News, Dati, Eventi finanziari amico caro, te lo dico da amico, fatti li.... qui e' tutta malvivenza

"CHE COSA CI È RIMASTO DELL'EUROPA? CHE COSA È SALVABILE SE TUTTA LA CLASSE DIRIGENTE EUROPEA HA SEMPLICEMENTE UN'UNICA OSSESSIONE: PORTARE A TERMINE LA LIQUIDAZIONE DELLE COSTITUZIONI DEMOCRATICHE?
QUANDO LA COMMISSIONE PARLA, SULLA CARTA INTESTATA DELLA COMMISSIONE CI SONO GLI STUDI DI DEUTSCHE BANK, SU COME PRIVATIZZARE L'ITALIA E COME IMPORRE LE IMPOSTE PATRIMONIALI IN ITALIA "
Vedetelo tutto e fatelo girare! Europa svegliati! Italia svegliati!
... http://youtu.be/sfC4biDbjcU

Altro...






Il giurista del Consiglio di Stato: "stanno liquidando le democrazie".
A pronunciare le seguenti parole è un giurista presidente della Sesta Sezione Giurisdizionale del Consiglio di Stato, Luciano Barra Caracciolo, già...
youtu.be












Mi piace Commenta Condividi
 
MUSEI E...CAFFE' (FEDERICO), IKEA E SVALUTAZIONE SALARIALE: SENZA MENZIONARE L'EURO?


26-cartellone-dittatura-c2a9nuovosoldo.gif

l43-eurotower-111129220520_big.jpg



1. Cominciamo dalla questione dei musei chiusi che possiamo riassumere così: «Una vergogna che rimangano turisti in fila davanti agli occhi di tutto il mondo»? Certo. Così come è una vergogna che non siano state pagate «le indennità di turnazione e delle prestazioni per le aperture straordinarie dei luoghi della cultura (primo maggio, aperture serali, etc.), dopo quasi un anno solare di inutile attesa».
Allo stesso link, trovate il comunicato integrale delle più ampie (e non per questo infondate) rivendicazioni di categoria che erano oggetto dell'assemblea incriminata.
Insomma, l'assemblea era stata preventivamente comunicata e, a rigor di logica, spettava alla organizzazione dei servizi museali comunicare ai potenziali utenti il suo verificarsi e la momentanea chiusura: sul piano contrattuale (dell'acquisto del biglietto on line e della eventuale di fila che poteva crearsi da parte di chi voleva acquistarlo sul posto), si tratta di un'informazione essenziale sull'oggetto della prestazione offerta e che poteva agevolmente essere messa a disposizione in via telematica sugli stessi siti dell'amministrazione (visto, oltretutto, che ci si vanta della crescente digitalizzazione che, comunque, per l'acquisto dei biglietti è attivata).


2. Insomma, con un'amministrazione efficiente, in ogni suo livello, sul piano della trasparenza e immediatezza della dovuta comunicazione agli utenti, il problema non si sarebbe posto, in modo diverso dal resto del mondo civile, in cui cose del genere si verificano normalmente (e sempre per gli stessi motivi):
Torre Eiffel, Louvre, National Gallery: anche nel resto del mondo gli scioperi fanno chiudere i musei

Lo sciopero a oltranza della National Gallery di Londra. Di cui, in Italia, nessuno parla."...Ma nonostante ciò l'opinione pubblica, contrariamente a quanto spesso accade in Italia, è nettamente schierata con i lavoratori: i più riconoscono l'importanza dello sciopero e supportano i lavoratori, augurano loro buona fortuna, e c'è anche qualcuno che auspica che i media parlino di più della protesta".



3. La questione ci rammenta un elementare principio di buona organizzazione e di gestione, conforme all'art.97 della Costituzione (almeno quello immaginato dai Costituenti del 1948), che venne enunciato da Federico Caffè in un tempo non molto distante: un tempo, ormai, potremmo dire, sepolto sotto i cannoneggiamenti dell'€uropa dell'euro.
Quell'€uropa per cui, alla fine, si deve mantenere una moneta in quanto la sua voluta insostenibilità "costringe" a svalutare il lavoro e, quindi, a limitare in ogni forma non solo la retribuzione ma la stessa rivendicabilità dei suoi livelli in forma giuridica (il principale strumento è proprio diffondere, per via di manovra fiscale, un tale livello di disoccupazione da sottrarre anzitutto ai lavoratori qualsiasi potere contrattuale, sia in fase di assunzione che di gestione del rapporto instaurato). Ecco la illuminante frase di Federico Caffè:


"E la burocrazia tradizionale ha bisogno non di profeti dello «sfascio», ma di artefici della tempra di un Riccardo Bianchi o di un Meuccio Ruini (ndr; il relatore di maggioranza dell'art.11 Cost.), creatori o ricostruttori di apparati efficienti, in quanto non ignoravano che il primo dovere di chi amministra, nei confronti dei dipendenti, è di esserne il responsabile, non il denigratore." (da "Scritti quotidiani", 12 gennaio 1984: p. 99).


4. Ma poi la questione "museale" ci rammenta un'altra questione molto simile. E sempre di lavoratori in agitazione per prestazioni straordinarie e extraorario contrattuale di base; una questione parallela che peraltro che nessuno pare ricordare e collegare alla prima, pur essenso quasi coeva.
"Ikea annulla contratto integrativo.
Un pacchetto di 16 ore di sciopero contro la decisione del gruppo svedese dei mobili low cost Ikea, che in Italia ha 21 negozi e più di 6mila dipendenti, di disdettare unilateralmente il contratto integrativo...Mesina denuncia “la pretesa di Ikea di abbassare i livelli retributivi dei dipendenti, operando su elementi fissi della busta paga e rivedendo al ribasso le maggiorazioni per le prestazioni festive e domenicali“...Il gruppo svedese ha risposto spiegando che “crede che sia importante avere un dibattito costruttivo con i propri collaboratori e con i loro rappresentanti sindacali, al fine di creare buone condizioni lavorative e sociali che a loro volta rendano sostenibili le attività aziendali”. Ma ritiene anche che la reazione dei sindacati sia “sproporzionata e intempestiva dal momento che il contratto integrativo continuerà ad essere applicato vista la prosecuzione delle trattative.”


