Alla cortese attenzione di Tashtego

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Macerata, 2 marzo 2016 - Un debito di un milione e 300mila euro ha fatto fallire la società Aretè, che cura le attività del critico d’arte Vittorio Sgarbi. La somma, reclamata da Equitalia, è fatta quasi interamente di multe non pagate per infrazioni al codice della strada.
La sentenza è stata pronunciata nei giorni scorsi dai giudici Iacoboni, Reale e Tinessa del tribunale di Macerata, dato che la sede della società è a San Severino. Giudice delegato è Tiziana Tinessa, che ora sorveglierà le procedure per tentare di restituire agli enti quello che rivendicano.
L’ammontare del debito è costituito dal mancato pagamento dell’Iva sulle varie fatture per mostre, eventi e iniziative varie legate a Sgarbi. Ma il grosso – un milione di euro – è dato dalle multe accumulate negli anni per eccesso di velocità o ingressi nelle Ztl dei centri storici, fatte alle auto intestate alla Aretè. Le multe arrivano da tutta Italia, anche da Urbino, dove Sgarbi è assessore ma non ha mai fatto registrare la targa dell’auto che usa. Inoltre, nel caso di contravvenzioni per eccesso di velocità, la multa si raddoppia quando non viene comunicato il nome del conducente, come faceva sempre la Aretè quando riceveva la notifica.
 

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