Alla cortese attenzione di Tashtego

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Laura Boldrini con il sindaco di Rosarno Elisabetta Tripodi insieme allex sindaco di Monasterace Maria carmela Lanzetta ed lex sindaco si Isola Capo Rizzuto Carolina Girasole Da "Corriere.it"

L'ex sindaco di Isola Capo Rizzuto (Kr), Carolina Girasole, è tra le persone arrestate stamane dalla guardia di finanza nell'ambito di un'operazione contro la cosca Arena. Tra i reati contestati c'è quello di corruzione elettorale. Secondo l'accusa, infatti, l'allora candidato sindaco avrebbe ottenuto nel 2008 i voti della cosca in cambio di favori. Girasole era stata eletta prima cittadina alla guida di una lista civica di centrosinistra. Alle ultime elezioni politiche è stata candidata, senza essere eletta, alla Camera dei Deputati con la lista Scelta Civica con Monti.
SINDACO ANTIMAFIA - L'ex sindaco era stata indicata, durante il suo mandato, dal 2008 al 2013, come uno dei primi cittadini calabresi impegnati contro la ‘ndrangheta e contro le infiltrazioni della criminalità organizzata nelle attività dei Comuni. Il suo nome era stato accostato, in questo senso, a quelli di altre donne sindaco impegnate contro la ‘ndrangheta. Carolina Girasole, in particolare, era stata accomunata per il suo impegno contro la criminalità ai primi cittadini di Monasterace e Rosarno, Maria Carmela Lanzetta ed Elisabetta Tripodi (la prima non è più in carica), insieme alle quali aveva partecipato a numerose manifestazioni antimafia. Ad una delle iniziative, tra l'altro, aveva preso parte anche l'ex segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, venuto in Calabria per esprimere solidarietà a Maria Carmela Lanzetta dopo un'intimidazione che aveva subito.
CAROLINA GIRASOLE 2 - "L'UNITA'" DEL 2 OTTOBRE 2012: "LE SINDACHE ANTIMAFIA CON BERSANI PER LA LEGALITA'"


Dall'articolo di Simone Collini per l'Unità

C'è Magda Culotta, sindaca di Pollina, in provincia di Palermo, che ha 27 anni ma questa cosa della «rottamazione» non la condivide proprio. C'è Maria Carmela Lanzetta, che è stata bersaglio di pesanti intimidazioni al punto di essere tentata anche di lasciare la guida di Montasterace, e che ora si accalora parlando del tema della legalità. C'è Elisabetta Tripodi, la prima ad essere eletta dopo la rivolta degli immigrati di Rosarno, e che snocciola con un misto di ironia e amarezza le cifre: totale comuni della Calabria, 409; totale sindache, 18.
CAROLINA GIRASOLE E poi ci sono Anna Maria Cardamone, di Decollatura, e Carolina Girasole, di Isola di Capo Rizzuto. Sono cinque sindache del Pd che hanno deciso di firmare un manifesto a sostegno di Pier Luigi Bersani candidato premier. Di documenti simili ne circolano diversi, a cominciare da quello scritto a giugno e siglato da amministratori locali vari (tra le prime cento firme c'erano quelle di Vasco Errani, Enrico Rossi, Piero Fassino, Virginio Merola) e che al momento ha superato le mille firme. Ma questo circolato nei giorni in cui il Pd ha tenuto la conferenza nazionale sul Mezzogiorno, a Lamezia Terme, si segnala per qualche caratteristica in più. La tinta rosa, certo, l'attenzione alle problematiche del sud, anche, ma non solo.
«Noi sindache democratiche calabresi e siciliane, consapevoli delle difficoltà di amministrare i nostri territori, dei problemi del Mezzogiorno, parola sparita dall'agenda nazionale nell'ultimo decennio, vogliamo esprimere il nostro sostegno al segretario Pier Luigi Bersani quale candidato alle primarie, per portare il tema della legalità e della lotta alla criminalità organizzata al centro del dibattito politico».
In nessun altro appello circolante in queste ore si insiste allo stesso modo sul tema della legalità. Ma per loro, che sono quotidianamente in prima linea contro ‘ndrangheta e mafia, non poteva essere altrimenti. Certo, non manca anche in questo manifesto la stilettata allo «stil novo» renziano: «Il confronto democratico deve avvenire sulle proposte indispensabili e necessarie per fare ripartire l'Italia e non su sterili contrapposizioni tra nuovo e vecchio».
 