5. Insomma, l'euro ci obbliga a limitare l'inflazione, il che si realizza limitando l'intervento dello Stato a sostegno della domanda e riformando il mercato del lavoro in senso precarizzante e, quindi, determinante minor qualificazione della manodopera e minori livelli retributivi che, inesorabilmente, si trasmettono al lavoro non (ancora) oggetto di riforma: ciò provoca compressione della domanda interna che, a sua volta, determina maggior disoccupazione che, ulteriormente, determina abbassamento delle tutele del lavoro e delle retribuzioni.
Per chi volesse ragguagli più tecnici, basta leggersi con attenzione questo post di Alberto sulla flessibilità e sul funzionamento (contestato sapendo di farlo "tatticamente") della curva di Phillips.
Per tutto questo concordo con Alberto quando dice, ai sindacati dei lavoratori museali, - ma il discorso vale per quelli dei lavoratori IKEA come per il "comparto insegnanti"- che è inutile parlare di inadempimenti e disdette ai contratti collettivi (integrativi) quando non si vuole neppure menzionare l'euro.


Pubblicato da Quarantotto a 08:32 9 commenti:
 
La nostra ignoranza è la LORO forza.

1 h · https://www.facebook.com/LaNostraIgnoranzaELaLoroForza?fref=photo#

Il canale televisivo tedesco ZDF trasmetterà un documentario sul dispiegamento di 20 nuove bombe nucleari statunitensi B61-12 a Büchel, la base aerea della Bundeswehr nella Renania-Palatinato, nonostante le dichiarazioni del governo tedesco secondo il quale queste armi erano state rimosse dal paese. "Ognuna delle bombe ha una potenza equivalente a 80 volte quella sganciata a Hiroshima", secondo ZDF.
ARTICOLO COMPLETO: http://www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=11&pg=12727





"Gli Usa stanno modernizzando il loro arsenale nucleare in Germania" - Europlot - L'Antidiplomatico

lantidiplomatico.it|Di L'antidiplomatico




http://www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=11&pg=12727








Mi piace Commenta
 
settembre 2015
ESSI RIDONO? I TRIONFI €UROPEI VERSO GLI USE (fanno le pentole ma non i coperchi)




AllWeNeedIsMoreEU.jpg



1. Mentre nell'italico "ordine sovranazionale dei mercati", invocato a tutti i livelli (contro gli Stati nazionali a Costituzione democratica, ma che sarebbero guerrafondai), si gioisce della "certa" ripresa, l'€uropa sovranazionale governata dalla moneta unica irrinunciabile, vede addensarsi una serie di nubi all'orizzonte.
Ovviamente, ad ascoltare la grancassa mediatica italica, si stanno inanellando una serie di tappe trionfali verso la pace e la prosperità: se c'è qualche problemino si risolverà per il meglio, avendo una classe tecnocratico-politica così tanto illuminata e idealista.


2. Ecco l'inevitabile crescita €uropea nel mercato del lavoro precarizzato (e infarcito di part-time involontari e lavori a singhiozzo conteggiati come "occupazione", a quanto si vede persino più che negli USA!):


ons-uk-labour-market-september-2015-confronto-disoccupazione-uk-ue-usa.jpg

E i saldi target-2:


CPb4QwvWgAAhGTG.jpg
https://twitter.com/ecb/status/645976564266573824/photo/1



3. Vi prego notare come, con l'allentamento dell'austerità, cioè la flessibilità per le riforme e la "pregressa" recessione e qualche altra emergenza cosmetica, il saldo italiano "peggioricchi".
Insomma, in termini di posizione netta sull'estero all'interno dell'UEM - e quindi di "praticabilità" della moneta unica e di conseguenti spread che inizierà inevitabilmente a scontare il mercato -, la non-austerità è insostenibile, QE o non QE.
Ma pure quello spagnolo, - il modello di ripresa "par excellence", che non ammette repliche, nè verità rivelabili sulla dimensione del relativo deficit-, non è male nelle ultime performance.
I colori del grafico non rendono granchè, ma si vede che praticamente tutti i debitori, negli ultimi mesi, peggiorano il deficit mentre la Germania "migliora" l'attivo.
E c'è il Qe, quello che doveva risolvere tutto-tutto. O almeno, come da mandato, riportare l'inflazione in prossimità del 2%. Un successone, come si può vedere (ma sevedeva già dal grafico sul livello di occupazione):
euro-area-inflation-cpi.png



4. Sull'attivo tedesco target-2, giocherà un ruolo la questione "emissioni" delle auto?
Certo, a vedere i saldi target-2, non sarà il mercato UE-M a salvare i conti con una performance compensativa: nessuno vuole innescare un afflusso di capitali tedeschi per consumo delle sue auto e i peggioramenti recenti ci dicono solo che ad ogni ripresina corrisponde un'invasione di prodotti tedeschi. Ma da qui a ripetere il fenomeno del 2001-2008 ce ne corre e pure tanto: cioè l'europa è ormai col pilota automatico, che deflaziona via riforme del mercato del lavoro, e il ciclo di Frenkel (con la fase "mi riprendo tutto" dei tedeschi...et pereat mundus), non si può ripetere, semplicemente per mancanza di redditi e di occupati.


Anche perchè, prima dell'increscioso "incidente" USA...
"In Europa vola il mercato dell'auto, quota Fca sale al 6, 5%:
"Il marchio piu' venduto resta Volkswagen (+5,6% con 154.311 immatricolazioni), mentre ad aver registrato l'aumento delle vendite maggiore e' Renault (+15,3%). Fca ha immatricolato 78.957 vetture in Europa nel mese di aprile, con una crescita del 13,4% rispetto allo stesso mese del 2014. La quota di mercato e' salito dal 6,2% al 6,5%...".
Ora invece...
Vw crolla in Borsa (-18,6%) dopo il «trucco» sulle emissioni diesel. Usa, indagine e test estesi ad altre case.
"Altre case"...? Ma è il finale che è interessante, preconizzando un consistente "spiazzamento" di tecnologie, e investimenti, che può coinvolgere tutte le marche europee:
"A questo punto lo scarso successo del motore diesel negli Usa, motore di cui le case tedesche e soprattutto Volkswagen si sono fatte paladine, è destinato a subire un duro colpo. Gli americani, come del resto i giapponesi, sono convinti da sempre che il diesel sia un motore intrinsecamente sporco e inadatto alle autovetture; il caso Vw non farà che rinconfermare questa loro opinione."


5. Intanto, per tornare alla questione migranti, l'OCSE registra che la schiacciante maggioranza non ha i requisiti di rifugiato politico o di "protezione sussidiaria" equivalente.
Lo dice, l'OCSE, in modo indiretto ma non ci piove: e si preannuncia un'ondata di (costosi, in pareggio di bilancio) rimpatri, guidati dai notori criteri tedeschi. Nonostante che, con frettolosa superficialità, questi ultimi, per voce di Schauble (!) - e la stampa italiana accodatasi ai dominatori-, abbiano la faccia tosta di dire: "nell'ultimo paio di settimane la Germania ha salvato un po' l'immagine dell'Ue".
Appunto, un po', diciamo con la tendenza a 1 euro l'ora per i neo-lavoratori "migranti", e non si sa quanto a lungo.


