Titoli di Stato area non Euro ARGENTINA obbligazioni e tango bond (7 lettori)

m.m.f

Forumer storico
Il centenario di Macrì ha messo un bel mutuo in capo a tutti gli attuali argentini viventi, in linea teorica con interessi piuttosto alti, da pagare più a lungo dell'aspettativa media statistica oggi di qualunque cittadino vivente lì, neonati compresi :-D.


...comunque non vedo problemi oggi sono saliti tutti di nuovo le quotazioni sono stabili verso l'alto:-D:-D:-D
 

StockExchange

Forumer storico
Non è del tutto esatto.
I titoli rinvenienti dal dflt a differenza di quelli emessi successivamente non hanno le clausole cross default. E' materia per avvocati, ma in teoria un dflt sui titoli di nuova emissione non dovrebbe mandare in dflt anche i par o i discount.
Da approfondire, ma non sarebbe una cosuccia da poco.

Grazie della interessantissima precisazione, che rafforza il mio convincimento, che,extrema ratio, se si mettesse veramente male con i conti, prima di arrivare a una ristrutturazione generale e forzosa (insomma le solite ristrutturazioni volontarie spintanee rivolte a tutti) vedremmo i peronisti provare a essere "onorevoli" rispetto al loro debito, e critici e polemici rispetto a quello di Macrì, verso il quale sarebbero molto più inclini a metterci mano.
Se poi avessero pure una pezza d'appoggio legale.....;)
 

tommy271

Forumer storico
In realtá l'unica cosa che mi preoccupa del discount, che altrimenti sarebbe molto appetibile per i rendimenti, restasse così, più dei titoli PAR 38, è proprio che l'ammortamento di rimborso capitale inizia già dal 2024 e poi la cedola più alta può essere tra quelle che mette un po' più sotto pressione gli esborsi dovuti anno dopo anno. I PAR in questo senso sono più difensivi, cedola relativamente bassa, 3,38% e inizio ammortamento del capitale in tranche del 10%, 5% a semestre, al 2029 ! Decisamente fuori orizzonte se intendono affrontare il problema degli esborsi titolo per titolo per alleviare solo i prossimi anni.
Da qui al 2029 l'Argentina fa in tempo a diventare una potenza economica (cosa che in ogni caso non credo certo che accadrà mai :D, accontentiamoci di auspicare che raggiunga una posizione finanziaria sostenibile).

Tuttavia se ci limitassimo ad attenerci alle attuali richieste del minicanje (lo chiamo così per le pretese limitate ad allungare le sole maturity e per i soli istituzionali, anche se vicenda analoga e per importi anche minori meritò nel 2001 l'appellativo di megacanje) con esplicita menzione al fatto che sia i PAR che i DISCOUNT che i titoli provinciali non sono inclusi, allora ci si dovrebbe fiondare su tutti questi titoli come se non ci fosse un domani.
Ma è evidente che ad ora il mercato non si fida di queste dichiarazione o soprattutto che questa prima fase basti. È tutto rimandato a voler vedere come intende affrontare i problemi Fernandez.

Certo che anche a buon senso, i PAR, ma lo stesso DISCOUNT, seppure diventa più oneroso per i flussi di cassa giá dal 2024, andrebbero comunque considerati INTOCCABILI dai Peronisti. Se non altro per decenza. Il DISCOUNT poi, ricordiamolo, ha falciato il 66% del nominale col quale era stato swappato.

In fin dei conti sono stati un prodotto dell'ingegneria finanziaria e della faccia come il :ciapet: di chiedere una ristrutturazione, nel 2003, lacrime e sangue (oggi sappiamo tuttavia che la stessa UE/Troika per la Grecia non è stata da meno :-D) proprio da parte degli stessi soggetti che ora torneranno al potere.
Rimettere in discussione quei titoli proprio da loro offerti a condizioni allora così penalizzanti, sarebbe osceno. Prima, se la situazione degenerasse ulteriormente in modo grave e se i peronisti avessero un approccio populista al problema (ossia muovendosi per slogan e suggestioni piuttosto che nel solco di solide basi legali e razionali) mi aspetterei tentativi di ristrutturare la roba emessa da Macrì, considerandola inopportuna e rinfacciando l'aggravante che non si sa quei proventi a cosa siano serviti se non a finanziare l'espatrio di capitali, la fuga dai pesos. Già ci stanno provando a contestare la legittimità delle modalità con la quale in Argentina si è deciso di ricorrere all'FMI e per tali importi e con questi accordi.

Il problema semmai, nel suddetto caso è che se anche moralmente si può immaginare una maggiore seniority dei titoli revenienti dal vecchio default (ripeto, solo "moralmente") in termini legali non esiste nessuna seniority, nessuna miglior posizione gerarchica di quel credito rispetto ai successivi.
Per cui se anche populisticamente, se i buoi escono dalla stalla, può suonare bene una messa in discussione solo del nuovo eccesso di debito fatto da Macrì, poi in termini legali internazionali è tutta altra storia.
E un detentore del centenario che si vedesse proposto di dimezzare la cedola, potrebbe volersi rivelare su altri esborsi regolari e secondo i vecchi contratti, che l'Argentina continuasse a onorare verso i PAR e DISCOUNT. Quindi legalmente non li vedo più protetti. Solo credo che prima di vedere questi due titoli come esplicitamente nominati come oggetto di possibile ristrutturazione, proveranno a sparare, anche solo a parole, molte altre cartucce. Insomma, per ora ne sto facendo una questione di mia aspettativa di loro minima decenza :-D.

Per raccogliere un pò di briciole l'entourage di Fernandez potrebbe attuare una manovra soft che vedrebbe la 38 mantenere l'attuale cedola e prorogare l'intera scadenza a tutto il 2038.
Una manovra più incisiva vedrebbe un taglio del nominale con una cedola al 2%.

Sul "Centenario" un riscadenziamento sarebbe inutile, in chiave soft meglio agire sulla sola cedola.
Un'azione hard più risolutiva vedrebbe taglio di nominale e cedola.

Sulla "decenza" lascerei perdere, non è faccenda per gli argentini.
 

StockExchange

Forumer storico
* De manera imprevista, @CFKArgentina viaja esta noche a #Cuba
Mirá acá http://bit.ly/2NUYGPM

Vabbe' ma questi tweet sono voler fare gossip di basso livello solo per accostare il nome della K. a Cuba e vellicare le ansie del mercato e di chi teme che in Argentina dilaghi a breve il comunismo :rolleyes:.
Visto che si dice nell'articolo che va a trovare la figlia che è in cura lì (e non ci sta andando in visita "politica") si preoccupassero piuttosto del perchè sulla sanità Cuba rappresenti un punto di riferimento in America Latina, nonostante i mille sbagli ed eccessi di quel sistema politico economico, mentre Trump ha distrutto quella grande conquista sociale che era stata la riforma sanitaria di Obama.
Consiglio di vedere Sicko di Michael Moore, sempre attualissimo, anzi forse ancor più attuale visto che la tendenza globale sarà sempre più verso la distruzione del welfare state anche sulle tutele sanitarie.
 
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Maurizio Gugliotta

Nuovo forumer
HEY GRINGOS ! ...VAVAVUMA ! :-D

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