Alla cortese attenzione di Tashtego

la Norvegia nei paesi felici naaaaaaaaa
c'hanno sei mesi di buio ..come si può stare felici
in un paese dove fa sempre freddo e non vedi il sole :down:

dici che non sanno come passare il tempo con tutto sto buio e sto freddo? :mmmm:

secondo me lo sanno :D

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Quello che ho evidenziato in rosso nella classica scatoletta di tonno marchiato coop è la provenienza dal quale il tonno viene pescato.. FAO 61 o 71 riguarda quel luogo limitrofo al Giappone dove ancora l'acqua dell'oceano è pesantemente contaminata ( e nessuno ne parla) dalla centrale nucleare di Fukushima.. CONDIVIDERE PLEASE!





L'immagine mostra 169.... scusa , sotto c'e' scritto 71...

Tonno radioattivo dalle zone di pesca FAO 71 e FAO 61 | bufala, ecco perchè
 
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Al centro del disordine alimentare, dato dall’interazione di molteplici fattori biologici, genetici, ambientali, sociali, psicologici e psichiatrici – spiega Luigi Enrico Zappa, Direttore del Centro per i Disturbi del comportamento alimentare, Dipartimento di salute Mentale dell’Ospedale San Gerardo di Monza - c’è, da parte di chi ne soffre, una ossessiva sopravvalutazione dell’importanza del corpo e la messa in atto di impropri comportamenti per ottenere il controllo sul peso e la forma fisica». Una visione distorta dell’immagine di sé che ha ripercussioni pesanti: malnutrizione, seri danni cardiaci, al fegato e ai reni e ai diversi apparati, problemi al sistema nervoso e osseo, per citare solo i principali. «Ma non va dimenticato – continua lo specialista – che si tratta in primo luogo di un problema di ordine psichiatrico che trascina con sé stati depressivi, basso livello di autostima, senso di vergogna e colpa, difficoltà a mantenere relazioni sociali e familiari, tendenza a comportamenti manichei e maniacali, propensione al perfezionismo». Oltre ai problemi di salute, c’è una questione altrettanto seria e delicata: i disturbi alimentari, spesso non ricevano una diagnosi e un trattamento adeguati: «Occorrono fin dagli esordi – aggiunge il Dottor Zappa – terapie mirate che conducano la persona a modificare consapevolmente i comportamenti e la gestione dei propri stress emotivi, adottando soluzioni che non siano dannose per la salute e rivolte a ristabilire un equilibrato rapporto con il cibo». Spesso, invece, molti casi arrivano all’osservazione clinica dopo una lunga storia di malattia, quando è più difficile ottenere una guarigione.
I CAMPANELLI DI ALLARME La scarsa conoscenza o attenzione delle prime avvisaglie è fra le cause del ritardo diagnostico. Ecco i segnali che devono mettere in guardia: «Una consistente perdita di peso, accompagnato dall’intensa paura di ingrassare anche quando si è sottopeso – avverte lo specialista - può fare sospettare una anoressia nervosa, di contro ricorrenti episodi di abbuffate alimentari a cui seguono comportamenti volti a evitare l’aumento di peso (vomito indotto, uso di lassativi o diuretici e enteroclismi, digiuno protratto e eccessivo esercizio fisico) caratterizzano la bulimia nervosa. Infine il BED condivide con la bulimia le abbuffate ma senza il successivo ‘smaltimento’ del cibo mettendo a rischio, specie in età adulta, di sviluppo di obesità, diabete mellito e malattie cardiovascolari che restano fra le patologie con un più alto indice di mortalità».
 