Ortoressia (dal greco orthos -corretto- e orexis -appetito-)
Si tratta di un'ossessione per i cibi sani o naturali, una forma di anoressia in cui la preoccupazione non è la quantità (le calorie), ma la qualità (il corpo deve restare pulito dalle contaminazioni). Diventa uno stato patologico quando arriva a provocare pesanti limitazioni nella vita sociale delle persone che ne sono affette e quando genera rituali ossessivo-maniacali nell'igiene e nel controllo scrupoloso degli alimenti. Chi soffre di ortoressia si espone ad avitaminosi, osteoporosi e artereosclerosi con maggiore frequenza rispetto a chi segue un'alimentazione completa.
Mentre nell'anoressia-bulimia si assiste a sintomi che espongono il soggetto ad un forte rischio di morte e si può quindi parlare di masochismo, nell'ortoressia avviene il contrario: il soggetto cerca l'immortalità attraverso il cibo e uno stile di vita apparentemente sano. LEGGI ANCHE: Ortoressia

Nes (o Ned)
Significa "Night Eating Syndrome" (o "Night Eating Disorder"), cioè sindrome, o disordine, da abbuffate notturne. Si tratta di un problema che unisce un disturbo alimentare ad un disturbo del sonno. Le abbuffate avvengono solo di notte ed in uno stato di non consapevolezza, spesso di vero e proprio sonnambulismo, tanto che il soggetto può non ricordare nulla il mattino successivo. Questo disturbo è spesso associato ad una forma di ansia notturna e il cibo agisce sul soggetto come un ansiolitico o addirittura un sonnifero. E' molto diffuso tra gli uomini.

Vigoressia Psicopatologia dei body-builder
Colpisce più frequentemente gli uomini appassionati di palestra e fanatici dei muscoli scolpiti. E' la tendenza ad alimentarsi con integratori ipervitaminici e iperproteici, a ingerire pillole e bevande ipercaloriche anche come fonte principale di alimentazione o a spingersi fino all'eccesso del doping con steroidi anabolizzanti. Espone al rischio di tumori e di sterilità.

Obesità
[sec. XVIII; dal latino obesĭtas-ātis, da obēsus, obeso].
E' la forma statisticamente più diffusa di disturbo alimentare, ma non sempre è un sintomo perché a volte può rappresentare anche una libera scelta di vita. Esiste però una forma di obesità detta psicogena in cui anche davanti alla volontà di dimagrire si assiste ad una enorme difficoltà psicologica del soggetto di accettare un corpo più magro. In questi casi è una posizione inconscia a tenere il soggetto legato all'obesità, probabilmente perché questa funziona come respingente sociale, cioè tende a trasformare il corpo obeso in una sorta di protezione dai rapporti sociali e intimi.

Iperfagia
costante e continua richiesta psichica di cibo, di solito accompagnata da sensi di colpa e di inadeguatezza interiore e sociale. Non sono necessariamente presenti abbuffate, quanto piuttosto un rapporto costante con il cibo nel corso dell'intera giornata. Produce inevitabilmente un aumento di peso progressivo. Si tende a mangiare grandi quantitativi di cibo anche se non ci si sente fisicamente affamati. Nel vissuto personale sono presenti tentativi ripetuti ed infruttuosi di perdere peso tramite diete severe e restrittive (sindrome yo-yo).
 

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