Alla cortese attenzione di Tashtego

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Anima che è stata prigioniera di un Dio (l’amore)
vene che linfa a tanto fuoco hanno dato
midolli che hanno gloriosamente arso:


lascerà il suo corpo, non i suoi affanni
sarà cenere ma avrà sentimento
polvere sarà, ma polvere innamorata
 
Gli esperti di Credit Suisse private banking & wealth management continuano a essere positivi sulle azioni perché vedono un passaggio da mercati sospinti dalla liquidità a mercati sostenuti dalla crescita. E anche dall'analisi tecnica arriva una conferma al trend. Secondo Rolf P. Bertschi, Head of Technical Research di Credit Suisse private banking & wealth management "Il comportamento dei più sospinge le azioni verso un trend al rialzo secolare".

In particolare Bertschi ritiene che che gli USA faranno da battistrada per i mercati azionari globali. In particolare Credit Suisse ha valutato l' indicatore sulla dinamica secolare, che si basa su un tasso di variazione mensile, che misura la variazione dell’indice in un periodo costante, indicativamente di dieci anni.

"I trend secolari sono generati da diversi mercati rialzisti e stanno passando da livelli di ipercomprato a livelli di ipervenduto, come descritto anche da Joseph Schumpeter e Nikolai Kondratieff. Tendono a correggere gli estremi dell’inflazione e della deflazione. Riteniamo che i massimi e i minimi secolari riflettano la psicologia di massa", dice Bertschi. Che aggiunge: "Il nostro indicatore sulla dinamica secolare mostra che, dal 2000 al 2009, il sentiment è cambiato ancora, passando dall’euforia al panico. Siamo dell’idea che il minimo del 2009 abbia segnato la fine della flessione secolare e l’inizio di un nuovo trend al rialzo secolare".

Secondo Bertschi l'indicatore ha abbandonato gli elevati livelli di ipercomprato del 2000 e ora sta registrando un minimo. Per concludere, prevediamo un trend al rialzo del mercato azionario, seppur non solido come quello degli anni Ottanta. L’indicatore sulla dinamica secolare non è un indicatore relativo alla tempistica. Fornisce solamente un’idea del quadro più in generale per le azioni Usa. I segnali sulla tempistica vengono ricavati dall’indicatore sulla dinamica nel lungo
termine. "Attualmente questa analisi segnala che il mercato azionario Usa sta evidenziando un rallentamento dal maggio 2013, il mese dopo che l’indice ha superato i massimi del 2000 e 2007", dice l'esperto.

Conclude Bertschi: "Verosimilmente questo sorpasso storico è stato assimilato e, con ogni probabilità, l’indice registrerà un consolidamento al di sopra di questi massimi. A seguito di tale consolidamento riteniamo che il mercato azionario Usa ritornerà probabilmente al suo trend al rialzo secolare, verosimilmente nel primo semestre del 2014".
 
