AMATE la vita....e siate felici!

No, è diverso, per i no-vax il lungo termine in realtà non è tanto lungo perché i danni inizieranno a manifestarsi a partire da Dicembre 2023 (non so il perché di quella data forse è la fine dei trial Pfizer), quindi non tanto in la nel tempo, e soprattutto riguarderanno il 100% dei vaccinati.

L'ho visto: era un bel film.

predator-moriremo.gif
 
Barbero ha anche qualche ragione, ma - essendo io un liberale liberista - penso che in questo caso la soluzione più simile al Sacro Libero Mercato dovrebbe essere costituita dalla libera scelta degli utenti / studenti (o, meglio, chi paga le rette universitarie).

Se agli utenti va bene pagare rette di Xmila euro all'anno per ottenere in cambio, indifferentemente,
- Didattica a distanza
- Didattica in presenza con docenti senza GreenPass o
- Didattica in presenza con docenti muniti di GP,
allora va bene tutto.

Ma se a chi paga Xmila euro all'anno non va bene uno YouTuber a distanza, o preferisce docenti con Green Pass, allora i docenti dovrebbero adeguarsi o cambiare lavoro.
ma barbero quando il green pass era valido solo per i ristoratori come è stato zitto..

che fanno sti professori parlano solo quando viene toccato il loro mondo?

strano perché essendo professori, studiosi e accademici agiscono in punto di diritto e questa levata di scudi l'avrebbero dovuta fare ben prima..
 
incuriosito da questo movimento ippocrate (cure domiciliari) sono andato a consultare il sito e guarda cosa ho trovato, un modulo di liberatoria da firmare in cui si


ESONERA

il medico curante da ogni responsabilità civile, penale e morale per effetti collaterali che dovessero conseguire all’applicazione del suddetto approccio terapeutico (in particolare per ciò che concerne i farmaci off label, il cui uso, ad oggi, è sconsigliato, ma non vietato) assumendosene in pieno gli eventuali rischi.





Su covid e vaccini... si parla spesso di protocolli delle cure domiciliari che non vengono stilati e questo sarebbe indice di un complotto di chi ci vorrebbe tutti moribondi in TI pur di farci vaccinare.
Io sono vaccinata, trovo il gp assolutamente discriminatorio e che sia un abuso intollerabile. E vorrei esistesse davvero un protocollo terapeutico per le cure domiciliari precoci.
Così ho chiesto lumi ad un vecchio, eccezionale medico pugliese che conosco bene e che ha una lucidità mentale eccezionale e lui mi ha spiegato alcune cose. A partire DALL'ABC
Cos'è un protocollo terapeutico?
È un documento che si basa sugli studi scientifici svolti in un determinato campo della medicina e che propone indicazioni terapeutiche valide ed efficaci, come risulta dalla ricerca scientifica.
Chi elabora i protocolli terapeutici?
Le società scientifiche in quel determinato settore della medicina.
Come vengono svolti gli studi scientifici?
Mediante sperimentazioni, che si chiamano trial clinici, che mettono a confronto il farmaco studiato con una terapia precedente di provata efficacia in quella determinata situazione clinica, o mediante il confronto con una sostanza priva di attività farmacologica (il cosiddetto placebo). Il risultato di questo studio viene pubblicato su di una rivista scientifica, con tutti i dettagli, in maniera da consentire ad altri sperimentatori di poter effettuare il medesimo studio, con le medesime caratteristiche, e poi confrontare i risultati.
Gli studi più validi sono quelli randomizzati in doppio cieco; randomizzato significa che l'assegnazione dei pazienti a uno dei due gruppi è del tutto casuale, che i due gruppi devono essere omogenei per quanto riguarda tutte le altre variabili che potrebbero influire sui risultati (sesso, età, ecc); doppio cieco significa che nessuno, né i pazienti né i medici, è a conoscenza di chi assume la terapia e di chi invece il placebo. E questo richiede sempre il parere del comitato di bioetica dell'ospedale.
Se i risultati di questi studi sono concordanti, si può affermare la scientificità di quel determinato trattamento, in termini di efficacia e sicurezza.
Se i risultati non sono concordanti, si ricomincia da capo.
Per le terapie domiciliari covid proposte da alcuni medici e che trovano ampio riscontro sui media, che abbiamo?
Una serie di suggerimenti terapeutici basati sull'esperienza individuale ma senza alcuna base scientifica, nel senso che prima si è detto. L'esperienza non è affatto garanzia di scientificità, tecnicamente si chiamano dati aneddotici, cioè privi di valore scientifico (al link una spiegazione migliore della mia).
Idrossiclorochina: quali studi la supportano?
Azitromicina: quali studi la supportano?
Integratori: quali studi li supportano?
E così via.
(“Con me ha funzionato”. Il caso aneddotico e il metodo scientifico.)
L'unico protocollo valido per il trattamento domiciliare è, a suo parere, quello elaborato dalla SIMG (Società scientifica dei medici di medicina generale).


