Fra le sue sintomatiche idiosincrasie si è poi saputo che temeva gli cascassero i pantaloni, perciò si metteva la cinghia, ma per maggior sicurezza anche un paio di bretelle. La massima civetteria consentita un paio di occhiali da sole.
Da alcune immagini sembra di capire che non sapeva mai bene dove mettere le mani, e allora le teneva giunte, come in preghiera. «A vederlo - ha scritto Leonardo Sciascia - sembrava preda della più antica stanchezza, della più profonda noia. Soltanto a tratti, tra occhi e labbra, si intravedeva un lampeggiare d' ironia o di disprezzo: ma subito appannato da quella stanchezza, da quella noia». Una volta andò a vedere Eduardo e questi dopo lo spettacolo gli regalò una foto con dedica: «Al mio indimenticabile amico Emilio Colombo». Moro si divertì da pazzo e per giorni la mostrò a tutti.