Torniamo alla laurea farlocca, partendo dall'ultimo atto della vicenda giudiziaria: il 4 aprile 1997 la Prima sezione penale della Corte suprema di Cassazione, presieduta da Giulio Carlucci, conferma definitivamente la pena a dieci mesi di reclusione per Mastrapasqua decisa dalla Corte d'Appello con queste parole: «È ben configurabile il delitto di falsità ideologica in relazione alla fattispecie riguardante il non veridico contenuto del verbale di esame di laurea e il rilascio del diploma di laurea, contenenti l'approvazione del candidato e la proclamazione di "dottore"».
I giudici lo condannano pure a pagare le spese processuali e un milione di lire per la cassa delle ammende. Il 18 giugno del 1996 il collegio di secondo grado era stato durissimo: «Mastrapasqua censura la genericità degli elementi di prova raccolti nei suoi confronti, si deve rilevare invece che i primi giudici hanno analiticamente indicato i fatti posti a sostegno dell'affermazione di responsabilità.
Risulta incontrovertibilmente che l'appellante non ha sostenuto alcuni esami perché le firme sui verbali degli stessi non sono degli esaminatori. Nonostante ciò Mastrapasqua ha presentato domanda per sostenere l'esame di laurea e ha conseguito il relativo diploma». La vicenda esplode nel 1985 quando viene arrestato uno studente di Economia, F. M., nell'am bito di un'inchiesta su un presunto commercio di esami universitari e in particolare quelli di Istituzioni di diritto privato e Diritto commerciale.
Mastrapasqua Antonio A gestire il mercato sarebbero tre bidelli e un'im piegata. Le indagini interne erano partite a gennaio di quello stesso anno per le voci insistenti raccolte dal rettore Ernesto Chiacchierini riguardo la possibilità di «comprare alcuni degli esami più difficili». Inizialmente vengono individuati 18 studenti che avevano denunciato lo smarrimento del libretto dopo aver dato l'esame di Diritto privato.
Tra questi Mastrapasqua. Qualcuno confessa e l'inchiesta si allarga, portando all'iscrizione sul registro degli indagati di centinaia di studenti. Il primo procedimento ad arrivare a sentenza è quello che riguarda Mastrapasqua e un'altra ventina di imputati. Il futuro presidente dell'Inps il 21 giugno 1989, su richiesta del pm Sante Spinaci, viene condannato a 2 anni e dieci mesi per falsità ideologica, falso materiale e corruzione. Gli esami che inizialmente gli vengono contestati sono Diritto privato, Diritto della navigazione e Tecnica industriale e commerciale.
Mastrapasqua Merlino Mucchetti LE DATE
Ma per quest'ultimo i giudici non ritengono sufficienti le prove anche se Mastrapasqua nel curriculum datato 19 febbraio 1983 aveva inserito l'esame tra quelli «da sostenere », mentre «invece è datato 30 aprile 1982» scrivono i magistrati. Alla fine a incastrare il grand-commis sono gli altri due esami, «in relazione ai quali », aggiungono le toghe, «anche se la chiamata di correità di E.P. (uno dei bidelli, ndr) è generica, è stata accertata la falsità attraverso il disconoscimento degli statini da parte dei docenti e il confronto tra il numero di tali statini e i numeri dei verbali di esami falsi riguardanti» altri studenti. Lo scoglio più duro, Istituzioni di diritto privato, viene, falsamente secondo i giudici, superato il 28 giugno 1982.