Riportiamo infatti l'analisi OCSE, che quanto a credibilità ufficiale non si può negare in sede €uropea:
"Ocse: nel 2015 in Ue quasi un milione di rifugiati E sempre dalla capitale francese arriva invece un altro allarme. E' quello dell'Ocse che nel documento sulle prospettive migratorie annuncia che l'Europa raggiungerà nel 2015 un livello senza precedenti di richiedenti asilo e rifugiati, salendo fino a un milione di procedure d'asilo. "Una stima di 350.000-450.000 persone otterrà certamente lo status di rifugiato o simile. Si tratta di una cifra superiore a qualsiasi altra crisi dei rifugiati dalla Seconda guerra mondiale" afferma l' l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico che prevede anche "una crisi umanitaria senza precedenti. I costi umani sono spaventosi e inaccettabili".
Dunque, si "stima", in anticipo, e non senza un certo ottimismo, - dato che pare, anche secondo euro-Frontex (!), che ci sia un gran traffico di documenti siriani falsificati-, che poco più di 1/3 sia, realisticamente, avente diritto secondo i criteri imposti dalla Germania.


6. In margine a tutto questo, da notare che la nota di aggiornamento al DEF ammette che rispettare i criteri di riduzione dell'indebitamento non fa "tanto" bene alla crescita (ma fa male al saldo target-2): solo che per "mitigare" l'effetto recessivo ci si affida al taglio della spesa pubblica per finanziare gli sgravi fiscali. Cioè a quello che la legge di Haveelmo sconsiglierebbe di fare per via del moltiplicatore doppio.
Ma intanto che tagliano, comunque, la riduzione del deficit sarà contenuta: solo dal 2,6 al 2,2. Sperando che la domanda mondiale continui a tirare per l'export. Sì ma dove?
Perchè...
China July manufacturing slows amid weakened demand for exports.


...E questo mentre il mercato globale dei reattori nucleari sta crescendo, nelle previsioni fino al 2019, solo del 2,26 annuo, mentre, però, per i BRICS, tale crescita è in vera fase di boom, essendo, in tale area, in costruzione ben il 65% dei nuovi reattori.
C'entra con la domanda estera per l'area euro e l'Italia? Se si crede nella globalizzazione, sì e molto. Specie se si crede alla domanda USA (la locomotiva!), anche al netto delle ormai angosciose vicende automotive.


7. Infatti, quanto agli effetti strutturali dei prezzi petroliferi e affini e della rivalutazione "irresistibile" del dollaro, basta vedere che:
a) Fitch notes increase in energy-default rate:
Le imprese USA nel settore oil e gas vedono il tasso di fallimenti crescere dal 3,7 del 2 luglio al 5,1 del 15 luglio. Che stia accadendo "l'inevitabile", con tutte le sue ricadute occupazionali, in uno degli ultimi mercati del lavoro "di qualità", non wallmartizzati, rimasti agli USA?


CHN%2Blabor%2Bmarket%2Bconditions%252C%2Bchart%2BMorgan%2BStanley%252C%2BSept%2B2%252C%2B2015.png



b) "Tu pensa che senza automobiline (da qui un "certo" interesse per rafforzare via "emissioni" i produttori interni, salvo rischio subprime, beninteso, ndr.) oltre un punto e mezzo intero mancherebbe all’economia americana nel 2015 e si vendono specialmente grazie al nuovo boom del credito “subprime”
33.jpg

P1-BS839B_SUBPR_16U_20150218205413.jpg

In effetti la fiducia dei consumatori è alle stelle ed è per questo che giovedi la Fed alzerà itassi…
gallup%2Beconomic%2Bconfidence%2B2015-09-15.png

Le aziende assumono ogni giorno di più …
Hewlett Packard intende licenziare altre 30.000 persone Gli esuberi si aggiungono ai 54.000 visti dal 2012."

8. Insomma, la nota di aggiornamento al DEF, con la sua "moderata" austerità flessibile, (a parole), appuntata sul taglio della spesa pubblica (improduttiva), può contare sulla crescita 2016 (e a mantenere il dichiarato 0,9 2015) a condizione che sia vero che:
"MA DOVE SI VA PUNTANDO SULLA DOMANDA INTERNA"? E ALLORA, PIU' GLOBALIZZAZIONE (SELETTIVA: TTIP) E RIFORME PER TUTTI


ast month we reported that the global nuclear reactor market was growing slowly at 2.26% annually through 2019. However, the nuclear power market in the BRIC region is booming, as this region is home to 65% of the nuclear power reactors that are currently under construction. - See more at: Brazil, Russia, India and China are Looking to Nuclear Power to Meet Skyrocketing Energy Demand



Mercato europeo dell’auto positivo a luglio 2015
Mercato europeo dell’auto positivo a luglio 2015
Mercato europeo dell’auto positivo a luglio 2015
Il totale delle immatricolazioni di luglio, sommando Unione europea (meno la Bulgaria) a Svizzera e Norvegia, secondo la Jato è stato di 1.180.078 vetture, cioè quasi 100 mila in più rispetto al luglio del 2014, che significa il 9,1% d’aumento. Ciò aggiunto a quanto registrato nei precedenti sei mesi porta il totale dell’anno a quota 8.595.528, cioè quasi 666 mila in più nei confronti dello stesso periodo dell’anno scorso, con una percentuale di crescita dell’8,6%. Il che significa che luglio ha impresso un’accelerata rispetto ai mesi precedenti.

IRLANDA E SPAGNA IN FORTE CRESCITA - Il paese che ha registrato l’incremento più forte è l’Irlanda, che a luglio con 27.633 vetture immatricolate ha archiviato un aumento del 47,6% rispetto il 2014. Con il che il mercato irlandese appunta un notevole 30,3% di crescita nei sette mesi da gennaio a luglio. Dato assolutamente da sottolineare è poi quello della Spagna che con 104.360 vetture immatricolate a luglio e 665.032 nei sette mesi dall’inizio del 2015 registra un aumento rispettivamente del 23,7% e del 22,2%. Un po’ sotto alla media del mercato è stata invece la crescita avutasi a luglio in Germania, con 290.196 unità registrate, pari al 7,4% in più nei confronti del luglio 2014.