Gabriele Beccaria per "TuttoScienze-La Stampa"
images La vera domanda - dice Luigi Fontana, professore all'Università di Salerno e alla Washington University di St.Louis - è questa: è possibile vivere una lunga vita senza ammalarsi? Chi non è uno scienziato può tradurla così: si può morire in tarda età ma sani? La risposta è sì. E la formula si chiama «restrizione calorica».
DIETA VEGETARIANA jpeg Professore, come la spiegherà al meeting di Venezia?
«La restrizione calorica - che non significa malnutrizione! - è l'intervento più potente per allungare la durata della vita. Ci sono dati schiaccianti, almeno nei modelli sperimentali».
In pratica?
«Se a un topo di laboratorio si riduce l'introito calorico del 30-40%, l'animale vive fino al 50% in più: è come se la nostra esistenza si allungasse a 140-150 anni. Il fatto straordinario è che le cavie sono più sane e hanno una riduzione di tutte le patologie, dal diabete alle malattie cardiovascolari, fino al cancro».
DIETA E quindi perché si muore?
«Semplicemente perché il cuore smette di battere».
calorie Lei sostiene che queste scoper¬te hanno un doppio aspetto: sia biologico sia economico¬ so¬ciale.
«In Italia il 21% delle persone ha oltre 65 anni e con il Giappone siamo una delle popolazioni più anziane. E tra 10 anni saliremo al 33%. L'80% di questi ultrasessantacinquenni ha una malattia cronica e il 50% ne ha due o più, come disturbi cardiovascolari, tumori, diabete, demenza. E' una situazione insostenibile, se si pensa che già oggi quasi l'8% del prodotto interno lordo viene speso per la Sanità».
Come si può rimediare?
«Ridisegnando le politiche sanitarie in modo che si arrivi a 70 anni in buona salute, visto che si dovrà lavorare almeno fino a quell'età. Oggi il sistema è curativo: si va dal medico quando si sta male. Ma così non può più funzionare. Se ne deve affiancare un altro - di tipo preventivo - in cui si insegnino comportamenti alimentari e stili di vita sani e corretti».
DIETA Anche con la coercizione?
«No. Basta l'insegnamento. Perché la gente fa poco esercizio e non sa mangiare. Apre il frigorifero e si nutre con gli stessi cibi a cui è stata abituata da genitori e amici. Ecco perché bisogna creare strutture dedicate in cui imparare come e cosa fare: ci vuole una nuova concezione della medicina».
calorie dieta italiani In cosa consiste esattamente la restrizione calorica?
«Nel mangiare cibi ricchi di nutrienti, ma poveri di calorie vuote: si dovrebbe adottare una dieta mediterranea, ma un po' più sofisticata, in cui a piccole dosi di latticini e carne magra si affiancano grandi varietà di verdure e frutta, eliminando i dolciumi e aggiungendo pesce, cereali integrali, legumi, noci e semi».
valore calorico alimenti E che cosa si ottiene?
«Gli individui che la seguono, e che fanno un adeguato esercizio fisico, presentano un profilo cardiovascolare fantastico. A 70-80 anni hanno la pressione di un ragazzo, mentre il 90% degli italiani sopra i 50 anni ha già una preipertensione e il 50% è iperteso.
Chi comincia la restrizione calorica in giovane età, invece, riduce il rischio di infarto del miocardio e di ictus - le prime due cause di morte - pressoché a zero. Anche il rischio cancro è basso, sebbene al momento non siano ancora disponibili marcatori chiari che permettano di elaborare previsioni per ognuno».
tabella calorie C'è un modello a cui ispirarsi?
«Purtroppo no. In auge c'è ancora quello tradizionale, in Italia come negli Usa».
E come lo si può inventare?
«Si deve ridisegnare il sistema sanitario e universitario, seguendo un approccio multidisciplinare, in cui la missione sarà quella di sviluppare ricerche e iniziative legate alla promozione della salute dell'individuo e della tutela dell'ambiente, oltre che dello sviluppo ecosostenibile».
Tabella Calorie Alimenti H I K L E l'inquinamento?
«Abbiamo già disponibili molte delle conoscenze che permetterebbero una vita sana in un mondo pulito, ma una visione riduzionistica e arretrata ha impedito finora lo sviluppo di tutte queste opportunità».
L'Italia potrebbe davvero con¬ quistare la leadership nella lot¬ ta all'invecchiamento? «Dobbiamo chiederci se vogliamo diventare un'altra Cina o se concentrarci sulle attività scientifiche, industriali e di servizio legate alla salute. Sono un mercato e un business gigantesco».
 
Il discorso di Silvio scritto da Capezzone

Nei giorni scorsi prendeva piede l'ipotesi che il "suggeritore" principe sarebbe stato Giuliano Ferrara, uno che di comunicazione se ne intende. Ma secondo Ugo Magri, su La Stampa, l'autore di alcuni passaggi-chiave del videomessaggio sarebbe invece Daniele Capezzone, l'ex radicale divenuto portavoce del Pdl.

Uno dei cosiddetti falchi che però ha saputo dosare i toni, dal momento che tutti nel Pdl-futuro Forza Italia 2, da Alfano a Cicchitto, fino alla Santanchè, si sono detti soddisfatti del messaggio del leader. E Berlusconi? Lui ci ha messo del suo. Il parto, si diceva, è stato ostico. Sempre secondo Magri lunedì era già tutto pronto, ma al Cav non convinceva la prosa. Martedì, invece, era lui in difficoltà: "s'impappinava e insistendo andava sempre peggio", scrive il retroscenista del quotidiano torinese. Segno che la tensione, dovuta al momento cruciale ("niente miracoli, solo catastrofe", è il riassunto fatto da Pigi Battista), era altissima.
 
