Affari e scoperte: mercatini, negozi, aste, eredità ... (10 lettori)

Anacleto52

Forumer attivo
Autore: Saint Non Richard Jean Claude 1727/1791
Disegnatore: Joseph Vernet 1714/1789
Incisione: Carl Wilhelm Weisbrod/Robert Daudet
Editore: Clousier
Tecnica: Acquaforte su rame
Periodo: 1781/1786 Parigi
Soggetto: seconda veduta di Napoli dalla Marinella
Tratta dal volume: Voyage pittoresche ou description des Royames de Naples et de Sicilie (iniziato 1781 terminato 1786)
Titolo dell’opera: Vue de là ville de Naples, prise du bastion appelle’ il Torrione del Carmine
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Loryred

Forumer storico
Oggi finalmente ritornati in piazza, un po' tardi per le buone occasioni. Mi sono accontentata di due olietti, siano anche dilettanteschi, vista l'esigua spesa complessiva di 3 Euro, non li vale nemmeno la cornice. Credo se non altro di aver battuto ogni record di convenienza!

La prima potrebbe essere una pittrice locale Laura Cabrini, se lei, prevalentemente acquerellista, ha all'attivo qualche mostra e premio anche se quanto visto mi convince meno del mio.

Aggiungo purtroppo che il mercatino di Gonzaga di Maggio è saltato si parla del 2 Giugno ma tutto da verificare!

20210509_143930~2.jpg

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baleng

Per i tuoi meriti dovrai sempre chiedere scusa
Si riapre.
Emozione.
Viaggiare, l'aria dai finestrini, il timore di aver avuto una notizia errata, la speranza di trovare qualcosa che valga il tempo speso - pur sapendo che il vero scopo non è trovare, ma cercare.

Delusione.
Immaginarsi che la lunga sosta abbia riempito le bancarelle di molte novità interessanti, magari diverse dal solito.

Sorpresa.
Terminare il giro senza aver visto un solo oggetto meritevole di far metter mano alla cassaforte sigillata :) del portamonete, e poi, rifacendo un pezzo già percorso, accorgersi di un "quadro", un bianconero da vedere più da vicino, prima evidentemente sfuggito. Realizzare pure in quel momento quanto si fosse perduta l'antica attitudine a stanare i tesori, o anche solo i bocconcini, visto che solo dopo un'oretta l'occhio ha visto cose prima invisibili. :wall:

Piacere.
Perché l'oggetto, che di lontano pareva una lito o acquatinta, rivela essere un disegno, e la proprietaria, considerando il vetro rotto come danno polifemico, chiede la sventata cifra di 10 euro. Prezzo cui non si può dire di no, sebbene il soggetto non sia granché commerciale e non si capisca bene la firma. Però c'è qualità, e, confidando in Santa Lorenza dei Threads, chissà, magari il teutonico autore viene ripartorito e riconosciuto.

Sbracamento.
Perché ripercorrendo il tratto saltano fuori due decorativi lichtdruck, che, come sappiamo, è una stampa su base riproduttiva meccanica. Del primo il marocchino chiede 10, presa la coppia a 15, massì, lavitaèbella ecc

Vizio.
Come resistere quando signore di tutte le età passano al tuo fianco spalettando coppe di gelato con panna montata a gogò? Sosta piacevole in gelateria, glicemia dev'essere una pianta che dà fiori violetti primaverili a grappolo, e comunque ogni tanto ci vuole anche l'affronto all'apparato metabolico, sennò a suon di insalate uno diventa verde. Bel plateatico all'aperto, ombra e piante, un caffè, due palle di gelato e tanta panna, totale € 3,70, l'affare migliore della giornata :d:

Ora mi toccherà l'ingrato destino di scorniciare almeno 2 dei tre pezzi. Ci vorranno mesi? Ai postumi (di artrosi varie) l'ardua sentenza.
Le immagini tra un po'.
 

RedArrow

Forumer storico
Si riapre.
Emozione.
Viaggiare, l'aria dai finestrini, il timore di aver avuto una notizia errata, la speranza di trovare qualcosa che valga il tempo speso - pur sapendo che il vero scopo non è trovare, ma cercare.

Delusione.
Immaginarsi che la lunga sosta abbia riempito le bancarelle di molte novità interessanti, magari diverse dal solito.

Sorpresa.
Terminare il giro senza aver visto un solo oggetto meritevole di far metter mano alla cassaforte sigillata :) del portamonete, e poi, rifacendo un pezzo già percorso, accorgersi di un "quadro", un bianconero da vedere più da vicino, prima evidentemente sfuggito. Realizzare pure in quel momento quanto si fosse perduta l'antica attitudine a stanare i tesori, o anche solo i bocconcini, visto che solo dopo un'oretta l'occhio ha visto cose prima invisibili. :wall:

Piacere.
Perché l'oggetto, che di lontano pareva una lito o acquatinta, rivela essere un disegno, e la proprietaria, considerando il vetro rotto come danno polifemico, chiede la sventata cifra di 10 euro. Prezzo cui non si può dire di no, sebbene il soggetto non sia granché commerciale e non si capisca bene la firma. Però c'è qualità, e, confidando in Santa Lorenza dei Threads, chissà, magari il teutonico autore viene ripartorito e riconosciuto.

