Penso che il problema dell'essere sinkable consiste nel fatto che quando cominciano gli ammortamenti di capitale, molti non capiscono più nulla o comunque faticano a capire, comprese le banche (ricordo le difficoltà - per usare un eufemismo - di bancoposta con l'acquisto e rimborso di PDVSA 2017, tutto nel 2017, quando erano già stati rimborsati i 2/3 del capitale; titolo quotato su eurotlx). Quindi, visti i tagli che sembrano esserci in Binck, può essere che per risparmiare tempo nella successiva gestione non censiscono più titoli sinkable.
Faccio un esempio, con la vecchia ...993: mi pare che il 30 settembre 2029 comincia (?) a rimborsare 1/20 del capitale (= 5%) ogni 6 mesi per 20 volte (eccezione ultimo rimborso 31.12.2038). Se la compri nel novembre 2034 (quando deve rimborsare ancora il 50% del capitale iniziale), ponendo che quoti 100, con 10000 € cosa ottieni? Una possibilità è 10000/0.5, cioè 20000 "pezzi" di cui ti verranno restituiti in rate semestrali 10000 € complessivi; un'altra possibilità - errata, ma bancoposta aveva fatto inizialmente così con PDVSA - è 10000 "pezzi", considerando che la cedola del 4.x% verrà pagata inizialmente sui 10000 residui e non sul capitale nominale iniziale, poi sul capitale via via più piccolo avvicinandosi al 2038 (ragionamento sbagliato, lo so, ma visto fare). Insomma nulla di veramente complicato, ma richiedente tempo ed attenzione (quindi personale) per essere messo a punto ed evitare malintesi (attenzione poi a calcolo delle cedole, sempre più piccole, e capital gain e minusvalenze, un potenziale ginepraio, certo nulla di stratosferico, però...).
Si potrebbe insistere con Binck, minacciando di andarsene dove i titoli saranno trattabili (spero anche per i retail, ne dubitavo all'inizio e continuo a nutrire molte perplessità, quantomeno per l'acquisto), ma non so se sarebbe considerato un dispetto o piuttosto un favore...
Sacrosanta la richiesta di non pagare il bollo sul nominale, ma sul valore di mercato.