Alla cortese attenzione di Tashtego

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In tema di diritti della donna, il Corano prevede: partecipazione alla successione ereditaria (in misura minore del sesso maschile), proprietà dei beni durante il matrimonio in regime di separazione, disponibilità della dote matrimoniale (che è un diritto esclusivo della moglie, di cui può chiedere il pagamento per riscatto), facoltà di rifiutare proposte matrimoniali e nullità dei matrimoni combinati, possibilità di accordarsi col marito per una convivenza da separati, ovvero possibilità per la donna di chiedere unilateralmente il divorzio (senza il consenso del coniuge e senza motivazione) contro il pagamento di un riscatto in denaro. Parimenti, l'uomo può ripudiare la moglie a fronte del riscatto della dote matrimoniale a favore di lei. Padre, fratelli e da ultimo il marito hanno l'obbligo del mantenimento economico della donna in termini di vitto, alloggio e vestiario, anche se questa dispone di un adeguato reddito proprio.
 
  1. Sbramatura. Durante questa fase si toglie dal riso grezzo, detto risone, le glumelle, che sono le leggere lamelle vegetali che avvolgono ogni singolo chicco e lo trattengono sulla spiga.
  2. Sbiancatura.Con quest’altra lavorazione viene tolta dal riso, per sfregamento, la pellicola interna che lo riveste e i suoi strati periferici, oltre il germe ed i frammenti derivanti dalla spuntatura.
  3. Spazzolatura. In questa fase si eliminano, mediante macchine spazzolatrici, le farine degli strati superficiali che sono i residui delle lavorazioni precedenti.
  4. Lucidatura.Lo scopo è nella parola stessa: la lucidatura viene eseguita in apparecchi ad elica allo scopo di conferire al riso un aspetto più gradevole; con l’aggiunta di piccole quantità di olio di lino si ricava il riso camolino.
  5. Brillatura. Viene effettuata per rendere il chicco più bianco e brillante, ma elimina la vitamina B1. Si esegue cospargendo il chicco con uno strato di talco e glucosio (!). Un piccolo dettaglio: o il talco è una polvere minerale tossica sia per chi la lavora che per chi la mangia. In questa fase della lavorazione viene anche usata la paraffina.
Il riso così ottenuto è pronto per essere consumato, che ne dite? Ora è chiaro perchè, essendo esclusivamente amilaceo, povero di proteine, sali minerali, grassi e vitamine, non può essere considerato un alimento completo. Non solo, la paraffina usata per la brillatura può essere dannosa per la mucosa gastrica e il silicato di magnesio contenuto nel talco è sospetto cancerogeno per lo stomaco. Quindi…

Meglio il riso integrale (fa bene)
Il riso cosi come raccolto non è commestibile, ma una volta sbramato si: è questo il riso integrale. Senza le successive fasi della lavorazione conserva tra il 6% e l’8% di proteine (ricche di aminoacidi essenziali) a seconda della qualità, l’80% circa di glucidi e circa il 3% di grassi, inoltre contiene alcune vitamine del gruppo B (B2, poca, e B3), vitamine E, acido folico, e poi minerali: calcio, magnesio, potassio, sodio, zolfo, rame e zinco. Ovviamente le quantità variano tra le varie specie. Tra i risi raffinati invece il “parboiled“, grazie ad una specifica fase di lavorazione durante la quale viene messo a bagno per qualche giorno e trattato con vapore, contiene vitamine del gruppo B e ferro da 2 a 4 volte superiori alle altre qualità. Da notare che nel riso raffinato proteine e grassi sono pressoché inesistenti, per cui la struttura biochimica risulta molto simile a quella degli zuccheri semplici, cosi come avviene per i prodotti a base di farina bianca 00.

Riso: quali altre proprietà ?
Il riso è un alimento ben digeribile, quindi non affatica lo stomaco e non provoca gonfiori, per cui è preferibile ad un piatto di pasta bianca (di grano e farro o kamut) per chi è soggetto a sonnolenza dopo il pasto. Inoltre essendo naturalmente privo di glutine è un ottima soluzione per chi soffre di celiachia o di intolleranza al glutine. E’ comunque sempre consigliabile variare la propria dieta, anche se non si hanno problemi di intolleranza, variando il più possibile gli ingredienti base dei nostri piatti. Nella sua forma integrale oltre ad essere un alimento completo e ben bilanciato e ricco di vitamine, minerali ed altri micronutrienti, è ideale in caso di infiammazioni o malesseri generate da stati infiammatori.