La fame vien mangiando. Sopratutto cibi ricchi di zucchero. Gli alimenti ad alto indice glicemico attivano infatti le stesse aree cerebrali delle droghe come la cocaina e l’eroina. Almeno stando a quando emerge da uno studio pubblicato dalla rivista The American Journal of Clinical Nutrition. I risultati dello studio dicono che i meccanismi cerebrali che regolano l'appetito e il desiderio di assumere cibo sono molto più attivi nei soggetti obesi rispetto ai magri. E chi consuma pasti ad alto indice glicemico ha molto più l'appetito nelle ore successive.
Per arrivare a questi risultati i ricercatori hanno reclutato 12 persone che volevano essere in forma ma che non riuscivano a dimagrire. Il campione era composto da uomini giovani-adulti (18-35 anni) sovrappeso o obesi, ed era mirata a valutare l'effetto sull'appetito di due pasti con identico contenuto di calorie, ma con diverso Indice glicemico, tale da fornire il 25% del totale di energia richiesta in un giornohanno chiesto loro di consumare due tipi di pasti, che fornivano le stesse calorie e avevano lo stesso sapore e dolcezza. In altre pasto conteneva carboidrati a rapido assorbimento e aveva quindi un alto indice glicemico, mentre l’altro conteneva dei carboidrati a lento assorbimento, con un basso indice glicemico.
Dopo quattro ore, la glicemia nei soggetti che avevano assunto il pasto ad alto indice glicemico era cresciuta in modo significativamente maggiore rispetto a quella di chi aveva assunto il pasto a basso indice glicemico.
Esaminando le zone cerebrali coinvolte nella stimolazione dell'appetito è emersa una maggiore attività nelle aree proprio in quelle aree che stimolano la dipendenza. In altre parole l'assunzione di cibo ad alto contenuto glicemico porta al desiderio di nuovo cibo.
Sono ad alto indice glicemico il pane bianco, le patate, i dolci, lo zucchero bianco. Sono, invece a basso indice glicemico, le verdure, i legumi, alcuni frutti, i cereali integrali, la carne, le uova, il pesce, la frutta a guscio.
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Salmone

Fornisce Omega 3 che contribuiscono alla prevenzione di diabete e malattie cardiocircolatorie.

Carni bianche

apportano proteine che contribuiscono a controllare i livelli di glicemia e sono povere di grassi.

Yogurt

I fermenti che contiene producono acido acetico e propionico che arrivano al fegato, dove regolano la produzione di glucosio e colesterolo.

Legumi

Prevengono i picchi glicemici, il diabete, la fame nervosa, i trigliceridi e il colesterolo.

Curcuma

Numerosi studi hanno dimostrato che il suo principio attivo, la curcumina, può contribuire a mantenere sotto controllo il diabete mellito di tipo 2.

Zucca

Alcuni studi hanno dimostrato che è in grado di riparare le cellule del pancreas danneggiate dal diabete.

Arancia

La fibra contenuta nella parte bianca sotto la buccia, regola l’assorbimento di zuccheri, grassi e proteine prevenendo diabete, arteriosclerosi e stipsi.

Olio d’oliva

È ricco di composti fenolici che riducono l’attività infiammatoria di geni, coinvolti nello sviluppo del diabete mellito di tipo 2 e di diverse patologie cardiovascolari o metaboliche.
 
La passione politica è così forte e congenita negli esseri umani, che impedisce alla gente di pensare in maniera chiara. Diventiamo persino incapaci di fare semplici operazioni aritmetiche, se il loro risultato contraddice le nostre convinzioni.
Questa triste sentenza sui nostri meccanismi intellettivi viene da uno studio condotto alla Yale University dal professore Dan Kahan. Il titolo è complicato: "Motivated Numeracy and Enlightened Self-Government". La traduzione, per i profani, è che la politica sabota anche le nostre abilità basilari con i numeri.
Tra gli altri esperimenti realizzati da Kahan, ce n'è uno particolarmente indicativo. Alcuni soggetti dello studio hanno ricevuto l'ordine di interpretare una semplice tavola numerica, che diceva se le creme per la pelle provocano prurito o no. L'argomento non era particolarmente carico di significati politici, e tutti sono riusciti a fare i calcoli giusti.
circoloolis cervello Altri soggetti sono stati messi davanti alla stessa identica tavola, con gli stessi identici numeri, ma stavolta l'interpretazione avrebbe portato a stabilire se vietare il porto di armi nascoste diminuisce il tasso di criminalità. La risposta sul piano aritmetico era molto facile da trovare, ma il risultato aveva un alto valore politico, perché avrebbe preso una posizione scientifica definitiva sul lacerante dibattito riguardo la vendita di pistole e fucili negli Usa.
SADDAM HUSSEINEbbene molti soggetti dello studio, nel secondo test, non sono riusciti a risolvere calcoli elementari. Appena si accorgevano che il risultato stava andando contro le loro convinzioni politiche, iniziavano inconsciamente a sbagliare le operazioni per non arrivare alla conclusione che non volevano. Più erano bravi in matematica, e più baravano, a conferma del fatto che si rendevano conto dell'evidenza dimostrata dai numeri, ma la ignoravano per scelta.

Il risultato di Kahan conferma quello che anche altri studiosi, come Brendan Nyhan di Dartmouth, hanno dimostrato. La passione politica è un fatto congenito, che sabota il funzionamento dei nostri cervelli. La conoscenza, le informazioni corrette, non hanno quasi alcun peso sulle nostre convinzioni.
JOHN F KENNEDY A DALLAS SADDAM HUSSEIN Una volta scelta la nostra verità preferita, le restiamo dogmaticamente attaccati, a scapito di qualunque cosa. Inutile ripeterci che Saddam non aveva le armi di distruzione di massa, o che Kennedy era riuscito a far approvare le leggi sui diritti civili: se ci siamo convinti del contrario, non lasceremo che la verità riesca a sviarci.
 

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