Alla cortese attenzione di Tashtego

Quanto a Bocchino, «è chiaro che annaspa», tagliano corto in ambienti politici romani. Come dimostra l'ultima mossa. A fine luglio, pur di tenere insieme gli ultimi cocci di Fli, ha nominato nell'ufficio di presidenza la stilista Carla Spagnoli, affidandole la responsabilità di gestire il dipartimento "Politiche per il sistema Moda". Poco da ridere per chi conosce Italo: «l'ennesimo, estremo omaggio a Gianfranco Fini la cui signora, Elisabetta Tulliani, aveva debuttato a giugno come creatrice di abitini a Firenze Bimbi».
 
Quando cambiare il frigorifero

Un frigorifero ha una vita media di circa dieci anni. Nella grande maggioranza dei casi si provvede alla sua sostituzione nel momento in cui si guasta in modo irreparabile. A prima vista questo comportamento può sembrare razionale ma non è così. Ci sono diverse ragioni pratiche per provvedere alla sostituzione del vecchio frigorifero prima del tempo.
Classe energetica del frigorifero

La prima ragione è nella classe energetica. I vecchi frigoriferi consumano di più rispetto a quelli nuovi. Ad esempio, un frigorifero di classe G che consuma mediamente in un anno 100 euro di corrente può essere sostituito da un frigorifero moderno di classe A++ e risparmiare in bolletta circa 80 euro ogni anno. Se avete un vecchio frigorifero di classe D o superiore, con più di 5 anni di vita, è consigliabile procedere alla sua sostituzione.
Promozioni e sconti sul prezzo del nuovo frigorifero

La seconda ragione verte sulla possibilità di beneficiare delle promozioni e di sconti. Nel momento in cui subite il guasto del frigorifero, spesso accade d'estate o alle prime giornate molto calde, la vostra prima preoccupazione sarà di sostituire il vecchio frigorifero con uno funzionante. Non badere quindi al prezzo ma soprattutto alla velocità della consegna. Decidendo di sostituire il vecchio frigorifero quando è ancora funzionante, potrete scegliere meglio cosa acquistare e sfruttare le promozioni che periodicamente le grandi catene di distribuzione praticano nel settore degli elettrodomestici.
Ritiro del vecchio frigorifero

La terza ragione è il ritiro del vecchio frigorifero. Pochi badano a questo aspetto. Il vecchio frigorifero non può essere gettato via come un normale rifiuto, bensì deve essere consegnato ai centri di smaltimento locali. In molti casi la consegna è a carico di chi deve smantirlo, con conseguente costo in termine di tempo e di trasporto del rifiuto ingombrante. Al momento dell'acquisto potrete invece trattare il ritiro gratuito del vecchio frigorifero da parte di chi vi consegnerà il nuovo. Nessun venditore si tirerà indietro dal concedervi questo favore gratis, pur di concludere la vendita. Ovviamente dovete chiederlo voi, esplicitamente, prima di acquistare il nuovo frigorifero e ponendola per iscritto nell'ordine prima di firmarlo.
 
Quando concediamo dei finanziamenti cerchiamo di far passare l'idea che stimo aiutando le imprese o le famiglie. Ci presentiamo come dei filantropi, dei missionari che, attraverso l'esercizio del credito, consentono all'economia di prosperare.

Nella realtà siamo delle aziende che, come ogni azienda, cercano il massimo profitto.
Sapessi quanto sono stanco e desideri andare in pensione. Quotidianamente la direzione ci massacra i Koglioni per aumentare, in qualunque modo, i ricavi. Pretende che affibbiamo carte di credito ai vecchietti, che vendiamo polizze assicurative inutili e poco convenienti, che facciamo sottoscrivere fondi di investimento truffaldini o ad altissimo rischio a gente che non può permettersi di rischiare. E più passa il tempo e più la direzione pressa. Ogni tanto sui conti dei clienti vengono addebitate delle commissioni fasulle. Alcuni vengono a protestare, e li storniamo, mentre la gran parte non se ne accorge oppure tace per il timore di vedersi revocare il fido.

Queste cose, naturalmente, non mi meravigliano. Le conosco bene e so che una banca tende ad ottenere il maggior profitto possibile dalla sua attività, naturalmente. Può farlo anche grazie all'enorme potere che l'attività di lobby esercita presso i governi, al fine di legiferare sempre e comunque a loro favore.