Questo non per dire male di chi cura in scienza e coscienza i pazienti a casa, o di chi porta avanti la richiesta di cure domiciliari precoci e adeguate, anzi.
Ma per spiegare come mai questi protocolli terapeutici non vengano validati a livello di istituzione[/QUOTE][/QUOTE]
 
Ultima modifica:
ma barbero quando il green pass era valido solo per i ristoratori come è stato zitto..

che fanno sti professori parlano solo quando viene toccato il loro mondo?

strano perché essendo professori, studiosi e accademici agiscono in punto di diritto e questa levata di scudi l'avrebbero dovuta fare ben prima..

urca, su questo ti do ragione... quoto :up:
 
Su covid e vaccini... si parla spesso di protocolli delle cure domiciliari che non vengono stilati e questo sarebbe indice di un complotto di chi ci vorrebbe tutti moribondi in TI pur di farci vaccinare.
Io sono vaccinata, trovo il gp assolutamente discriminatorio e che sia un abuso intollerabile. E vorrei esistesse davvero un protocollo terapeutico per le cure domiciliari precoci.
Così ho chiesto lumi ad un vecchio, eccezionale medico pugliese che conosco bene e che ha una lucidità mentale eccezionale e lui mi ha spiegato alcune cose. A partire DALL'ABC
Cos'è un protocollo terapeutico?
È un documento che si basa sugli studi scientifici svolti in un determinato campo della medicina e che propone indicazioni terapeutiche valide ed efficaci, come risulta dalla ricerca scientifica.
Chi elabora i protocolli terapeutici?
Le società scientifiche in quel determinato settore della medicina.
Come vengono svolti gli studi scientifici?
Mediante sperimentazioni, che si chiamano trial clinici, che mettono a confronto il farmaco studiato con una terapia precedente di provata efficacia in quella determinata situazione clinica, o mediante il confronto con una sostanza priva di attività farmacologica (il cosiddetto placebo). Il risultato di questo studio viene pubblicato su di una rivista scientifica, con tutti i dettagli, in maniera da consentire ad altri sperimentatori di poter effettuare il medesimo studio, con le medesime caratteristiche, e poi confrontare i risultati.
Gli studi più validi sono quelli randomizzati in doppio cieco; randomizzato significa che l'assegnazione dei pazienti a uno dei due gruppi è del tutto casuale, che i due gruppi devono essere omogenei per quanto riguarda tutte le altre variabili che potrebbero influire sui risultati (sesso, età, ecc); doppio cieco significa che nessuno, né i pazienti né i medici, è a conoscenza di chi assume la terapia e di chi invece il placebo. E questo richiede sempre il parere del comitato di bioetica dell'ospedale.
Se i risultati di questi studi sono concordanti, si può affermare la scientificità di quel determinato trattamento, in termini di efficacia e sicurezza.
Se i risultati non sono concordanti, si ricomincia da capo.
Per le terapie domiciliari covid proposte da alcuni medici e che trovano ampio riscontro sui media, che abbiamo?
Una serie di suggerimenti terapeutici basati sull'esperienza individuale ma senza alcuna base scientifica, nel senso che prima si è detto. L'esperienza non è affatto garanzia di scientificità, tecnicamente si chiamano dati aneddotici, cioè privi di valore scientifico (al link una spiegazione migliore della mia).
Idrossiclorochina: quali studi la supportano?
Azitromicina: quali studi la supportano?
Integratori: quali studi li supportano?
E così via.
(“Con me ha funzionato”. Il caso aneddotico e il metodo scientifico.)
L'unico protocollo valido per il trattamento domiciliare è, a suo parere, quello elaborato dalla SIMG (Società scientifica dei medici di medicina generale).


