Alla cortese attenzione di Tashtego

Il 23 per cento delle donne inglesi afferma di pregare almeno una volta giorno, ovvero un significativo 9 per cento in più rispetto agli uomini. Circa il 15 per cento delle donne va in chiesa ogni settimana contro un misero 10 per cento degli uomini. Il 56 per cento degli uomini si professa ateo accanto a un 46 per cento di donne.



Certo, gli scienziati devono ancora scoprire il “gene di Dio”, che legherebbe indissolubilmente la religione alla scienza, ma confermano che le differenze a livello genetico parrebbero giocare un ruolo importante.



David Voas, il capo del Dipartimento di Scienze Sociali presso l’University College di Londra, consultato durante le ricerche ha affermato che i fattori storico-sociali di per sé non spiegano la differenza.



“Esiste più di una prova convincente (per esempio dagli studi sui gemelli) che i geni influenzano la nostra disposizione ad crede in Dio. È dunque plausibile che il divario di genere nella religiosità delle persone sia in parte questione di biologia”.
 

La regola di base è .non costringere il seno in una posizione forzata per fargli assumere una forma diversa da quella naturale. Per far questo occorre privilegiare un reggiseno di mezza taglia in più di quella che calza perfettamente. In caso di seni asimmetrici, peraltro molto frequenti, addirittura una taglia in più. Se il seno si costringe troppo per lunghi periodi si possono provocare irritazioni nelle parti di maggior sfregamento, cioè quelle laterali e inferiori ed in particolare a livello del solco sottomammario.



Le domande più frequenti sul reggiseno:
  1. Se il seno è molto piccolo?
    - Si può fare a meno di indossarlo o sceglierlo imbottito
  2. Se il seno è molto prosperoso?
    - Conviene sempre indossarlo e i migliori sembrano quelli a coppa rigida.
  3. E di notte?
    - Ciascuna donna è libera di seguire le proprie abitudini. In generale dovrebbe essere tolto per favorire un sonno più rilassato. Una eccezione può essere rappresentata dai periodi in cui il seno diventa teso e dolente per i ciclici fenomeni premestruali e in particolar modo in caso di mastalgia severa (vedi approfondimenti: i dolori al seno )
  4. Se si fa sport?
    - Innanzi tutto provando un reggiseno sportivo conviene farlo saltellando e non da immobili dinnanzi allo specchio per verificare che i seni restino fermi nella fase di salto. Se si fa sport il seno va sempre contenuto con un reggiseno, perché anche la semplice attività del correre provoca uno spostamento verticale della mammella con possibile danno irrimediabile della impalcatura di sostegno (tessuto connettivale) che provoca il suo stiramento e rilassamento progressivo.
  5. Come scegliere le spalline del reggiseno?
    - Non devono essere molto sottili (per non “segnare”) e nemmeno troppo corte. Le spalline non devono sorreggere: è la banda posteriore che deve sostenere Il peso del seno e non le spalline, come si crede generalmente.
 
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Funghi, batteri, secrezioni vaginali, escrementi, urina e sudore. Sono solo alcuni dei poco allettanti elementi che ci farebbero compagnia tra le lenzuola se le cambiassimo poco spesso. Ad affermarlo, Philip Tierno della New York University School of Medicine.

Come riporta il sito Metro.co.uk, secondo lo studioso bisognerebbe cambiare la biancheria del letto almeno una volta alla settimana. In caso contrario rischieremmo di dormire in cima a una sorta di "Cloaca Massima" fatta di ogni tipo di secrezione corporale.

Se non venisse mai cambiato, ogni anno il letto sarebbe ricoperto da circa 100 litri di sudore, più i resti degli spuntini che mangiamo. Insomma un tripudio di batteri e acari della polvere. Per evitare allergie Tierno consiglia dunque di lavare le lenzuola ogni 7 giorni "perché - spiega - le secrezioni accumulate iniziano a diventare significative dopo una o due settimane".
 
Nel giro di vent'anni non ci sarà più bisogno di fare sesso per procreare: i figli saranno concepiti in laboratorio e con metodi diversi e più innovativi rispetto a quelli elaborati fino ad oggi. È questa la previsione del professore Henry Greely, direttore del centro di bioscienze della Stanford University e autore del libro "The End of Sex and the Future of Human Reproduction". "La fine del sesso" è il tema al centro del testo: un'apocalisse tutt'altro che lontana.

Accoppiarsi per riprodursi diventerà una pratica inusuale: ne è convinto Greely, secondo il quale il processo diventerà molto più meccanico. "Tra 20-40 anni, quando una coppia vorrà un bambino, l'uomo donerà il suo sperma e la donna un pezzo della sua pelle", ha spiegato al The Times: la pelle verrà utilizzata per creare cellule staminali che daranno vita ad una selezione di embrioni. Quest'ultimi, prima dell'impianto, potranno essere esaminati e studiati, in modo da individuare ogni tipo di malattia.

I genitori poi avranno ampia scelta nel "disegnare" il loro bambino: secondo il professore, gli embrioni saranno divisi in quattro categorie. La prima indicherà la presenza di malattie gravi o incurabili, la seconda riguarderà altri tipi di malattie, la terza indicherà tutto ciò che concerne l'aspetto fisico (dal colore degli occhi ai capelli), la quarta le caratteristiche comportamentali. Per quest'ultima categoria, Greely afferma: "Penso che le informazioni in questo campo siano ancora limitate. Non possiamo dire ancora 'Questo bambino sarà sicuramente intelligente', ma forse un giorno riusciremo ad avvicinarci".

Se passi in avanti ancora devono essere fatti dalla scienza in molteplici campi, il professore è convinto che la sua ipotesi sia plausibile. E che abbia anche i suoi vantaggi, in particolare per le coppie dello stesso sesso che potranno decidere di avere figli con i loro stessi geni. I nuovi metodi permetterebbero poi di salvaguardare l'atto sessuale, lasciandogli il ruolo di mero passatempo e divertimento.
 

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