Ahahahahahahah ma dai, non ci posso credere. Ancora quello che studia le zanzare.
I "malati veri" vanno curati. Questa "la verità" che nessuno applica.
in ossequio alla lobby farmaceutica.
Negli Stati Uniti cresce la preoccupazione per la
variante Delta.
Un documento sanitario interno dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc), ripreso dal Washington Post,
descrive la variante come più pericolosa, in grado di causare malattie più gravi rispetto alle precedenti, e più contagiosa.
Nel documento si invita a una maggiore cautela nella lotta alla pandemia e a “riconoscere che la guerra è cambiata”.
Il documento, di cui ha preso visione il Washington Post, è stato redatto dalla massima autorità sanitaria statunitense.
Già nei giorni precedenti, i Cdc avevano modificato le linee guida per
l’utilizzo delle mascherine,
obbligatorio anche per i vaccinati.
Il virologo Anthony Fauci ha inoltre spiegato che i vaccinati possono trasmettere il virus tanto quanto i non vaccinati.
In un’intervista dell’Adnkronos Salute, il microbiologo
Andrea Crisanti ha parlato della pericolosità della variante Delta:
“Può infettare anche i vaccinati e aumenta così la frazione degli asintomatici;
in quelli che hanno fatto una singola dose può creare malattia grave;
in quelli che hanno fatto due dosi, se hanno superato i 7-8 mesi dalla vaccinazione
e sono persone fragili e anziane, può causare malattia grave”.
Per Crisanti si fa più urgente la richiesta di dati sulla terza dose.
“Per i fragili andrebbe valutata l’opportunità della terza dose di vaccino Covid-19.
Tuttavia, bisognerebbe vedere anche qui se c’è qualche dato, qualcosa che ci dia un po’ di conforto”.
Il microbiologo ha però detto che “le vaccinazioni non basteranno a bloccare il contagio”, contro la variante Delta.
La vaccinazione “aumenta la frazione degli asintomatici”
Infine, Crisanti ha commentato le parole di Fauci, ricordando che anche gli asintomatici hanno una carica virale alta e possono quindi diffondere il virus:
“La vaccinazione praticamente sta aumentando la frazione degli asintomatici“;
sulla base di ciò, è ragionevole credere a quanto detto dall’immunologo statunitense.