PERCENTUALI A DUE CIFRE - Per quel che concerne gli altri grandi mercati, l’Italia come noto si fa notare per la sua crescita a due cifre: 14,6%, cioè 132.256 unità; la Gran Bretagna con 178.420 immatricolazioni limita la sua crescita al 3,2% e la Francia fa ancora meno, aumentando del 2,3%, con 147.014 vetture immatricolate. Infine, va detto che nel complesso a luglio sono stati 13 i paesi che hanno fatto registrare incrementi a due cifre. Nel bilancio dei sette mesi sono invece 12 questi mercati virtuosi.

VOLKSWAGEN DOMINATRICE - La Jato fornisce anche dati relativi all’andamento delle varie marche. A svettare è la marca Volkswagen, con 152.160 auto immatricolate a luglio, pari a un aumento del 7,7% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Ancora maggiore è poi l’incremento della Volkswagen nel periodo da gennaio a luglio, in cui con 1.052.218 unità immatricolate è cresciuta dell’8,9%. Al secondo posto c’è la Ford con 84.450 immatricolazioni a luglio (+7%) e 633.845 da gennaio a luglio (+6,7%). Da sottolineare sono i risultati conseguiti a luglio da Peugeot (+10,6%), Mercedes (+12%) e Fiat (+11,3%).
- See more at: Mercato europeo dell?auto positivo a luglio 2015


Pubblicato da Quarantotto a 11:35 6 commenti: Invia tramite emailPostalo sul blogCondividi su TwitterCondividi su FacebookCondividi su Pinterest









lunedì 21 settembre 2015
 
settembre 2015
ESSI RIDONO? I TRIONFI €UROPEI VERSO GLI USE (fanno le pentole ma non i coperchi)




AllWeNeedIsMoreEU.jpg



1. Mentre nell'italico "ordine sovranazionale dei mercati", invocato a tutti i livelli (contro gli Stati nazionali a Costituzione democratica, ma che sarebbero guerrafondai), si gioisce della "certa" ripresa, l'€uropa sovranazionale governata dalla moneta unica irrinunciabile, vede addensarsi una serie di nubi all'orizzonte.
Ovviamente, ad ascoltare la grancassa mediatica italica, si stanno inanellando una serie di tappe trionfali verso la pace e la prosperità: se c'è qualche problemino si risolverà per il meglio, avendo una classe tecnocratico-politica così tanto illuminata e idealista.


2. Ecco l'inevitabile crescita €uropea nel mercato del lavoro precarizzato (e infarcito di part-time involontari e lavori a singhiozzo conteggiati come "occupazione", a quanto si vede persino più che negli USA!):


ons-uk-labour-market-september-2015-confronto-disoccupazione-uk-ue-usa.jpg

E i saldi target-2:


CPb4QwvWgAAhGTG.jpg
https://twitter.com/ecb/status/645976564266573824/photo/1



3. Vi prego notare come, con l'allentamento dell'austerità, cioè la flessibilità per le riforme e la "pregressa" recessione e qualche altra emergenza cosmetica, il saldo italiano "peggioricchi".
Insomma, in termini di posizione netta sull'estero all'interno dell'UEM - e quindi di "praticabilità" della moneta unica e di conseguenti spread che inizierà inevitabilmente a scontare il mercato -, la non-austerità è insostenibile, QE o non QE.
Ma pure quello spagnolo, - il modello di ripresa "par excellence", che non ammette repliche, nè verità rivelabili sulla dimensione del relativo deficit-, non è male nelle ultime performance.
I colori del grafico non rendono granchè, ma si vede che praticamente tutti i debitori, negli ultimi mesi, peggiorano il deficit mentre la Germania "migliora" l'attivo.
E c'è il Qe, quello che doveva risolvere tutto-tutto. O almeno, come da mandato, riportare l'inflazione in prossimità del 2%. Un successone, come si può vedere (ma sevedeva già dal grafico sul livello di occupazione):
euro-area-inflation-cpi.png



4. Sull'attivo tedesco target-2, giocherà un ruolo la questione "emissioni" delle auto?
Certo, a vedere i saldi target-2, non sarà il mercato UE-M a salvare i conti con una performance compensativa: nessuno vuole innescare un afflusso di capitali tedeschi per consumo delle sue auto e i peggioramenti recenti ci dicono solo che ad ogni ripresina corrisponde un'invasione di prodotti tedeschi. Ma da qui a ripetere il fenomeno del 2001-2008 ce ne corre e pure tanto: cioè l'europa è ormai col pilota automatico, che deflaziona via riforme del mercato del lavoro, e il ciclo di Frenkel (con la fase "mi riprendo tutto" dei tedeschi...et pereat mundus), non si può ripetere, semplicemente per mancanza di redditi e di occupati.


Anche perchè, prima dell'increscioso "incidente" USA...
"In Europa vola il mercato dell'auto, quota Fca sale al 6, 5%:
"Il marchio piu' venduto resta Volkswagen (+5,6% con 154.311 immatricolazioni), mentre ad aver registrato l'aumento delle vendite maggiore e' Renault (+15,3%). Fca ha immatricolato 78.957 vetture in Europa nel mese di aprile, con una crescita del 13,4% rispetto allo stesso mese del 2014. La quota di mercato e' salito dal 6,2% al 6,5%...".
Ora invece...
Vw crolla in Borsa (-18,6%) dopo il «trucco» sulle emissioni diesel. Usa, indagine e test estesi ad altre case.
"Altre case"...? Ma è il finale che è interessante, preconizzando un consistente "spiazzamento" di tecnologie, e investimenti, che può coinvolgere tutte le marche europee:
"A questo punto lo scarso successo del motore diesel negli Usa, motore di cui le case tedesche e soprattutto Volkswagen si sono fatte paladine, è destinato a subire un duro colpo. Gli americani, come del resto i giapponesi, sono convinti da sempre che il diesel sia un motore intrinsecamente sporco e inadatto alle autovetture; il caso Vw non farà che rinconfermare questa loro opinione."


5. Intanto, per tornare alla questione migranti, l'OCSE registra che la schiacciante maggioranza non ha i requisiti di rifugiato politico o di "protezione sussidiaria" equivalente.
Lo dice, l'OCSE, in modo indiretto ma non ci piove: e si preannuncia un'ondata di (costosi, in pareggio di bilancio) rimpatri, guidati dai notori criteri tedeschi. Nonostante che, con frettolosa superficialità, questi ultimi, per voce di Schauble (!) - e la stampa italiana accodatasi ai dominatori-, abbiano la faccia tosta di dire: "nell'ultimo paio di settimane la Germania ha salvato un po' l'immagine dell'Ue".
Appunto, un po', diciamo con la tendenza a 1 euro l'ora per i neo-lavoratori "migranti", e non si sa quanto a lungo.


