Alla cortese attenzione di Tashtego (3 lettori)

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intellettuale stronzissimo
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Félix Faure è, tra i molti capi di Stato erotomani francesi, quello che ha pagato alla passione il prezzo più alto. Al perfido Georges Clemenceau sono attribuite due battute che spiegano molto del protagonista in extremis Faure e delle circostanze della sua fine: «Félix Faure è tornato al nulla, si sentirà a casa sua», e soprattutto «Voleva essere Cesare, non fu che Pompeo», perché il capo di Stato amava notoriamente il lusso e i fasti presidenziali, ma morì per una prolungata fellatio.
Quel giorno Félix Faure aveva convocato Marguerite per le 17, dopo il Consiglio dei ministri, ma gli impegni di lavoro si prolungarono oltre il previsto e a quell'ora il presidente stava ancora discutendo con l'arcivescovo di Parigi e Alberto I di Monaco venuti a perorare la causa del capitano Dreyfus. Sembra che il 58enne Faure abbia preso una dose eccessiva di cantaride, il Viagra dell'epoca, prima di dedicarsi finalmente alla 29enne Marguerite.



FAURE

Dal salone blu dell'Eliseo a un certo punto arrivarono le grida della donna, e il capo di gabinetto Le Gall entrò di corsa nella stanza. Vide Faure agonizzante, senza respiro, le mani che stringevano in uno spasmo i capelli di Marguerite urlante. La donna seminuda venne aiutata a divincolarsi e scappò via, dimenticando all'Eliseo il corsetto. Mentre il medico cercava invano di salvare il presidente dall'emorragia cerebrale, venne chiamato il prete per l'estrema unzione. Leggenda vuole che al suo arrivo il sacerdote chiese a una guardia «Il presidente mantiene ancora i sensi, la conoscenza?», per sentirsi rispondere «No, è appena scappata dalla scala di servizio».
 

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Nel bel mezzo dell'Ardeatina, la strada che congiunge Roma con Ardea, c'è un divano con sopra un cartello. Per leggere cosa c'è scritto occorre fermarsi con la macchina perché in movimento non è semplice decifrare le scritte.







Si tratta del "prezzario" delle prostitute che stazionano lì e consumano i rapporti sessuali nella cabina abbandonata forse dell'Enel poco dietro, appena dentro un cancelletto. Somiglia ad un menù di un ristorante, dove sono specificati i vari servizi ed i prezzi: 20 euro per un rapporto sessuale, sempre 20 euro per un rapporto orale e 50 euro per un rapporto anale. Scontati, un rapporto sessuale insieme ad uno orale costano solo 30 euro.



A stazionare davanti al cartello, seduta sul divano, la prostituta di turno ricercatissima dai clienti. Si pensi che in meno di mezz'ora riesce ad avere almeno due clienti, più uno in attesa del suo turno costretto a tornare più tardi. Accanto alla sua postazione cumuli di rifiuti abbandonati e poco distante una scritta sul muro in vernice spray: «Maiali lasciate pulito».
 

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A una cena avevo conosciuto Ivana Trump, che cercava di convincermi a esporre i miei quadri a Maralago, una residenza di Donald Trump in Florida. Ma io trovavo Trump molto rozzo, molto grossier, per carità!, non avrei mai esposto i miei quadri da lui. Ivana però mi ha anche raccontato che, quando era sposata con lui, prima di fare l' amore Donald metteva sul giradischi la mia Follow me. Quella voce così bassa e sexy lo arrapava tantissimo. Pensi che responsabilità!»



La sua trasmissione W le donne fu un caposaldo della tv italiana. Cosa ricorda? «Prima di darsi alla politica Berlusconi era un imprenditore televisivo molto bravo. Mi ripeteva sempre che entravamo nelle case degli italiani, e quando vai a casa di altri ti presenti al meglio. Perciò facevamo uno show elegante, con tanti bei vestiti, tanti trucchi, tante belle donne che mettevano in mostra seni e gambe.


Era tutto bellissimo e luminoso. Fu una rivoluzione, dopo anni di Rai polverosa e censurata. E pagavano benissimo. Avevo persino l' autista personale, non come adesso che non ti pagano neanche il taxi».



Tutte quelle donne non facevano girare la testa anche a Berlusconi? «Tra le ballerine c' era Sabrina Salerno. Si diceva che lei gli piacesse molto. Per fortuna io, così alta, bionda, magra, piatta, non ero il suo tipo. Infatti siamo sempre andati d' accordissimo».



Con Andrea Giordana invece le cose non erano così rosee... «Questione di gelosia. Allora gli show avevano come protagonista l' uomo che era al centro - Pippo Baudo, Corrado, Mike - e che veniva affiancato da una bella ragazza che aveva un ruolo di contorno.

Giordana si aspettava la stessa cosa. Io invece gli rispondevo, lo prendevo in giro, insomma gli rubavo la scena. Dopo l' ultima puntata, quando ci siamo salutati, gli ho chiesto: tu adesso cosa farai? E lui: 'Torno al cinema'. E io: 'A vedere cosa?'».
 

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