Il sostituto procuratore Alessandro Crini lo spiega poco prima delle richieste (ventisei anni per entrambi, la calunnia di Amanda Knox «riformulata in quattro anni», uno in più dei tre già definitivi), mentre descrive l'aggressione: «Perché Meredith si ritrova da sola contro tre? Per soddisfare l'appetito sessuale di Rudy Guede? Ma i reati devono avere una base, un significato...».
Per lui, dunque, non è andata esattamente come i vari pm - e i giudici del primo grado, nel 2009 - avevano sostenuto. E altro che futili motivi, «qui c'è un conflitto causato dalla presenza di Rudy in casa, è quello che crea un contrasto e induce gli imputati a mettere le mani addosso a Mez, a incastrarla nella stanza, con una progressione criminosa della quale l'omicidio è espressione».
L'episodio scatenante è per così dire maleodorante, perché collegato a quella strana abitudine dell'ivoriano Rudy Guede (condannato in via definitiva a sedici anni) di andare in bagno e non tirare lo sciacquone.
MEREDITH KERCHER I contrasti sarebbero esplosi lì, secondo Crini, avrebbero fatto deflagrare quelli legati alla pulizia della casa: «Le coinquiline erano arrivate a mettere una multa di 5 euro per chi non avesse rispettato i turni». Poi il movente avrà pure una componente sessuale «ma si risolve solamente nella svestizione della vittima, nell'azione della mano di Rudy. E' la violenza l'elemento principale».
E' un «crimine orrendo», «una macelleria»: secondo il pg Amanda, Rudy e Raffaele tengono ferma la vittima «come un animale», e l'urlo di Meredith è «lo spartiacque», ciò che in qualche modo scatena la furia omicida. L'assassinio viene commesso «per zittire Mez, farla tacere, ci si libera di chi è vittima di fatti gravi, e infatti in quel momento i tre già rischierebbero dieci anni di galera».