ANTONIO MASTRAPASQUA A questo punto della sentenza, a pagina 233, i magistrati inchiodano lo studente alle sue responsabilità: «Mastrapasqua ha allegato alla domanda di ammissione all'esame di laurea la dichiarazione falsa di superamento degli esami di profitto del corso, comprensiva di detti esami, datata 26 settembre 1984 e da lui sottoscritta, riuscendo così, avvalendosi anche delle falsificazioni del curriculum, a conseguire, con l'inganno, quella laurea per la quale ha richiesto il rilascio del diploma il 26 novembre 1984.
ACCOPPIATA POSTE E PENSIONI IALONGO E MASTRAPASQUA Il Mastrapasqua va per tanto condannato in relazione agli esami di Istituzioni di diritto privato e di diritto della navigazione per i reati di falso materiale (limitatamente alla falsificazione di verbali e statini), corruzione e falsità ideologica». La pena viene stimata in 2 anni, 10 mesi, 15 giorni di reclusione e un milione e trecentomila lire di multa. Otto anni dopo la Cassazione riduce la condanna a dieci mesi per il solo reato di falsità ideologica (laurea ottenuta con l'inganno).
Per questo potrebbe far sorridere qualcuno che il 28 ottobre 2013 preso la Facoltà di Economia e commercio della Sapienza di Roma Mastrapasqua sia stato premiato dalla sua vecchia università con il premio «Best in class» per l'anno accademico 2013-2014, istituito per «valorizzare l'impegno e la carriera» degli ex studenti che si sono «maggiormente distinti nelle attività professionali ». In realtà (vedere intervista a fianco) Mastrapasqua, nelle more del processo, si è rilaureato, con un piano di studi diverso.
Antonio Mastrapasqua (Inps) Dal sito dell'Inps apprendiamo che ha scelto un indirizzo economico- aziendale e che ha preparato una tesi di Matematica finanziaria ed economica dal titolo «Aspetti matematici ed economici dei fondi pensioni ». Scopriamo pure che «è iscritto all'ordine dei dottori Commercialisti di Roma e al registro dei Revisori contabili ». Internet, però, non ci dice in che anno sia stata conseguita la laurea. Una decina d'anni dopo la condanna Mastrapasqua ha chiesto e ottenuto la riabilitazione.
NON SOLO ANTONIO
Ma chi erano i compagni di processo del presidente dell'Inps? Il signor C. L. T., fiscalista di Frosinone, accetta di raccontare la sua vicenda in cambio della garanzia di anonimato: «Abbiamo fatto una cretinata per sbrigarci. L'università annullò le lauree di noi condannati. Io ho risostenuto i cinque esami che i magistrati ritenevano non validi e ho ridato anche la tesi. Nel 1993, prima della sentenza definitiva, mi sono iscritto all'albo dei dottori commercialisti». C'è poi P. A. il cui ricorso venne ritenuto inammissibile insieme a quello di Mastrapasqua. .
ANTONIO MASTRAPASQUA GABRIELLA ALEMANNO - copyright Pizzi Lui non si è mai più laureato e, da imprenditore, è stato condannato a tre anni e sei mesi di carcere per il crac dell'azienda di famiglia. L'ul tima parola la offriamo all'av vocato Antonio Capitella, difensore di E. P., uno dei bidelli al centro dell'inchiesta: «Quei processi li hanno imbastiti e proseguiti per annullare le lauree, visto che le pene sono state quasi tutte inferiori ai due anni e poi sospese.
In molti casi era già intervenuta la prescrizione. Però il mio assistito mi ha rivelato che una parte di questa storia non è mai stata raccontata: Mastrapasqua non era il solo vip coinvolto. C'erano anche imprenditori che oggi stanno sulle prime pagine dei giornali ».
ANTONIO MASTRAPASQUA INPS PIERFRANCESCO GUARGUAGLINI Questi personaggi non sono stati coinvolti nelle indagini? «No, perché il mio cliente non li ha denunciati ai magistrati. Ma quei nomi non li faremo mai. In Italia non serve fare gli eroi». E la caccia ai falsi laureati continua.
 
