Dalla Nacion articolo del 30 Giugno 2018
Il dollaro ha superato $ 29 e anche le obbligazioni e le azioni sono state colpite
Il peso è stato svalutato di oltre il 3% nonostante la Banca Centrale intervenisse dopo mezzogiorno per moderarne la caduta; il biglietto al dettaglio ha chiuso a $ 29,57 e il grossista a $ 28,85. Fonte: LA NACION
30 giugno 2018
Il valore del dollaro ha segnato ieri un nuovo record nel mercato locale quando ha superato $ 29 per la vendita al pubblico (chiuso a $ 29,57 in media) dopo aver toccato i $ 30 in un giorno in cui il mercato sembrava ricordare al governo che il la corsa non è finita e quella sfiducia nel futuro dell'economia sta crescendo.
Due prove: una, la nuova caduta del 3% che la Borsa Buenosairiana ha segnato (andando contro il resto delle borse) per aumentare al 14% le sue perdite nella settimana nonostante la recente riqualificazione. L'altro, lo slittamento del 2,3% nelle obbligazioni del debito argentino più operato all'estero, che ha aumentato il suo rendimento al 9,5% e ha aumentato il rischio paese a 613 punti, il suo livello più alto in tre anni.
dove sono costoro? che scrivono adesso?
ormai il lavoro sporco è stato fatto, adesso inizia la lunga lotta per la successione e gli stessi che prima mostravano tutta la dentatura adesso storceranno il naso
macri guarderà tutto molto tranquillo dalla spagna o da miami e approfitterà dei mancati controlli valutari per trasferirvi le provviste per l'inverno dorato che l'attende
Dalla Nacion articolo del 30 Giugno 2018
Il dollaro ha superato $ 29 e anche le obbligazioni e le azioni sono state colpite
Il peso è stato svalutato di oltre il 3% nonostante la Banca Centrale intervenisse dopo mezzogiorno per moderarne la caduta; il biglietto al dettaglio ha chiuso a $ 29,57 e il grossista a $ 28,85. Fonte: LA NACION
30 giugno 2018
Il valore del dollaro ha segnato ieri un nuovo record nel mercato locale quando ha superato $ 29 per la vendita al pubblico (chiuso a $ 29,57 in media) dopo aver toccato i $ 30 in un giorno in cui il mercato sembrava ricordare al governo che il la corsa non è finita e quella sfiducia nel futuro dell'economia sta crescendo.
Due prove: una, la nuova caduta del 3% che la Borsa Buenosairiana ha segnato (andando contro il resto delle borse) per aumentare al 14% le sue perdite nella settimana nonostante la recente riqualificazione. L'altro, lo slittamento del 2,3% nelle obbligazioni del debito argentino più operato all'estero, che ha aumentato il suo rendimento al 9,5% e ha aumentato il rischio paese a 613 punti, il suo livello più alto in tre anni.