Riportiamo infatti l'analisi OCSE, che quanto a credibilità ufficiale non si può negare in sede €uropea:
"Ocse: nel 2015 in Ue quasi un milione di rifugiati E sempre dalla capitale francese arriva invece un altro allarme. E' quello dell'Ocse che nel documento sulle prospettive migratorie annuncia che l'Europa raggiungerà nel 2015 un livello senza precedenti di richiedenti asilo e rifugiati, salendo fino a un milione di procedure d'asilo. "Una stima di 350.000-450.000 persone otterrà certamente lo status di rifugiato o simile. Si tratta di una cifra superiore a qualsiasi altra crisi dei rifugiati dalla Seconda guerra mondiale" afferma l' l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico che prevede anche "una crisi umanitaria senza precedenti. I costi umani sono spaventosi e inaccettabili".
Dunque, si "stima", in anticipo, e non senza un certo ottimismo, - dato che pare, anche secondo euro-Frontex (!), che ci sia un gran traffico di documenti siriani falsificati-, che poco più di 1/3 sia, realisticamente, avente diritto secondo i criteri imposti dalla Germania.


6. In margine a tutto questo, da notare che la nota di aggiornamento al DEF ammette che rispettare i criteri di riduzione dell'indebitamento non fa "tanto" bene alla crescita (ma fa male al saldo target-2): solo che per "mitigare" l'effetto recessivo ci si affida al taglio della spesa pubblica per finanziare gli sgravi fiscali. Cioè a quello che la legge di Haveelmo sconsiglierebbe di fare per via del moltiplicatore doppio.
Ma intanto che tagliano, comunque, la riduzione del deficit sarà contenuta: solo dal 2,6 al 2,2. Sperando che la domanda mondiale continui a tirare per l'export. Sì ma dove?
Perchè...
China July manufacturing slows amid weakened demand for exports.


...E questo mentre il mercato globale dei reattori nucleari sta crescendo, nelle previsioni fino al 2019, solo del 2,26 annuo, mentre, però, per i BRICS, tale crescita è in vera fase di boom, essendo, in tale area, in costruzione ben il 65% dei nuovi reattori.
C'entra con la domanda estera per l'area euro e l'Italia? Se si crede nella globalizzazione, sì e molto. Specie se si crede alla domanda USA (la locomotiva!), anche al netto delle ormai angosciose vicende automotive.


7. Infatti, quanto agli effetti strutturali dei prezzi petroliferi e affini e della rivalutazione "irresistibile" del dollaro, basta vedere che:
a) Fitch notes increase in energy-default rate:
Le imprese USA nel settore oil e gas vedono il tasso di fallimenti crescere dal 3,7 del 2 luglio al 5,1 del 15 luglio. Che stia accadendo "l'inevitabile", con tutte le sue ricadute occupazionali, in uno degli ultimi mercati del lavoro "di qualità", non wallmartizzati, rimasti agli USA?


CHN%2Blabor%2Bmarket%2Bconditions%252C%2Bchart%2BMorgan%2BStanley%252C%2BSept%2B2%252C%2B2015.png



b) "Tu pensa che senza automobiline (da qui un "certo" interesse per rafforzare via "emissioni" i produttori interni, salvo rischio subprime, beninteso, ndr.) oltre un punto e mezzo intero mancherebbe all’economia americana nel 2015 e si vendono specialmente grazie al nuovo boom del credito “subprime”
33.jpg

P1-BS839B_SUBPR_16U_20150218205413.jpg

In effetti la fiducia dei consumatori è alle stelle ed è per questo che giovedi la Fed alzerà itassi…
gallup%2Beconomic%2Bconfidence%2B2015-09-15.png

Le aziende assumono ogni giorno di più …
Hewlett Packard intende licenziare altre 30.000 persone Gli esuberi si aggiungono ai 54.000 visti dal 2012."

8. Insomma, la nota di aggiornamento al DEF, con la sua "moderata" austerità flessibile, (a parole), appuntata sul taglio della spesa pubblica (improduttiva), può contare sulla crescita 2016 (e a mantenere il dichiarato 0,9 2015) a condizione che sia vero che:
"MA DOVE SI VA PUNTANDO SULLA DOMANDA INTERNA"? E ALLORA, PIU' GLOBALIZZAZIONE (SELETTIVA: TTIP) E RIFORME PER TUTTI


ast month we reported that the global nuclear reactor market was growing slowly at 2.26% annually through 2019. However, the nuclear power market in the BRIC region is booming, as this region is home to 65% of the nuclear power reactors that are currently under construction. - See more at: Brazil, Russia, India and China are Looking to Nuclear Power to Meet Skyrocketing Energy Demand



Mercato europeo dell’auto positivo a luglio 2015
Mercato europeo dell’auto positivo a luglio 2015
Mercato europeo dell’auto positivo a luglio 2015
Il totale delle immatricolazioni di luglio, sommando Unione europea (meno la Bulgaria) a Svizzera e Norvegia, secondo la Jato è stato di 1.180.078 vetture, cioè quasi 100 mila in più rispetto al luglio del 2014, che significa il 9,1% d’aumento. Ciò aggiunto a quanto registrato nei precedenti sei mesi porta il totale dell’anno a quota 8.595.528, cioè quasi 666 mila in più nei confronti dello stesso periodo dell’anno scorso, con una percentuale di crescita dell’8,6%. Il che significa che luglio ha impresso un’accelerata rispetto ai mesi precedenti.

IRLANDA E SPAGNA IN FORTE CRESCITA - Il paese che ha registrato l’incremento più forte è l’Irlanda, che a luglio con 27.633 vetture immatricolate ha archiviato un aumento del 47,6% rispetto il 2014. Con il che il mercato irlandese appunta un notevole 30,3% di crescita nei sette mesi da gennaio a luglio. Dato assolutamente da sottolineare è poi quello della Spagna che con 104.360 vetture immatricolate a luglio e 665.032 nei sette mesi dall’inizio del 2015 registra un aumento rispettivamente del 23,7% e del 22,2%. Un po’ sotto alla media del mercato è stata invece la crescita avutasi a luglio in Germania, con 290.196 unità registrate, pari al 7,4% in più nei confronti del luglio 2014.

PERCENTUALI A DUE CIFRE - Per quel che concerne gli altri grandi mercati, l’Italia come noto si fa notare per la sua crescita a due cifre: 14,6%, cioè 132.256 unità; la Gran Bretagna con 178.420 immatricolazioni limita la sua crescita al 3,2% e la Francia fa ancora meno, aumentando del 2,3%, con 147.014 vetture immatricolate. Infine, va detto che nel complesso a luglio sono stati 13 i paesi che hanno fatto registrare incrementi a due cifre. Nel bilancio dei sette mesi sono invece 12 questi mercati virtuosi.