Questo non per dire male di chi cura in scienza e coscienza i pazienti a casa, o di chi porta avanti la richiesta di cure domiciliari precoci e adeguate, anzi.
Ma per spiegare come mai questi protocolli terapeutici non vengano validati a livello di istituzione

Il trial clinico che descrivi tu, doppio gruppo di partecipanti, randomizzato e doppio cieco è quello che da i risultati più affidabili ma non è indispensabile farlo esattamente in quel modo, in effetti piuttosto impegnativo per un gruppo di medici di famiglia.
Questa è la pubblicazione del trial di un protocollo domiciliare proposto dal prof. Remuzzi, che in sostanza prevede solo il doppio gruppo di partecipanti che corrispondano come età, sesso e comorbilità, non è randomizzato, nel senso che i due gruppi si formavano nel corso del tempo e non con assegnazione all'inizio del test, niente doppio cieco.


Per quanto ne posso capire io da non medico, gran parte di questo lavoro è stato inserito nel protocollo di cure domiciliari dell'AIFA, che credo sia la base di riferimento per tutti i protocolli regionali.


Questo è il minimo che bisogna fare per essere presi in considerazione dal punto di vista scientifico ed eventualmente inseriti nei protocolli ufficiali.
Quello che ha fatto Remuzzi non mi pare sia una cosa impossibile per un gruppo di medici.
Altrimenti vai sulla fiducia, Ippocrate funziona perché lo diciamo noi medici che lo pratichiamo, punto.
 
Idrossiclorochina: quali studi la supportano?
Azitromicina: quali studi la supportano?
Integratori: quali studi li supportano?
E così via.
(“Con me ha funzionato”. Il caso aneddotico e il metodo scientifico.)

Il tutto è complicato dal fatto che questo virus ha una mortalità molto bassa. Forse l'1%.

Per cui, se il dottor X dice "Ho curato 50 pazienti con il Chinotto, e sono guariti tutti", magari è vero, magari è in buona fede, ed è davvero convinto che il Chinotto funzioni.

[Se poi il dottor X dice "Il vaccino è brutto e cattivo; io ho aggiunto al Chinotto un ingrediente che BigFarma vi nasconde, e vi vendo il mio Chinotto modificato, che guarisce tutti, a 20 euro la lattina", l'ipotesi di buona fede vacilla parecchio].
 
Il tutto è complicato dal fatto che questo virus ha una mortalità molto bassa. Forse l'1%.
le terapie domiciliari precoci si chiamano precoci per un motivo: anche se "questo virus ha una mortalità molto bassa" è importante che la terapia sia somministrata il prima possibile nella fase iniziale allo scopo di evitare che il covid si manifesti nella sua forma grave, che poi - ci ripetono tutti - è lo stesso obiettivo del vaccino: proteggere dalla forma grave della malattia.

non ostante la mortalità molto bassa c'è sempre l'effetto long-covid che non mi pare sia catalogato/catalogabile tra le leggende metropolitane, ed è opportuno proteggersi anche da quello.

il chinotto non mi risulta protegga della forma grave di covid, mentre i pazienti curati per tempo e guariti perfettamente grazie alle terapie domiciliari precoci sono decine di migliaia.
 

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