Su covid e vaccini... si parla spesso di protocolli delle cure domiciliari che non vengono stilati e questo sarebbe indice di un complotto di chi ci vorrebbe tutti moribondi in TI pur di farci vaccinare.
Io sono vaccinata, trovo il gp assolutamente discriminatorio e che sia un abuso intollerabile. E vorrei esistesse davvero un protocollo terapeutico per le cure domiciliari precoci.
Così ho chiesto lumi ad un vecchio, eccezionale medico pugliese che conosco bene e che ha una lucidità mentale eccezionale e lui mi ha spiegato alcune cose. A partire DALL'ABC
Cos'è un protocollo terapeutico?
È un documento che si basa sugli studi scientifici svolti in un determinato campo della medicina e che propone indicazioni terapeutiche valide ed efficaci, come risulta dalla ricerca scientifica.
Chi elabora i protocolli terapeutici?
Le società scientifiche in quel determinato settore della medicina.
Come vengono svolti gli studi scientifici?
Mediante sperimentazioni, che si chiamano trial clinici, che mettono a confronto il farmaco studiato con una terapia precedente di provata efficacia in quella determinata situazione clinica, o mediante il confronto con una sostanza priva di attività farmacologica (il cosiddetto placebo). Il risultato di questo studio viene pubblicato su di una rivista scientifica, con tutti i dettagli, in maniera da consentire ad altri sperimentatori di poter effettuare il medesimo studio, con le medesime caratteristiche, e poi confrontare i risultati.
Gli studi più validi sono quelli randomizzati in doppio cieco; randomizzato significa che l'assegnazione dei pazienti a uno dei due gruppi è del tutto casuale, che i due gruppi devono essere omogenei per quanto riguarda tutte le altre variabili che potrebbero influire sui risultati (sesso, età, ecc); doppio cieco significa che nessuno, né i pazienti né i medici, è a conoscenza di chi assume la terapia e di chi invece il placebo. E questo richiede sempre il parere del comitato di bioetica dell'ospedale.
Se i risultati di questi studi sono concordanti, si può affermare la scientificità di quel determinato trattamento, in termini di efficacia e sicurezza.
Se i risultati non sono concordanti, si ricomincia da capo.
Per le terapie domiciliari covid proposte da alcuni medici e che trovano ampio riscontro sui media, che abbiamo?
Una serie di suggerimenti terapeutici basati sull'esperienza individuale ma senza alcuna base scientifica, nel senso che prima si è detto. L'esperienza non è affatto garanzia di scientificità, tecnicamente si chiamano dati aneddotici, cioè privi di valore scientifico (al link una spiegazione migliore della mia).
Idrossiclorochina: quali studi la supportano?
Azitromicina: quali studi la supportano?
Integratori: quali studi li supportano?
E così via.
(
“Con me ha funzionato”. Il caso aneddotico e il metodo scientifico.)
L'unico protocollo valido per il trattamento domiciliare è, a suo parere, quello elaborato dalla SIMG (Società scientifica dei medici di medicina generale).
Questo non per dire male di chi cura in scienza e coscienza i pazienti a casa, o di chi porta avanti la richiesta di cure domiciliari precoci e adeguate, anzi.
Ma per spiegare come mai questi protocolli terapeutici non vengano validati a livello di istituzione