Sbracamento.
Perché ripercorrendo il tratto saltano fuori due decorativi lichtdruck, che, come sappiamo, è una stampa su base riproduttiva meccanica. Del primo il marocchino chiede 10, presa la coppia a 15, massì, lavitaèbella ecc

Vizio.
Come resistere quando signore di tutte le età passano al tuo fianco spalettando coppe di gelato con panna montata a gogò? Sosta piacevole in gelateria, glicemia dev'essere una pianta che dà fiori violetti primaverili a grappolo, e comunque ogni tanto ci vuole anche l'affronto all'apparato metabolico, sennò a suon di insalate uno diventa verde. Bel plateatico all'aperto, ombra e piante, un caffè, due palle di gelato e tanta panna, totale € 3,70, l'affare migliore della giornata :d:

Ora mi toccherà l'ingrato destino di scorniciare almeno 2 dei tre pezzi. Ci vorranno mesi? Ai postumi (di artrosi varie) l'ardua sentenza.
Le immagini tra un po'.
Riprendiamo le vecchie abitudini, bene. Qua da quanto leggo se ne parla dalla terza settimana di giugno, ovvero quando riaprono le fiere. Che a quel punto significa farsi un paio di domeniche e poi si va direttamente a settembre, dato che a luglio i mercatini sono sempre stati ridotti all'osso.
 

Barlafuss

Forumer storico
Veramente sono già aperti, ad esempio quello di Famagosta, a cui non vado però. Ed in Piemonte. Oggi c'era quello di Casale ma non sono potuto andare.
 

baleng

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Questo il disegno col vetro rotto.
buffolèdisegno (2).jpg


Kennwort = parola d'ordine,
Handel und gewerbe = commercio (affare traffico) e mestiere (professione). Io lo intenderei come "professionalità nel commercio".
Magari Lory darà una traduzione più significativa :bow:
Data 1922.
Però la cosa che conta sarebbe la firma. Ecchiela!

BuffolèFirm.jpg


A quanto pare dovrebbe trattarsi di Franz Wielsch, nato a Vienna nel 1873 (studiò a Vienna, e il Bénézit non aggiunge altro :oops:

Picclick e Babbey mostrano un olio tardo e modesto NON venduto a 400 €.

1620576794958.png


Una sua acquaforte (che ripropone un quadro più antico) risulta in vendita a 40 € Wielsch, Franz , Wielsch, Franz. - "Trinitarier Orden". | Graphikantiquariat Koenitz Qui aggiungono che ha studiato con Unger (acquafortista molto attivo) e che (tra l'altro come il maestro) lavorò nel campo della grafica di riproduzione :wall:

1620577295627.png


Pertanto acquisto di buon rapporto prezzo\qualità, ma con pochi quarti di nobiltà e destinato al sottobosco. Augh :benedizione:
 

baleng

Per i tuoi meriti dovrai sempre chiedere scusa
I due lichtdruck sono questi

buffolèMaggio21.jpg




Buffol è.jpg


Il primo è più bello, ma io avevo visto solo il secondo che è più "sano", comunque si vedrà smutandandoli al sole, chiaramente il primo è venuto scontato e potrebbe essere durissimo da recuperare..
Si noti l' "elegante" cornicetta in verde rococò :oops::bannato: :stop:
Sono stati creati da e per la Ernesto De Angeli, cotonificio (c'è pure timbro a secco), immagino si tratti della stessa società che in seguito ha cambiato nome in De Angeli Frua, quotata in borsa. Fu chiusa nel 1968.

La fabbrica De Angeli-Frua è stata un'azienda tessile italiana nata nel 1896 dall'unione delle fabbriche di Ernesto De Angeli e Giuseppe Frua. Il nome completo era "De Angeli-Frua, Società per l'industria dei tessuti stampati S.p.A." e come Stampati era abbreviata nel listino della Borsa di Milano
Per i lombardi ...

Cotonificio Cantoni - De Angeli Frua

Il Cotonificio Cantoni nasce per mano di Benedetto Cantoni ai primi dell'Ottocento a Gallarate (i primi impianti di filatura sono del 1830).
Il figlio Costanzo darà poi all'azienda una base più solida allargando la produzione e installando impianti di fusi semiautomatici, mezzi di filatura meccanici, impianti di tessitura e di tintura.
Nel 1872, grazie al lavoro di Eugenio Costanzo Cantoni, l'azienda diviene "S.A. Cotonificio Cantoni".
Nel 1878 dal Cotonificio Cantoni si stacca la stamperia della Maddalena che, con l'assorbimento di altre due stamperie, darà origine alla "De Angeli-Frua, Società per l'Industria dei Tessuti Stampati". La De Angeli-Frua è stata infatti un'azienda tessile italiana, nata nel 1896 dall'unione delle fabbriche (cotonifici e stamperie) di Ernesto De Angeli e Giuseppe Frua.
Nel 1911 la De Angeli-Frua acquista la "Stamperia a Macchina Romeo Zerbi" di Saronno e la trasforma in una tintoria-stamperia di tessuti.
Dopo un periodo di stasi dovuto all'avvento della Prima Guerra Mondiale, il cotonificio riprende il lavoro ed esporta i suoi tessuti in tutto il mondo.
Vengono introdotti macchinari nuovi e si accresce la gamma degli articoli prodotti.
Dal 1943 tutta la produzione di tessuti stampati dalla De Angeli-Frua, sarà realizzata nello stabilimento di Saronno.
Nel 1968 la De Angeli-Frua sarà assorbita dal Cotonificio Cantoni S.p.A. seguendone le sorti.
L'unità Saronnese del Cotonificio Cantoni, divenne Cantoni Satilai e nel 1984 venne divisa in un ramo commerciale ed un'unità produttiva "Cantoni finiture tessili".
Gli alti costi delle strutture e i cali delle vendite portarono ad una definitiva chiusura degli stabilimenti nel 2002.:cry:

:depresso:
 

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