Le proprietà antinfiammatorie del riso integrale
Il riso integrale è il cereale più importante per le sue azione antinfiammatoria. Quando si acquista conviene dare la preferenza a quello biologico perché il germe e la crusca presenti in esso, a differenza del riso bianco che ne è privo, è probabile che abbiano contengano i pesticidi che il chicco ha assorbito. Gran parte delle malattie e dei vari malesseri infatti sono spesso associati ad uno stato infiammatorio. E’ questo il motivo per cui è opportuno per osservare una dieta antinfiammatoria, che riduca i cibi che favoriscono l’infiammazione e favorisca quelli capaci di attenuarla o addirittura di eliminarla. La macrobiotica insegna che in caso di uno stato infiammatorio acuto è addirittura consigliabile assumere solo riso integrale per alcuni giorni, meglio se stracotto e passato per formare una crema, da condire con semi di lino o semi di zucca tritati
 
Un trattamento di agopuntura corretto per dimagrire può ovviamente essere fatto in molteplici modi a seconda della scuola di provenienza ma certamente prevede l’utilizzo di diversi punti, fra cui punti di auricoloterapia così come punti localizzati sui meridiani principali in particolare di stomaco, milza, pericardio, fegato e grosso intestino che possono essere usati anche non tutti insieme e in modo più o meno dinamico ma che non devono mancare per rendere il lavoro efficace e completo.

Non potete pensare di modellare il vostro corpo e cambiarlo radicalmente con 10 sedute, non si tratta di una magia, è un percorso, su questo sono d’accordo con il Dott Lemme che ha fatto clamore per il suo modo insolito di affrontare l’argomento.

Cambiare e modellare un corpo magari in sovrappeso da diversi anni richiede uno sforzo notevole di determinazione e un impegno costante e duraturo a 360°: un regime alimentare personalizzato e controllato, un programma di esercizi mirati e specifici e se possibile l’utilizzo di prodotti di fitoterapia di supporto.

Un lavoro duro e pesante da fare da soli, per questo negli ultimi anni è nata la figura del coach per stimolare e talora anche forzare le persone a cambiare abitudini, magari anche shockandole e mostrando loro alcuni aspetti che nessuno oserebbe fare oppure, come fanno alcuni, trattandoli malissimo.

Quello che pochi sanno è che l’agopuntura fa dimagrire anche tanto ma solo su un tempo esteso di trattamento e seguendo un buon regime alimentare di fondo. Troppo facile mi direte voi, allora dimagrisco lo stesso con il regime alimentare protratto nel tempo. Questo è possibile. Ma quello che l’agopuntura fa è facilitare il percorso e accelerarlo: come avere un motore in più.

L’agopuntura in primo luogo toglie la compulsione a mangiare. Avete mai notato che i soggetti a dieta parlano continuamente di quello che possono e non possono mangiare? Quest’atteggiamento è deleterio e segno di una costrizione che impedisce l’integrazione della dieta in uno stile di vita nuovo che invece è fondamentale per essere applicato a lungo termine. L’agopuntura può essere utilizzata anche solo per iniziare la dieta e mantenere la decisione esattamente come la si utilizza per smettere di fumare o smettere di assumere qualsivoglia sostanza farmacologica che generi dipendenza fisica e psichica.

Esiste poi una seconda categoria di persone in sovrappeso che non soffre di compulsioni nei riguardi del cibo ma anzi tende sempre a mangiare in modo limitato non concedendosi mai nulla ma senza mai riuscire a cambiare il proprio aspetto. Sono di solito persone funzionalmente affaticate, con un sistema digestivo e un metabolismo dei liquidi ingolfati e sovraccarico, magari con una tiroide normo funzionante ma border line. Spesso è presente una costituzione famigliare di fondo con parenti aventi tutti lo stesso problema.

In questi casi l’agopuntura lavora molto bene sulle cause dell’ingrassamento, perchè è in grado, come lo è la fitoterapia cinese mirata, di aumentare il funzionamento del metabolismo in senso molto esteso e non solo agendo su un singolo ormone ma sull’intero network ormonale alla base del sovrappeso.

