Ginevra Canonici Facchini (1779-1870), tra le prime femministe, nobildonna colta e letterata e iscritta a varie accademie. Nel 1824 diede alle stampe una lettera
Sulla educazione e direzione de’ grandi conservatori, la finalità dei quali avrebbe dovuto essere non solo di rendere le donne degne «di portare il titolo rispettabile di spose e di madri e di adempierne tutti i doveri», ma anche «di poter bastare a se stesse, se la sorte le condanna al celibato»: convinzione che sorgeva dalla constatazione che «le guerre, l’avarizia dei parenti, le malattie e mille imprevedute circostanze, lasciano languire una gran parte del nostro sesso privo di un compagno […] e spesso l’irreligione, l’immoralità e l’ignoranza, lungi dall’offrire nel marito una guida e un asilo, pone al fianco un oppressore, un distruttore della pace, un obice possente alla buona condotta dei figli». Riminaldi sono menzionati per collezioni secentesche e settecentesche del luogo mentre la più antica tra le raccolte ferraresi era forse quella di Roberto Canonici, danneggiata da un incendio del palazzo avito nel 1638 e che, nonostante le offerte di Francesco I, non raggiunse mai la Reggia di Modena. Si trattava di 132 dipinti, tra i quali primeggiavano i grandi veneti, da Tiziano a Veronese e a Tintoretto. La vendita ebbe luogo nel 1902 e con essa la dissoluzione.
Ginevra Canonici