Non unire succo di pompelmo e farmaci
Spesso si sente parlare di interazioni tra farmaci ma in realtà a volte possono essere delle sostanze naturali a crearci problemi con i farmaci, anche se non con tutti. “Un esempio eclatante è quello del succo di pompelmo – avverte Nicola Di Daniele, docente di Scienze tecniche e dietetiche applicate all’università di Roma2: ne basterebbero già 250 ml (circa un bicchiere) per aumentare l’effetto di determinati farmaci, tra cui alcuni di quelli impiegati per il controllo di pressione arteriosa, ipercolesterolemia ed aritmie, contro l’infezione da HIV e anche immunosoppressori impiegati per malattie immunitarie o farmaci anti-rigetto nei portatori di trapianti d’organo”. L’interazione si manifesta con un incremento delle concentrazioni nel sangue di tali farmaci e quindi degli effetti che hanno sull’organismo, compresi gli effetti collaterali. “ Tutto questo perché il pompelmo inibisce l’azione di alcuni degli enzimi che metabolizzano quei farmaci, che pertanto non vengono smaltiti. La rilevanza di queste interazioni varia da individuo a individuo e in genere gli anziani sono i soggetti più a rischio”. 4) Ok il pesce ma con alcuni accorgimenti
Il pesce viene annoverato come alimento ricco, tra gli altri elementi, degli oramai noti omega3, in grado di abbassare i trigliceridi del sangue e di ridurre il rischio cardiovascolare. Ma si sa che l’origine del pesce è spesso dubbia, e comunque questo alimento può nascondere un’insidia: “ il mercurio, sostanza in grado di colpire il sistema nervoso centrale e periferico e particolarmente pericoloso per il normale sviluppo del feto nelle donne in gravidanza – spiega Di Daniele. Il pesce rappresenta una delle principali fonti di assunzione di questo metallo, ma il rischio non è uguale per tutte le specie, riguardando innanzitutto quello pescato in acque contaminate e quello di taglia maggiore”. Ecco quindi che conoscerne l’origine è fondamentale. “ I più rischiosi sarebbero lo sgombro reale, il tonno, il pescespada; i più sicuri, invece, sono i pesci di piccola taglia (ad eccezione dei molluschi) e quelli di allevamento come il salmone, il pesce gatto e la trota”.
5) Diete vegetariane e vegane sì ma nel modo corretto
È sbagliato rinunciare a interi gruppi di alimenti, come fanno quelli che s’improvvisano vegetariani o vegani, spiega Ghiselli. “ Chi rinuncia al latte o alla carne, rispetto all’alimentazione media di un occidentale, vive meglio perché in genere mangiamo troppa carne. Ma chi mangia 2-300 gr di carne a settimana sta sicuramente meglio di chi rischia carenze di ferro, calcio e zinco”.
6) La dieta non è l’unica soluzione
Quando si deve perdere peso – dice Ghiselli - non bisogna fare diete, ma aumentare l’attività fisica. Quasi sempre nella nostra società, anche se con alcune eccezioni, il sovrappeso non dipende dal fatto che mangiamo troppo ma dalla sedentarietà. Un bel paio di scarpe da corsa è il modo più economico, sano e duraturo per perdere peso”.
7) No allo spuntino di mezzanotte
Assolutamente da evitare poi è lo spuntino notturno, ci spiega Nicola Di Daniele, docente di Scienze tecniche e dietetiche applicate all’università di Roma. “ Alla Northwestern University hanno analizzato due gruppi di topi, nutrendoli con una dieta ad alto contenuto calorico e di grassi ma in momenti differenti della giornata, distinguendo tra topi alimentati di giorno e topi alimentati nelle ore notturne. I risultati pubblicati sulla rivista scientifica Obesity hanno mostrato che i topi che mangiavano nelle ore notturne ingrassavano più del doppio rispetto agli altri, a parità di cibo e di attività fisica. Sarebbe il ritmo circadiano che regola il sonno e la veglia a influenzare il metabolismo”. Altro atteggiamento a rischio è saltare la prima colazione: “ Da uno studio condotto dall’Imperial College di Londra su 21 volontari, è emerso che non consumare il primo pasto della giornata predispone il nostro cervello a considerare più appetibili nel corso della giornata quei cibi a maggior contenuto calorico. La scansione del cervello mediante risonanza magnetica al momento del pranzo in soggetti che avevano saltato la colazione, infatti, evidenziava l’attivazione dell’area di corteccia cerebrale legata al gusto, meno attiva in chi aveva fatto colazione”.
8) Vanno bene frutta e verdura, ma…
Sembra uno scherzo eppure, in alcune patologie, abbondare con frutta e verdura può essere rischioso. “È il caso delle persone che sono affette da forme severe di insufficienza renale. Una delle complicanze di tale patologia è l’incapacità da parte dell’organismo di eliminare adeguatamente potassio tramite la diuresi, con conseguente aumento dei livello di potassio nel sangue. In questi casi il consiglio del medico è ridurre l’introito di alimenti ad alto contenuto di potassio, quali la maggior parte della frutta e della verdura (tra le eccezioni che è invece consentito mangiare: la mela e la pera)”
 

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