Alla cortese attenzione di Tashtego

L'espressione trae origine da una favola di Fedro[1], spesso attribuita a Esopo, dal titolo Le rane chiesero un re.
Le rane chiesero un re

La favola narra di un gruppo di rane che, abituate da tempo a muoversi liberamente per lo stagno, chiedono a Zeus un re autoritario che reprima il loro modo di vivere sregolato. Il dio, divertito dalla richiesta, non fa altro che lanciare nello stagno un pezzo di legno (un "travicello"), indicandolo come nuovo monarca dello stagno. Inizialmente le rane sono intimorite dal tonfo e vanno sul fondo, ma poco dopo scoprono che il loro sovrano non fa nulla a parte galleggiare. Iniziano così ad avvicinarsi, a toccarlo, a salirvi sopra. Infine, lo provocano con ogni tipo di ingiuria e sberleffo, ovviamente senza ottenere alcuna reazione. Deluse dal dono, si rivolgono di nuovo a Zeus chiedendo un re che non sia una nullità. Il dio manda allora nello stagno una serpe, che inizia a divorarle una ad una. Le rane per la paura perdono la voce; le poche che si salvano mandano un'ambasciata all'Olimpo attraverso Ermes, supplicando di essere risparmiate. Zeus però risponde loro "Poiché un buon re vi dispiacque, abbiatene uno malvagio".
La morale

Come in tutte le favole di Fedro, anche questa contiene un "insegnamento morale" che si cerca di trasmettere attraverso la narrazione favolistica. La storia suggerisce che è meglio avere governanti incapaci ma innocui, piuttosto che astuti e autoritari. Più in generale, il consiglio è quello di tollerare una situazione spiacevole se c'è il rischio che, cambiandola, questa peggiori radicalmente.
 
Oggi, sul Sole c’è una intervista al senatore del Pd Yoram Gutgeld, noto per essere il consulente economico di Matteo Renzi, che illustra la sua proposta per rilanciare i consumi, che sono il grande latitante di questa sciagurata congiuntura.

Gutgeld parte da una constatazione:

«Abbiamo un sistema fiscale fortemente spostato sul lavoro dipendente di fascia medio-bassa. Un lavoratore che guadagna 1.200-1.500 euro al mese paga di Irpef circa il doppio di quanto paga il suo omologo in Germania. Di fronte al crollo dei consumi, mi sembra chiaro che si deve passare per forza da un rilancio della domanda interna»

E fin qui, nulla di dire. La proposta operativa è di un alleggerimento Irpef che produca un aumento di 100 euro netti in busta paga per chi guadagna meno di 2.000 euro mensili. Riguardo le coperture, stimate da Gutgeld in 15-20 miliardi, il senatore Dem ha le idee chiare:

«Per farla subito, già dal primo anno, l’unico modo è puntare sulla vendita degli asset dello Stato: Eni, Enel, Poste e Ferrovie da un lato; dall’altro la parte più vendibile del patrimonio immobiliare pubblico, ossia le case popolari, con prezzi di favore nei confronti degli inquilini»

I più sagaci tra voi avranno intuito che, in una simile copertura, di strutturale non c’è nulla. Motivo per il quale dal secondo anno arrivano le misure strutturali o presunte tali:

«Dal secondo anno ci sono due leve per rendere strutturale il taglio fiscale: riduzione della spesa e lotta all’evasione fiscale»

E vabbè, prendiamola per buona. Il problema sta tuttavia nella lieve contraddizione tra questa proposta ed altra dello stesso Gutgeld, di pochi giorni addietro. In una intervista ad Italia Oggi, il senatore si esercitava nella liberazione di risorse per il welfare, recuperando risorse dal blocco delle indicizzazioni:

«Per costruire un Welfare equo di tipo europeo penso al dimezzamento o azzeramento dell’adeguamento all’inflazione per le pensioni che superano dalle tre alle sette volte quella minima e non sono ancorate ai contributi versati. Una ‘patrimoniale’ sugli assegni più alti che produrrebbe un risparmio annuo fra i 3 e i 4 miliardi, tanto più necessaria rispetto ai giovani precari che riceveranno trattamenti ridotti a un terzo dell’ultimo stipendio»

Ora, a parte la patrimoniale sui redditi più alti, avremmo in pratica un intervento sulle pensioni erogate con metodo retributivo, per tentare di ridurne il “rendimento” dei contributi versati. Facciamo due conti: la soglia minima delle pensioni è attualmente di 481 euro lordi mensili. Quindi, gli assegni che superano dalle tre alle sette volte la minima sono compresi tra 1.443 e 3.367 euro lordi mensili.

Quindi, con le sue due proposte, Gutgeld dispone un beneficio fiscale di 100 euro netti mensili per soggetti con reddito netto sino 2.000 euro mensili (pensionati inclusi, per ovvi motivi), mentre con l’altro propone il blocco delle indicizzazioni per la platea di pensionati che avrebbero dovuto beneficiare del cadeau dei 100 euro in più al mese. I quali, in caso di deindicizzazione completa, vedrebbero azzerato in un paio d’anni il beneficio derivante dalla maggiorazione di reddito nel cedolino della pensione.....
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A questi della McKinsey che ora fanno il programma economico di Renzi però bisogna chiedere: scusate, voi siete stati i consulenti di strategia e organizzazione di tutte le banche italiane, avevate e forse avete ancora un monopolio anzi della consulenza nelle banche e i vertici delle banche sono pieni di McKinsey. Questi sono implose di colpo, hanno perso il 90% del valore, hanno avuto bisogno di aiuti e sostegni dallo stato e ancora adesso sono nei guai e riducono il credito dopo cinque anni. Perchè non spiegate il disastro che avete combinato, avendo in pratica in mano come organizzazione le banche italiane, prima che vi mettiate a farne degli altri con Renzi ?
 
Un bimbo di tre anni in India è stato operato chirurgicamente perché affetto da pubertà prematura. Il piccolo già da quando aveva un anno e mezzo aveva mostrato caratteri della pubertà come la comparsa dell’acne e l’abbassamento della voce. La notizia è stata pubblicata su The Times Of India.

I medici del Jawaharlal Institute of Postgraduate Medical Education and Research di Puducherry, in India hanno operato il piccolo al cervello. Secondo quanto raccontato dai genitori, il bambino stava attraversando una fase di cambiamenti fisici ed emotivi: i genitali erano aumentati di volume e il suo comportamento era diventato sempre più aggressivo. I medici che lo hanno preso in cura, hanno constatato nel paziente un eccesso di ormoni maschili nel sangue e una quantità di tessuto eccessiva al livello dell’Ipotalamo, la parte del cervello che libera gli ormoni dalla ghiandola pituitaria.

Per due anni i dottori hanno cercato di prevenire l’arrivo della pubertà prematura attraverso delle iniezioni che però non hanno sortito gli effetti sperati. Hanno quindi optato per l’intervento chirurgico con cui hanno rimosso il tessuto in eccesso dell’Ipotalamo. Il bimbo che ora ha tre anni e qualche mese, ha risposto bene all’operazione. I valori ormonali sono scesi al normale livello della sua età.

«La pubertà prematura colpisce meno di una persona su un milione – ha dichiarato Roopesh Kumar, medico che ha guidato il team dei medici dell’ospedale – In genere le bambine precoci possono iniziare la pubertà a otto anni, i maschi a nove. Se diagnosticato all’insorgere dei primi sintomi, questo disturbo può essere curato efficacemente con una terapia farmacologica o con un intervento chirurgico”. Kumar ha poi affermato che il bambino operato non dovrebbe avere bisogno di ulteriori cure.
 

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