VOLKSWAGEN DOMINATRICE - La Jato fornisce anche dati relativi all’andamento delle varie marche. A svettare è la marca Volkswagen, con 152.160 auto immatricolate a luglio, pari a un aumento del 7,7% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Ancora maggiore è poi l’incremento della Volkswagen nel periodo da gennaio a luglio, in cui con 1.052.218 unità immatricolate è cresciuta dell’8,9%. Al secondo posto c’è la Ford con 84.450 immatricolazioni a luglio (+7%) e 633.845 da gennaio a luglio (+6,7%). Da sottolineare sono i risultati conseguiti a luglio da Peugeot (+10,6%), Mercedes (+12%) e Fiat (+11,3%).
- See more at: Mercato europeo dell?auto positivo a luglio 2015


Pubblicato da Quarantotto a 11:35 6 commenti: Invia tramite emailPostalo sul blogCondividi su TwitterCondividi su FacebookCondividi su Pinterest









lunedì 21 settembre 2015
 
by Luigi Pecchioli
Come la Germania bara, col consenso della UE e l’inerzia della BCE, sul rendimento dei Bund


L’enorme scandalo che sta travolgendo la Volkswagen, con l’ombra della connivenza del Governo tedesco e di Bruxelles, sta cambiando la percezione della Germania, intesa come potere politico ed industriale, anche a quelle persone che vedevano in quel Paese e nelle sue élite il prototipo della serietà e della correttezza, un esempio da seguire sempre e comunque.
Nonostante qualche voce isolata infatti fino ad oggi il peana delle virtù teutoniche, unito al disprezzo dei vizi italici, era il leit-motiv di ogni discorso da talk show, corroborato dalla presenza costante di commentatori tedeschi che, dall’alto della loro superiorità morale, impartivano lezioncine urbi et orbi, con tono sprezzante, sotto lo sguardo contrito e acconsenziente del presentatore di turno: la fiera dell’autoflagellazione.
Adesso che questo frame si sta sfaldando è possibile guardare con occhi finalmente non più velati dalla propaganda quello che accade in Germania e, magari, notare qualche altra cosuccia che non torna: ad esempio la furbata degli interessi sui bond.
Il principio che governa l’azione economica tedesca è facilmente sintetizzabile in una parafrasi del Vangelo: non far fare agli altri quello che imponi sia permesso a te. Questo sano principio di vita è stato ad esempio applicato con successo nel 2003/2004, quando la Germania ha sforato per prima, senza che fosse attivata la procedura di infrazione, i parametri sul deficit pubblico, poi pesantemente e rigorosamente imposti agli altri e segnatamente all’Italia, che pur l’aveva salvata (grazie a Tremonti) ed è tutt’ora applicato con successo per l’emissione dei titoli pubblici: per capirlo prendiamo l’art 123 del TFUE
Sono vietati la concessione di scoperti di conto o qualsiasi altra forma di facilitazione creditizia, da parte della Banca centrale europea o da parte delle banche centrali degli Stati membri (in appresso denominate “banche centrali nazionali”), a istituzioni, organi od organismi dell’Unione, alle amministrazioni statali, agli enti regionali, locali o altri enti pubblici, ad altri organismi di diritto pubblico o a imprese pubbliche degli Stati membri, così come l’acquisto diretto presso di essi di titoli di debito da parte della Banca centrale europea o delle banche centrali nazionali. (grassetto mio)
Questo articolo, caposaldo del Sistema Europeo delle Banche Centrali (SEBC) e inserito nello Statuto della BCE, vieta una delle attività che le Banche Centrali effettuavano prima di diventare indipendenti dal Tesoro e quindi dal Governo, ovvero agire come prestatore di ultima istanza. Ebbene, questo divieto vale per tutti, ma non per la Germania.
Intendiamoci, formalmente il divieto vale anche per la Bundesbank, ma la Germania ha preteso, ed ottenuto, che fosse salvaguardata quella che era la modalità di funzionamento delle aste tedesche e che oggi è definita come “l’eccezione tedesca” nel collocamento dei titoli. E questa eccezione falsa non poco il tasso di interesse che lo Stato tedesco paga per finanziare il proprio debito, permettendo, con un escamotage formale. l’acquisto residuale dei titoli non collocati da parte della BuBa.
Per capire come funziona questo trucchetto dobbiamo chiarire cosa sono il mercato primario e quello secondario dei titoli di Stato: il mercato primario è composto dagli operatori accreditati, banche e società finanziarie private, ed è il luogo dove sono collocati per la prima volta le nuove emissioni. Le Banche Centrali non possono parteciparvi. Il mercato secondario è dove si acquistano e vendono i titoli già emessi ed è aperto a tutti, anche alle Banche Centrali. Il divieto di acquisto di titoli di debito pubblico di cui all’art. 123 sopra citato vale per il mercato primario, per cui se uno Stato non colloca tutta la tranche messa in offerta è costretto ad offrire un interesse maggiore per spingere all’acquisto gli investitori. Ciò ad esempio è quello che ha costretto la Grecia nel 2010 a portare gli interessi dei titoli ellenici ad un livello da tale da costringerla successivamente a richiedere un prestito per far fronte al servizio del debito, prestito concesso con la clausola dell’applicazione del famoso “memorandum” che, come sappiamo ha distrutto la Grecia. Non uno scherzo quindi.
Ebbene la Germania invece, anche se non riesce a collocare i titoli, non è costretta a doverli offrire a più alto interesse. Il trucco è questo: l’Agenzia per il debito (Finanzagentur), l’ufficio governativo responsabile dell’emissione dei titoli del debito pubblico tedesco e che gestisce le aste può ritirare e congelare i titoli di stato invenduti nel mercato primario. La Bundesbank ha formalmente il ruolo di custode per conto dell’Agenzia dei titoli non collocati, per cui essa può detenere presso di sé la quota di titoli ritirati dalla Finanzagentur senza versare alcuna somma e quindi formalmente rispettando il divieto di sottoscrizione. Il fatto è però che questi titoli non collocati possono essere successivamente scambiati sul mercato secondario, come se fossero stati già acquistati sul primario, perché formalmente sono stati emessi. Questo significa che a questo punto, se il mercato secondario non li ritiene comunque interessanti, possono essere comprati legittimamente anche dalla stessa Bundesbank che li ha offerti per conto della Finanzagentur, così di fatto diventando acquirente di ultima istanza.
Questo giochino storicamente ha comportato un controllo ed un abbattimento del tasso di interesse sui titoli pubblici, dato che la Germania non si è dovuta preoccupare, come gli altri Paesi, di non collocare tutti i titoli offerti al tasso da lei voluto e conseguentemente un forte risparmio sul servizio del debito. Ciò inoltre ha sostenuto il valore dei Bund che risultavano sempre titoli solidi ed affidabili, quindi il loro rating (tripla A) e quindi il fatto che venissero utilizzati come bene rifugio obbligatorio ad esempio per i fondi del MES (che devono per statuto essere investiti solo in titoli obbligazionari con rating AAA), un aiuto non da poco per mantenere basso il costo del debito tedesco.
La percentuale di titoli ritirati e poi venduti sul secondario con questo trucco non è irrilevante: guardate nel periodo più burrascoso qual’era il volume di titoli detenuti in custodia dalla Bundesbank (fonte: Economia e Politica | Rivista online)