Quello che invece trovo insopportabile è la presenza di uomini legati strettamente al mondo bancario in ogni posto di potere. Sembra che solo gli uomini di banca siano in grado di gestire una crisi quando invece il buon senso dovrebbe farci capire che nella realtà questi uomini sono i principali artefici di questa crisi. Dal momento che da decenni in Italia come in Europa e negli Stati Uniti sono le banche che gestiscono davvero il potere, dobbiamo convenire che siano proprio le banche le responsabili del disastro al quale assistiamo.

E questo sia nel caso che agiscano in mala fede, sia nel caso che agiscano in buona fede, dimostrando di essere incapaci di governare.
 
  • I bilanci di grandi città come Roma o Milano non possono fare a meno dell'incasso delle multe. Praticamente se tutti i cittadini fossero ligi al rispetto delle norme, questi comuni fallirebbero.

    In parole povere, le amministrazioni comunali debbono sperare che i cittadini commettano infrazioni, e l'attività dei Vigili Urbani è direttamente proporzionale alle esigenze di cassa.

    Il buon senso ci dice che le multe non sono altro che tasse occulte, e non hanno nulla a che vedere con la volontà di far rispettare la legge.

    Mi raccontava un amico della Polizia Stradale che la normativa è così ampia e alle volte lascia tale discrezionalità, che loro hanno sempre una ragione per poter elevare una contravvenzione. In numero delle contravvenzioni dipende solamente dalle disposizioni del comando, che a sua volta riceve disposizioni dal ministero.

    Quando servono soldi ricevono l'ordine di tornare in caserma con un certo numero di multe: il resto sono chiacchiere.

    In parole povere le multe sono vere e proprie tasse, e cioè soldi sottratti ai cittadini a favore dell'erario.
 
quella volta che tornasti quell'ultima volta a vedere se la rovina c'era ancora dove ti nascondevi da bambino quando fu quel giorno grigio che prendesti l'undici fino al capolinea e avanti di lì no nessun tram allora tutti andati spariti da un pezzo quella volta che tornasti a vedere se la rovina c'era ancora dove ti nascondevi da bambino quell'ultima volta nessun tram non uno rimasto soltanto i vecchi binari quando fu
quando entrasti dentro fuori dalla pioggia sempre inverno allora sempre a piovere quella volta nella galleria dei ritratti via dalla strada fuori da freddo e pioggia scivolato dentro quando nessuno guardava e attraverso le sale rabbrividendo gocciolando fino a un sedile lastra di marmo per sederti riposarti asciugarti e poi all'inferno via fuori di lì quando fu
sulla pietra insieme al sole sulla pietra al margine del piccolo bosco e a perdita d'occhio il grano volgendo al giallo giurandovi di tanto in tanto che vi amavate appena un sussurro non toccandovi o niente altro di quella natura tu a un'estremità della pietra lei all'altra neanche guardandovi soltanto lì insieme sulla pietra al sole col piccolo bosco dietro fissando il grano o con gli occhi chiusi tutto fermo non un'anima in giro non un rumore
dritto giù dal ferry e su con la sacca da viaggio fino al viale né a destra né a sinistra non una maledizione per le vecchie scene i vecchi nomi dritto su per la salita dal molo al viale e lì nessun filo rimasto soltanto i vecchi binari tutta ruggine quando fu e tua madre c'era ancora ah dio misericordia tutto andato da un pezzo quella volta che tornasti quell'ultima volta a vedere se la rovina c'era ancora dove ti nascondevi da bambino quella rovina chiamata Asola o un nome così
e tua madre ah dio misericordia tutto andato da un pezzo tutta polvere tutti quanti tu l'ultimo rannicchiato sulla lastra nel vecchio pastrano verde stringendoti da te con le tue braccia le tue di chi altro sennò per scaldarti un momento asciugarti e poi all'inferno via fuori di lì ma lì non un'anima viva soltanto tu e lo strano custode in giro mezzardomentato in suole di feltro non un rumore solo quel frusciare di feltro che di tanto in tanto si avvicinava poi moriva via
tutto fermo giusto le foglie e le spighe e voi anche fermi sulla pietra nell'abbaglio non un rumore non una parola solo di tanto in tanto per giurarvi che vi amavate appena un sussurro una cosa sola poteva sempre portare le lacrime finché asciugavano seccavano del tutto quel pensiero quando veniva su tra gli altri sommergeva quella scena
 

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