Lo ripeto e lo ripeto ancora: non illudetevi. Non bastano 10 e spesso neanche 20 sedute di agopuntura per dimagrire in modo stabile e duraturo, ma serve un lavoro continuativo di minimo 6 mesi. Nella mia esperienza ho potuto osservare che tutti i pazienti che ho seguito per tempi prolungati superiori a un anno, hanno modificato e modellato la loro linea in modo stabile. La cosa sorprendente è che questo fenomeno si è verificato anche su disturbi e quindi obiettivi completamente diversi dal dimagramento. I pazienti in sovrappeso anche lieve, trattati a lungo temine per le patologie più svariate, hanno tutti modificato il loro aspetto perdendo alcuni chili di troppo presenti da tempo e asciugandosi, il tutto con grande gioia e senza modificare in modo significativo il loro regime dietetico.

Questa osservazione è significativa e fa capire come l’agopuntura sia in effetti un lavoro mirato ad un preciso disturbo ma sempre un trattamento che lavora sull’individuo a 360 gradi, capace per tale motivo di modificarlo internamente, portandolo verso un maggior equilibrio sia fisico che psichico, in questo caso visibile e misurabile anche a occhio nudo e dall’esterno.

Resta secondo il mio personale parere un lavoro individuale da fare sulle esigenze e sulla costituzione del paziente che desidera perdere peso, non un lavoro a protocollo, tot aghi, tot calorie, tot movimento fisico. Sia l’agopuntura che la fitoterapia cinese si costruiscono sul paziente ascoltando i polsi, valutando le problematiche fisiche e psichiche presenti e costruendo un programma personalizzato da seguire a lungo termine.
 
La Chiesa Cattolica e il «partito di Bergoglio» si contrappongono anche sul tema dell’ immigrazione. Bergoglio afferma che ci sono masse di persone che, per fame, hanno il diritto assoluto e indiscriminato di emigrare nei nostri Paesi. Ma se l’ attuale flusso migratorio fosse davvero scatenato dalla fame si dovrebbe affrontare lì il dramma del cibo non costringere gli affamati anche a sradicarsi e mettersi nelle mani dei mercanti di morte.
La Chiesa ha sempre insegnato diversamente da Bergoglio. Giovanni Paolo II per esempio proclamò che «il diritto primario dell’ uomo è di vivere nella propria patria: diritto che però diventa effettivo solo se si tengono costantemente sotto controllo i fattori che spingono all’ emigrazione». E Benedetto XVI ribadì: «Nel contesto socio-politico attuale… prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra». Peraltro la Chiesa africana, in linea col magistero di sempre, fino a Wojtyla e Ratzinger, parla oggi addirittura del dovere di non emigrare.
Nei giorni scorsi i vescovi africani hanno lanciato un appello ai giovani dei loro popoli: «Non fatevi ingannare dall’ illusione di lasciare i vostri Paesi alla ricerca di impieghi inesistenti in Europa e in America». Sono queste le parole chiare usate dal vescovo Nicolas Djomo, presidente della Conferenza episcopale del Congo, inaugurando l’ incontro panafricano dei cattolici.
Mons. Djomo ha aperto il forum invitando i giovani africani «a guardarsi dagli inganni delle nuove forme di distruzione della cultura di vita, dei valori morali e spirituali», perché l’ identità culturale e spirituale di un popolo è una ricchezza e solo un mondialismo nichilista può pensare che gli uomini e i popoli siano come merci che si possono sradicare e trapiantare dovunque. Poi Djomo ha esortato i giovani africani a non cercare illusorie scorciatoie di benessere con la fuga dal proprio Paese: «Utilizzate i vostri talenti e le altre risorse a vostra disposizione per rinnovare e trasformare il nostro continente e per la promozione della giustizia, della pace e della riconciliazione durature in Africa. Voi siete il tesoro dell’ Africa. La Chiesa conta su di voi, il vostro continente ha bisogno di voi».
L’ accusa di egoismo – È questo che manca sempre negli interventi di Bergoglio. Mai egli afferma che l’ emigrazione è un impoverimento economico e spirituale per le società africane. Né esorta i giovani africani a non emigrare e impegnarsi nello sviluppo dei loro Paesi. Anzi. Al Terzo Mondo lui descrive l’ Europa come un Bengodi, un paese delle meraviglie opulento e sazio, dove c’ è ricchezza per tutti.
 
La prima qualità di un onest'uomo è il disprezzo della religione, che ci vuole timorosi della cosa più naturale del mondo, che è la morte, odiatori dell'unica cosa bella che il destino ci ha dato, che è la vita, e aspiranti a un cielo dove di eterna beatitudine vivono solo i pianeti, che non godono né di premi né di condanne, ma del loro moto eterno, nelle braccia del vuoto. Siate forti come i saggi dell'antica Grecia e guardate alla morte con occhio fermo e senza paura.
 

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