Detenendo oltre il 35% dei titoli emessi per un volume di quasi 2,5 miliardi di euro, la Germania poté ad esempio finanziarsi al 1,98% nel novembre 2011 contro tassi superiori al 6% per i BTP (il famoso spread…). Ancora recentemente un articolo di Soldi Online segnalal’irragionevolezza di tassi decennali negativi sui Bund, come se ci si potesse aspettare altri dieci anni di crisi, tassi che il mercato infatti sembra rifiutare, almeno a vedere come tiepidamente sono stati accolti.
Ma la Germania non se ne preoccupa molto: lei ha sempre la Bundesbank che glie li acquista, in barba ad ogni regola…

BUNDcollocamentoeccezionegermaniahttp://scenarieconomici.it/tag/mercato-primario/
 
Operation
<LI id=menu-item-11773 class="menu-item menu-item-type-taxonomy menu-item-object-category menu-item-11773">Difesa <LI id=menu-item-11772 class="menu-item menu-item-type-taxonomy menu-item-object-category menu-item-11772">Eurasia <LI id=menu-item-11770 class="menu-item menu-item-type-taxonomy menu-item-object-category menu-item-11770">Geopolitica <LI id=menu-item-11778 class="menu-item menu-item-type-taxonomy menu-item-object-category menu-item-11778">Giappone <LI id=menu-item-11769 class="menu-item menu-item-type-taxonomy menu-item-object-category menu-item-11769">Imperialismo <LI id=menu-item-11775 class="menu-item menu-item-type-taxonomy menu-item-object-category menu-item-11775">Storia <LI id=menu-item-11774 class="menu-item menu-item-type-taxonomy menu-item-object-category menu-item-11774">Tecnologia <LI id=menu-item-11777 class="menu-item menu-item-type-taxonomy menu-item-object-category menu-item-11777">Varie Il piano Soros/CIA per destabilizzare l’Europa

