Alla cortese attenzione di Tashtego (1 Viewer)

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翠鸟科
Nell’imminenza dell’inizio ufficiale dell’era “D come Donald” altre “D” si agitano minacciose dietro le quinte dell’insediamento del 45.o presidente degli Stati Uniti.

“D come destabilizzazione” ha già fatto sentire i suoi sgradevoli effetti (prima vittima il Messico) e pende come una spada di Damocle (altra “D”) sul resto del mondo, dove scenari di “D come disastro” affiorano tra incubi e tentativi di lettura del futuro prossimo. Non ci sarà molto da attendere per capire se President Trump è deciso seriamente a costruire materialmente la grande muraglia messicana. Intanto membri repubblicani del Congresso si sono già mossi per far introdurre misure fiscali che, una volta approvate e ratificate dal nuovo inquilino della Casa Bianca, costituiranno una muraglia tariffaria dalle potenziali conseguenze epocali sui modelli economici incentrati sull’export, con Cina e gran parte dell’Asia in prima fila. E l’Europa in seconda.

L’hanno già chiamata “Border tax”, tassa di frontiera, ma in un primo tentativo di restare sotto il radar del WTO i suoi promotori preferiscono parlare di “Border adjustment”, cercando di far passare l’”aggiustamento” come una specie di IVA americana. Il regime fiscale USA non contempla l’IVA, tantomeno nelle forme vigenti in Europa, ed è uno dei fattori che contribuiscono al deficit commerciale. Da noi l’IVA si applica alle importazioni lasciando esente l’export. La “Border tax” vuole avere effetti analoghi, ma attraverso la corporate income tax (IRES). In pratica, se ora Walmart, la più grande catena di distribuzione al dettaglio, vende 100 dollari di merce importata dalla Cina che ha pagato 80, viene tassata sui 20 di margine. Con il “Border adjustment” dovrebbe pagare l’imposta su tutti e 100.

Tutto chiaro: importatori colpiti pesante, esportatori premiati, tassa di frontiera a senso unico. Ancor più della Cina ne risentirebbero le economie dell’Asia che vivono di export verso gli States, Corea, Giappone, Taiwan, Singapore, Malaysia e Vietnam. Meno conseguenze per India, Indonesia e Filippine. E Dio salvi i messicani.

.... purtroppo , tutto esatto
 

doncraudio

intellettuale stronzissimo
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doncraudio

intellettuale stronzissimo
Mentre il maritino la tradiva a destra e a manca, Jackie Kennedy si buttava in un'avventura selvaggia con Rudolf Nureyev, che era ospite alla Casa Bianca.

Il ballerino aveva nove anni in meno di lei, ed è poi stato avvistato con Robert F. Kennedy: i due si baciavano appassionatamente in una cabina telefonica.

E' stato già scritto molto sui flirt del Presidente (Marilyn Monroe, Angie Dickinson, la mafiosa Judith Exner, una stagista diciannovenne) ma il libro ‘The Pink Triangle' - che esce il prossimo mese, a vent'anni dalla morte di Jackie - stavolta inquadra la First Lady, che non stava certo seduta a guardare.

La sua relazione con Nureyev sarebbe iniziata nel 1963, quando lo invitò con Margot Fonteyn a Washington, ed è durata alcuni anni. Sono stati fotografati insieme nel 1968, nella campagna inglese, e i giornali francesi riportavano che lui si vantasse molto della sua conquista.

Nureyev avrebbe avuto un flirt con Bob Kennedy

«Sono il più sexy di tutti» disse a un giornale danese prima di morire di Aids nel 1993 «Chiedetelo a Lee Radziwill, a Jackie Kennedy. Se non mi credete, allora credete a Bobby e a John-John Kennedy. Nessuno può resistermi. Chi è venuto a letto con me si è innamorato di me».
 

doncraudio

intellettuale stronzissimo
è vero che prima dell'Euro il costo del debito era il doppio, ma GLI INTERESSI PAGATI NON FINIVANO PER META' ALL'ESTERO (per effetto EURO)
 

Ignatius

sfumature di grigio
però una certa conoscenza della differenza tra tasso interesse reale e nominale ci vorrebbe...:

domandina
è peggio pagare meno interessi in deflazione o più interessi con inflazione?
E' vero, e poi bisognerebbe anche capire che si fanno delle scelte.

Ad esempio: nei Paesi dell'ex blocco comunista, tutti avevano una retribuzione con cui potevano vivere e anche di più: (non potevano comprare quello che non era in vendita nei negozi, per cui) affidavano i loro risparmi allo Stato, che decideva come remunerarli.

...Il che mi fa venire in mente che si potrebbe aprire un thread sulle varie nostalgie che periodicamente ritornano: nostalgie del pentapartito, della musica degli anni '60, della donna sottomessa, della ciuffina pelosa, della sovranità valutaria e così via...
Ovviamente ciascuno/a troverà determinate nostalgie "aberranti" e altre nostalgie "sane", ed il bello è che nessuno sarà d'accordo con un altro essere umano.
 

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