Alla cortese attenzione di Tashtego (2 lettori)

doncraudio

intellettuale stronzissimo
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doncraudio

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Il comportamento mite del capibara e la bontà delle sue carni hanno indotto le popolazioni intorno al fiume Paraná, nel Brasile meridionale, in Uruguay e nell'Argentina settentrionale, a catturarlo per servirsene come animale da compagnia e occasionalmente per cibarsene. La sua carne è simile a quella del maiale per aspetto e sapore. Viene anche cacciato per la pelle e le setole, usate in pelletteria.

Nel XVIII secolo la Chiesa cattolica, per venire incontro alle esigenze degli indios del Sud America, decise di omologare la carne di capibara al pesce e di consentirne il consumo durante la Quaresima. Il pretesto di una tale decisione fu la considerazione che il capibara passa la maggioranza del suo tempo in acqua, tuttavia le ragioni di una tale decisione furono eminentemente politiche. I capibara venivano infatti cacciati dai coloni europei perché devastavano le piantagioni, senza però che fossero utilizzati o consumati in alcun modo: il pelo è troppo rado per farne pellicce, le pelli troppo spugnose, la carne grassa ed insipida. Tuttavia erano apprezzati dagli indios, che li avevano sempre cacciati per cibarsene e godevano ora di questa abbondanza gratuita. La stessa abbondanza di capibara uccisi ed inutilizzati rendeva però il precetto del digiuno quaresimale imposto dalla dottrina cattolica poco sopportabile e poco comprensibile alla cultura degli indios convertiti; i Gesuiti missionari suggerirono quindi alla Chiesa, al fine di evitare rivolte ed apostasie, di consentire il consumo della carne del roditore. Il suggerimento fu accolto rendendo il capibara una delle più inusuali deroghe alla regola di astinenza dalle carni
 

doncraudio

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Risposi di sì, ma non gli bastava. Sergio voleva sapere perché. Così risposi con una frase che penso gli sia piaciuta molto, e dalla quale fu quasi sedotto. Dissi che mi piaceva il modo con cui filmava i culi dei cavalli. In generale, nei western sia italiani che tedeschi, i cavalli venivano ripresi frontalmente e di fianco - di profilo. Ma quando li filmi tu, gli dissi, mostri sempre i didietro; un coro di didietro. Sono pochi i registi che riprendono il retro, che è meno retorico e romantico. Uno è John Ford. L'altro sei tu. Questa cosa lo stese completamente! Tacque per qualche secondo e poi disse: "Bisogna che facciamo un film insieme una volta di queste.
 

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La conduttrice de “La prova del cuoco” e “Ti lascio una canzone” il 18 ottobre ha rinnovato l’esclusiva con Rai uno per due anni (1 settembre 2016 - 31 agosto 2018) a fronte di un compenso pari a 3 milioni di euro lordi, 1,5 all’anno. Più o meno la stessa cifra va anche a Flavio Insinna, il re dell’access prime time e di “Affari tuoi” che per un anno incassa invece 1 milione e 420 mila euro (nuova scadenza contratto il 24 luglio 2017). Il triennale siglato con Lucia Annunziata (“In mezz’ora”, Rai3) vale invece 1 milione e 380 mila euro per una collaborazione esclusiva che va dal 19 settembre 2016 all’8 settembre 2019: 460 mila euro lordi all’anno. Sempre con Rai1 Piero Angela, a metà dicembre, ha invece confermato il suo contratto di collaborazione sino al 31 agosto 2017. Il compenso vale in tutto 1 milione e 800 mila euro: 1 milione 565 mila per il periodo 1 settembre 2013 - 31 agosto 2016, più altri 235 mila per arrivare al 31 agosto 2017 compresa “la partecipazione del collaboratore alla realizzazione di collane di dvd di carattere scientifico e storico”.

Il ritorno in Rai di Michele Santoro costa alla tv pubblica 2 milioni e 700 mila euro. Cospicua anche la voce conguagli e integrazioni dei minimi garantiti. In questo caso il campione è Bruno Vespa, che da ogni speciale incassa 89.250 euro.
 

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