settembre 24, 2015 Lascia un commento

Wayne Madsen Strategic Culture Foundation 24/09/2015
Proprio come le forze oscure della miliardaria rete di organizzazioni non governative della Central Intelligence Agency degli Stati Uniti e di George Soros, che complottarono per destabilizzare Medio Oriente e Nord Africa attraverso l’uso dei social media, realizzando la cosiddetta “Primavera araba”, tali forze hanno aperto un nuovo capitolo sulla disfunzionalità globale facilitando il flusso di rifugiati e migranti economici da Medio Oriente, Asia e Africa all’Europa. Nel marzo 2011, il leader libico Muammar Gheddafi predisse cosa sarebbe accaduto all’Europa se la stabilità del suo Paese veniva minata dalle potenze occidentali. In un’intervista a “France 24”, Gheddafi predisse correttamente, “Ci sono milioni di neri che potrebbero attraversare il Mediterraneo per la Francia e l’Italia, e la Libia svolge un ruolo nella sicurezza nel Mediterraneo”. Il figlio di Gheddafi, Sayf al-Islam Gheddafi, condannato a morte dal regime radicale che governa Tripoli, fece eco ai commenti del padre nella stessa intervista al notiziario francese. Sayf disse: “La Libia può diventare la Somalia del Nord Africa, del Mediterraneo. Vedrete i pirati in Sicilia, a Creta, a Lampedusa. Vedrete milioni di immigrati clandestini. Il terrore sarà vicino”. Come si è visto nei recenti avvenimenti, Sayf aveva proprio ragione. Infatti, per l’Europa, il terrore è letteralmente a fianco. Si stima che ben 4000 jihadisti veterani degli olocausti terroristici in Siria, Iraq e Yemen, abbiano approfittato dell’assenza dei controlli sulle frontiere di Schengen dell’Unione europea per entrare o ritornare in Europa. Molti giovani “migranti” hanno iPhone, bancomat, diversi passaporti e molto contante, difficilmente ciò che ci si aspetta di trovare in possesso di veri profughi di guerra. Non solo gli africani hanno inondato l’Europa meridionale dopo aver attraversato in modo periglioso il Nord Africa, tra cui la Libia, ma i profughi siriani, per lo più creati dal trasferimento massiccio occidentale ai jihadisti siriani di armi catturate in Libia dopo il rovesciamento di Gheddafi, innescando la sanguinosa guerra civile siriana, fluiscono via mare e via terra nel cuore dell’Europa. Soros, che non è altro che un front man miliardario dell’ancor più ricca famiglia di banchieri Rothschild dell’Europa occidentale, ha supervisionato la completa distruzione degli Stati nazionali nell’Europa sud-orientale, che oggi consentono l’accesso incondizionato dei migranti economici e dalla guerra civile da Siria, Iraq, Nord Africa, Africa sub-sahariana, Afghanistan, Pakistan, Bangladesh, Birmania, Sri Lanka e altre nazioni del Terzo Mondo devastate da guerra e povertà.
Risultato dei programmi di reingegnerizzazione delle nazioni, Soros prima ha contribuito a distruggere la Repubblica socialista federativa di Jugoslavia, con l’aiuto attivo dell’Unione Europea e della NATO. Le sette repubbliche indipendenti che una volta costituivano la Jugoslavia, ora sono le principali vie di transito per decine di migliaia e prossimi centinaia di migliaia di migranti non europei. La Grecia, che soffre per l’austerità degli “avvoltoi” dei banchieri centrali e privati europei, tra cui Soros e i suoi mandanti Rothschild, difficilmente può affrontare il massiccio flusso di rifugiati. I banchieri si sono assicurati che la Grecia non possa nemmeno fornire i servizi sociali di base al proprio popolo, lasciando soli i profughi da zone di guerra e nazioni che soffrono del crollo di governi ed economia.
La Macedonia, che continua a subire il tentativo di “rivoluzione colorata” in stile ucraino su concessione dei neocon dell’amministrazione Obama, come l’assistente del segretario di Stato per gli affari europei ed eurasiatici Victoria Nuland, non può trattenere l’invasione della massa di rifugiati dalla Grecia. Molti rifugiati sono trattati al confine greco-macedone con fastidio, ammucchiandosi in Macedonia e poi in Serbia. I migranti hanno cercato ogni modo possibile per raggiungere le accoglienti Austria e Germania. I rifugiati a Budapest sommersero la stazione ferroviaria centrale, costringendo a chiuderla ai passeggeri, profughi che cercavano di raggiungere Austria e Germania, così come ungheresi e turisti. I rifugiati musulmani arrivati a Monaco di Baviera erano irritati dalla presenza per le strade di tedeschi e stranieri che celebrano l’annuale “Oktoberfest” bevendo birra. Già vi sono stati scontri per le strade tra celebranti l’Oktoberfest ubriachi e alcuni rifugiati musulmani che si oppongono alla presenza dell’alcol. I funzionari della città di Monaco di Baviera avevano detto che potevano ricevere solo 1000 nuovi rifugiati al giorno. La città ha visto il numero salire a 15000 al giorno con circa il 90 per cento che non si registra presso le autorità locali, scomparendo per destinazioni sconosciute. Nelle città e nei paesi dell’Europa, i migranti appena arrivati dormono nei parchi e sui marciapiedi creando l’incubo della salute pubblica con feci umane nei parchi e puzza di urina permeare le pareti degli edifici. La situazione è aggravata dal recente arrivo dei rifugiati siriani nel nord della Germania, che scambiano il velenoso fungo selvaggio “tappo della morte” per una varietà commestibile che cresce nel Mediterraneo orientale. Nonostante le avvertenze in arabo e curdo distribuite ai rifugiati, i profughi hanno ingerito i funghi velenosi, subendo vomito e diarrea incontrollabile, aggiungendo altro dilemma alla salute pubblica in Europa. E’ solo questione di tempo prima che le malattie trasmesse dai rifiuti umani, come colera e tifo fanno, facciano il loro trionfale ritorno nelle città d’Europa dalle pandemie mortali dello scorso millennio. La cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente del Consiglio dell’Unione europea Donald Tusk e il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker hanno la responsabilità diretta dell’afflusso di oltre un milione di rifugiati politici ed economici nel cuore dell’Europa. Merkel non ha fatto segreto del desiderio di aggiungerli alle file dei lavoratori ospiti, Gastarbeiter. Tuttavia, come mostrato da altri lavoratori ospiti in Germania arrivati negli ultimi decenni, questi lavoratori non si considerano “ospiti” ma residenti permanenti e cittadini. Nel frattempo, Tusk e Juncker, quest’ultimo originario del minuscolo Lussemburgo, hanno minacciato di multare i membri non comunitari Svizzera, Liechtenstein, Norvegia e Islanda se non assorbono la loro quota di rifugiati, una percentuale dettata dagli “eurocrati” dell’UE a Bruxelles. Anche se Tusk ha chiesto ai Paesi dell’UE di aprire frontiere e tesorerie ai profughi, la sua nativa Polonia è reticente ad accettarne più di qualche centinaio. L’opposizione della Polonia si unisce a quella di Repubblica Ceca, Slovacchia e Slovenia. Il successore di Juncker a primo ministro del Lussemburgo, Xavier Bettel, primo capo europeo ad avere un matrimonio gay, ha accolto centinaia di rifugiati. Bettel crede nell”Europa senza frontiere e, quindi, come Merkel, Tusk e Juncker, è un’eroe delle ONG finanziate da Soros che fanno dell’Europa un esperimento d’ingegneria sociale mortale. Molti lussemburghesi cercano qualcuno come Marine Le Pen in Francia per fermare il carrozzone dell’accoglienza dei rifugiati che minaccia di cancellare il Granducato del Lussemburgo.
I Paesi che hanno radicalizzato gli eserciti jihadisti in Siria e Iraq, in particolare Arabia Saudita, Qatar, Emirati Arabi Uniti e Quwayt, hanno ritenuto opportuno non prendere nessun rifugiato dai combattimenti in Siria e Iraq. L’Arabia Saudita ha avuto il coraggio assoluto di offrire alla Germania la costruzione di 200 moschee per i rifugiati, dove viene solo predicato e insegnato la versione wahabita dell’Islam. Nel frattempo, vi sono prove che la Turchia esorti i rifugiati dalla Siria sul suo suolo ad unirsi all’esodo su carrette del mare verso l’avversaria Grecia. Tale mossa ha provocato la morte di molti bambini e donne, servita solo a commuovere gli europei del nord che hanno invitato migliaia di profughi nei loro paradisi sociali. La Turchia ha anche distribuito manuali ai migranti per istruirli su dove andare una volta giunti in Germania, per avere dal governo l’assistenza sociale. Proprio come si è visto con le rivoluzioni colorate dirette da Soros e CIA nei Paesi arabi e Ucraina, il flusso di migranti è stato istruito via Twitter su dove c’erano controlli alle frontiere e come aggirarli. Tale direzione “esterna” ha guidato i profughi da Grecia, Macedonia, Serbia a Croazia e Slovenia, instradandosi verso le frontiere austriache e tedesche, evitando in tal modo le sempre più ostili Ungheria e Serbia. C’è già stata una scaramuccia al confine tra polizia croata di scorta a un treno carico di profughi al confine ungherese e le guardie di frontiera ungheresi. Che siano neo-conservatrici e neo-liberisti, le politiche che hanno portato alla peggiore crisi dei rifugiati in Europa dalla fine della seconda guerra mondiale hanno radice nei crogioli politici dei gruppi di facciata finanziati da George Soros e CIA in Europa e Stati Uniti. E’ solo questione di tempo prima che i loro ruoli in ciò che è avvenuto in Europa sia scoperto da nazionalisti di destra e di sinistra e che loro case editrici e siti web vadano in fiamme. Alla fine, gli europei si sveglieranno e scopriranno che la Russia s’è immunizzata dal flagello dei rifugiati evitando di frequentare l’UE e le sue messinscene. Quando i migranti appena arrivati inizieranno a defecare, vomitare e urinare per le strade di Tallinn, Riga, Vilnius, Helsinki e Stoccolma, la Russia libra dalla crisi dei rifugiati non sembrerà così male, dopo tutto.La ripubblicazione è gradita in riferimento alla rivista on-line Strategic Culture Foundation.
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
Share this:
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto