Banco Popolare (BP) aspettando un vecchio amico ......... (2 lettori)

zagalone

Forumer storico
Salvatore Improta scrive alla consob

Salvatore Improta, che ricopre la carica di Presidente del comitato spontaneo Co.pi.a.bil, ha inviato una raccomandata "personale" alla Consob per chiedere delucidazioni in merito all'accordo che Banca Italease andrà a stipulare entro il 12 dicembre con la tedesca VR leasing gruppo DZ.
Pubblichiamo la lettera anche sul blog, per tenere aggiornati il più possibile i piccoli azionisti su come si muove il comitato e su come si muovono singolarmente alcuni soci fondatori dello stesso, appunto con iniziative personali.

Come abbiamo scritto nei giorni scorsi, il prezzo del titolo è manovrato artificiosamente da speculatori istituzionali e questo lo si evince chiaramente guardando il book. Giornalmente assistiamo a fluttuazioni prive di significato e di buon senso. Ecco perchè, ancora una volta, sottolineiamo l'importanza di mettere in atto quanto prima un massiccio piano di buy back anzichè distribuire cedole straordinarie che, in questo momento, non hanno nessun senso logico.
La Joint Venture a quanto abbiamo appreso, dovrebbe avere un patrimonio all'incirca di 500/550 milioni di euro, e se andiamo a valutare la cessione il multiplo dovrebbe essere all'incirca di 1,2 volte il book, posto che l'incasso sia di 369 + almeno 246= 615 milioni di euro.
Meglio sarebbe stato ( e anche più corretto verso i piccoli azionisti) vendere l'intera società! Il prezzo che ne sarebbe uscito, con un multiplo di 1,2 il book, seppur molto risicato, considerate le ultime transazioni a livello nazionale ed internazionale, quantomeno avrebbe permesso a molti soci di rivedere la doppia cifra e di dimenticare per sempre i valori assurdi di questi giorni.
Abbiamo come l'impressione che il management di banca Italease e i Pattisti, dimentichino, forse, i prezzi di carico delle loro azioni sindacate senza svalutazioni e quelli di molti piccoli azionisti e, cosa di non poco rilievo, di aver chiesto denaro al mercato negli ultimi 18 mesi per ben due volte, prima a 37,2 e successivamente a 9,10 euro.


Passiamo ora alla lettera di Salvatore Improta

Napoli 13.10.2008
Raccomandata a/r
Anticipata mezzo fax
Spett.le
CONSOB
VIA G.B. Martini, 3
00198 ROMA
OGGETTO: Quesito
Il Sig. Improta Salvatore, nato a Cercola (NA) il 18.06.1965 e residente in Napoli alla via V. Fornari n° 4, azionista di Banca Italease come da allegato certificato, da me rappresentato, intende sottoporre all’attenzione della S.V. al fine di ottenere adeguata risposta, il seguente quesito relativo alla delibera del C.d.A. di Banca Italease spa del 10.10.2008 con la quale si è autorizzata la sottoscrizione della lettera di intenti avente ad oggetto la costituzione di una joint venture con la tedesca VR Leasing del gruppo DZ Bank così strutturata: Banca Italease procederà alla concentrazione, in un unico veicolo societario, di un ramo d’azienda composto dal 43% pari ad € 10.000.000.000,00 dei propri attivi; il 42% pari ad € 9.700.000.000,00 dei passivi e per compensazione il 18% pari ad € 300.000.000,00 del patrimonio netto, per contro VR Leasing provvederà al pagamento di una valorizzazione di 369 milioni di euro acquistando una quota pari al 60% del capitale della Newco, e ricevendo, altresì, una call option per acquistare, ad un prezzo minimo di € 246.000.000,00 la restante quota del 40% della joint venture da Banca Italease entro il 18° ed il 37° mese successivo al closing.
Orbene ci si chiede se è corretto configurare questa strategia come un tentativo di operare una vendita di oltre il 40% di società quotata senza osservare la disciplina dell’OPA.
E valga il vero!
Considerando che la quota conferita da Banca Italease nella newco, lo ricordiamo pari al 43% degli attivi, è nettamente superiore alla quota massima del 30% oltre al quale si renderebbe obbligatoria l’offerta pubblica di acquisto secondo le normative vigenti in materia, riteniamo che acquistare in realtà sin da subito da parte di VR Leasing (senza voler considerare il diritto garantito dalla call option che offrirebbe a VR Leasing la possibilità di acquisire il 100% della newco), il controllo assoluto della joint venture con il 60% della quote di per sé equivale ad acquistare sin da subito il controllo della quota che Banca Italease ha conferito nella newco del 43% eludendo artificiosamente l’obbligo di OPA come innanzi descritto.
Alla luce delle vicende su descritte, il Sig. Improta Salvatore, mio tramite, chiede a Codesta Spett.le Commissione di argomentare per quanto di ragione e competenza.

Con osservanza
Avv. Alberto Mattei



questo sig. Improta cià capito poco di tutto l'ambaradan della ciofechina
:D
 

zagalone

Forumer storico
MA QUALE VOLO IN BORSA?

OGGI un giornalista di milano finanza, titola " italease vola in borsa".
A voler essere precisi il titolo ha recuperato qualcosa dai minimi che lo avevano portato ad un valore di 2,89 euro, un livello a dir poco imbarazzante per il management di Via Cino del Duca che, nella scorsa assemblea, aveva dichiarato che il mercato avrebbe apprezzato il risanamento societario.
Nella giornata di ieri sono stati recuperati i 4,35 euro, ma rimaniamo sempre un 15% al di sotto del valore nominale e quotiamo oltre il 50% in meno del patrimonio netto.
Sono cose che abbiamo detto e ridetto e, sinceramente, iniziamo ad essere stanchi del fatto che il titolo rimanga nelle mani degli speculatori senza che, nè i pattisti, nè i manager della banca si adoperino per fermare questo. Anche un trader alle prime armi capirebbe cio'.
Dal management, dopo che casualmente il titolo ha segnato i MINIMI STORICI nella seduta del consiglio per approvare la Joint Venture, ci saremmo quantomeno attesi un segnale forte verso gli azionisti sul destino del Titolo. Perchè sono importanti le parole e i propositi contenuti nei comunicati e che probabilmente andranno a formare il nuovo piano industriale, ma i PICCOLI SOCI (che sono davvero tanti), guardano all'andamento del titolo e non possimao che esprimere ancora una volta il nostro malcontento. Molti manager e molte società, stanno acquistando azioni chi in via personale chi per buy back, vorremmo finalmente vedere qualcosa anche da questi amministratori.
Ribadiamo inoltre, il nostro disappunto su come è stata gestita la vicenda del comunicato dell'approvazione della Joint Venture: leggere sul sole 24 ore il contenuto del comunicato il sabato mattina all'alba, quando sul sito italease è apparso solo alle ore 11.30 circa non è certamente un bel modo di comunicare e di porsi nei confronti del mercato. Molti piccoli soci hanno lamentato il fatto di aver atteso sino alle ore 24.00 del venerdì il responso invano, trovando solo lo striminzito comunicato del rinnovo del patto. Bene avrebbe fatto la società a mettere sul web entrambe gli annunci.


improta varglelio un pò a spiegare nell'altro mondo, che non l'hanno ancora capito:D
 

zagalone

Forumer storico
Messaggio per il Banco Popolare: noi soci di serie B, non abbiamo l'anello al naso!

Milano Finanza è oggi in edicola con un articolo a tutta pagina nel quale vengono ribaditi gli aspetti fondamentali che caratterizzeranno la Joint venture con i tedeschi di Vr Leasing.
L'accordo ha un ruolo strategico e come scrive il giornalisata Fabrizio Massaro, dovrebbe ridimensionare notevolmente il ruolo di Banca Italease Nel Leasing e Nel Factoring.
Ma andiamo per ordine, onde non creare ulteriore confusione in chi ci legge e per cercare di capire in maniera sintetica e oggettiva quale potrebbe essere il destino del nostro investimento.
L'avvertimento nel titolo del nostro articolo è allo scopo di far capire ai manager del banco che sappiamo benissimo che il futuro di Banca Italease è nelle loro mani e saranno loro a decidere le sorti della partita. Ecco, pertanto, ci pare opportuno metterli in guardia dal non fare altre "porcate" tipo quella dei derivati, costruiti anche e soprattutto da Banca Aletti, o dal non aver posto come condizione base, l'ingresso diretto nel capitale azionario della banca di Via Cino del Duca a chi volesse mettere le mani sul mercato del leasing e del factoring. Oltre a questo, ricordiamo ai signori del Banco che 11 mesi addietro abbiamo versato soldi nelle casse di italease a 9,10 euro e ancor prima a 37,20 euro.
Massaro di Milano Finanza, mette in corretto ordine tutte le clausole base dell'accordo, che andiamo a riprendere:

-La banca italiana scorporerà il ramo del leasing bancario diretto ( 8 mld di crediti) e del factoring ( 2 mld di crediti) con relativi 9,7 mld di debiti.

-Gli asset verranno conferiti in una newco di cui Vr Leasing ( gruppo DZ) prenderà il 60%. Il 40% resta a Italease, che incassa 369 mln di euro

-Un'opzione call esercitabile da giugno 2010 a dicembre 2011 consente a certe condizioni, a Vr leasing di rilevare il 40% residuo " al più alto tra il fair market value e un importo corrispondente pro quota del prezzo pagato da vr leasing per il 60%. La cifra minima è di 246 mln

-Il valore complessivo dell'operazione è di 615 milioni di euro

-Nella "vecchia" Italease restano 13 mld di attività tra leasing, attraverso gli agenti ( compreso Mercantile leasing nel nautico) i finanziamenti a medio lungo termine per le aziende e i mutui retail

-Secondo gli accordi, la jv va siglata entro il 12 dicembre 2008

Questi sono appunto, i capisaldi dell'accordo e come avrete letto a italease dovrebbero arrivare entro 18 mesi almeno 615 milioni di euro cash.
Il giornalista prosegue indicando come imminente un cambiamento del nome della società ( ipotesi da noi ipotizzata innumerevoli volte anche per ovviare al danno reputazionale causato dalla precedente gestione) oltre che la ricerca da parte dell'A.D. Massimo Mazzega di fare di banca italease un centro di prodotti finanziari per le piccole medie imprese utilizzando una rete di mille promotori. ( ipotesi che a noi, personalmente piace davvero molto, anche se molto ambiziosa in una fase come quella attuale di mercato).
Di questo ne discuterà nelle prossime settimane il management della società con gli azionisti stabili della banca, a cominciare dal banco popolare con il 30% del capitale. ( ancora una volta noi piccoli azionisti siamo di serie B, sarebbe stato corretto convocare una assemblea straordinaria).
Una delle ipotesi sul tavolo è quella di utilizzare i promotori per collocare presso la clientela una serie di altri strumenti finanziari corporate, dai finanziamenti a medio lungo termine, alle operazioni strutturate, dal corporate finance alle convenzioni per i prestiti ai dipendenti, alle carte di credito. Il progetto potrebbe coinvolgere banche azioniste come utenti dei prodotti della nuova italease, come già oggi lo sono nel leasing del leasing e del factoring.
Sostegno a tale ipotesi, viene anche dal rinnovo degli accordi con pattisti ed ex pattisti.
Addirittura, prosegue Massaro di MF, essendo un veicolo quotato, Italease potrebbe essere utilizzata anche dallo stesso banco Popolare per sistemare alcune partite rimaste aperte, come il ricollocamento strategico di Efibanca , che potrebbe essere fatta confluire nella società quotata. in questo modo italease potrebbe diventare una sorta di subholding delle popolari specializzata nel corporate finance. (Questa ipotesi, invece, a noi del comitato piccoli azionisti italease, non piace affatto, memori della pessima fusione di Leasimpresa in Italease e che la valuto la società del banco 250 milioni di euro, pari alla metà della capitalizzazione attuale dell'attuale Italease).
Ma le discussioni, prosegue il giornalista, potrebbero prendere una strada completamente diversa, ovvero quella del disimpegno. dipende da come si orienterà soprattutto il Banco popolare. Appare scontato che la società non potrà essere lasciata a sè stessa dopo un tornaround gigantesco, costato lascrime e sangue alle banche azioniste. E' possibile che nel giro di pochi mesi, sulla base dell'andamento dei mercati, il Banco possa pensare piuttosto alla vendita di banca italease. Ma è anche possibile che l'istituto possa in qualche modo rientrare nelle discussioni avviate tra il sistema delle popolari italiane e quello delle popolari tedesche attorno alle altre fabbriche prodotto, in particolare nel risparmio gestito. Non è un mistero che per Arca, la Sgr controllata da Ubi, Banco popolare e Bper, si sta cercando una sistemazione e che ci sono in corso dei colloqui proprio con il nuovo partner Dz.
Il Banco popolare ha anche la sua fabbrica prodotto nel settore: Aletti gestielle. se i buoni rapporti tra Dz e il gruppo veronese si consolideranno, potrebbe venire presa in considerazione anche l'ipotesi di una partnership con i tedeschi. e anche in questo scenario italease potrebbe entrare nella partita. Intanto Mazzega da qui a fine anno seguirà le linee guida del piano stand alone. ( fonte MF).
Massaro, prosegue poi dicendo che la stima degli utili a fine anno è di 120 milioni di euro. A nostro avviso se la plusvalenza legata alla jv finirà nel 2009, e l'utile ordinario ben difficilmente dovrebbe superare i 60 milioni ( 15 mln per trimestre, volendo essere ottimisti), probabilmente si pensa a plsvalenze straordinarie legate alla cessione di immobili facenti parte di quel pacchetto di 41 beni, messi in vendita già dalla primavera scorsa. Infatti successivamente l'articolo parla di cessione di 3 immobili che avrebbero portato nelle casse di italease una plusvalenza di 20 milioni di euro. Infine si parla del preventivato trasferimento della società in una sede unica in una zona in via di riqualificazione, avviando successivamente la cessione anche dell'immobile in Via Cino del Duca, sempre secondo Mf.
Ora, come tutti avrete potuto constatare nelle casse di Banca Italease sta affluendo o sta per affluire una grossa quantità di denaro cash, che porterà inevitabilmente il patrimonio tangibile ad avvicinarsi di molto a quello netto, visti entrambe in salita verso i 10 euro per azione. Ma le cessioni a nostro avviso non termineranno qui. Infatti, abbiamo l'impressione che anche Mercantile Leasing sia in procinto di essere ceduta, come già anticipato dai giornali mesi addietro. Pertanto altro denaro potrebbe ben presto arrivare nei forzieri della società di leasing. Questo potrebbe però invogliare il socio principale a togliere dal listino la società per pochi spiccili, visto l'attuale andamento del titolo a piazza affari e successivamente ritrovarsi in cassa lo stesso denaro speso per tale offerta. ( crediamo che le adesioni sarebbero al lumicino e ci opporremo con tutte le nostre forze e le nostre dispobilità per fare si che cio' non avvenga). Altra ipotesi sempre molto pericolosa quella della distribuziona di una cedola straordinaria. Come ribadito più volte abbiamo tutti minusvalenze da recuperare e non crediamo che una cedola risolva tale problema, tantopiù che si andrebbe a indebolire enormemente la base patrimoniale della società. Siamo invece d'accordo sullo stanziamento di denaro per ricomprare agli attuali prezzi il 10% del capitale sociale, basterebbero infatti 75/80 milioni di euro, visto che siamo ben al di sotto del valore nominale posto a 5,16 e considerato anche il fatto che reale mutua vuole scendere, banca pop milano vuole vendere e banca antonveneta ha un 3,3% da mettere sl mercato.
Speriamo, insomma, che tutto questo patrimonio non venga ancora una volta sperperato, anche perchè ci sono pure i 700 milioni di euro che noi abbiamo alla pari delle pattiste contribuito a versare per risanare la società
Vigileremo affinchè tutti i piccoli azionisti vengano tutelati, non abbiamo l'anello al naso, questo è bene che si sappia.

admin

azzzzzzzzzzzzzzzzzzz ma quanto scrive stò improta

ma non è mika più semplice chiedere il delisting a 8,00 euri????????????????????????????????????????????????????????????????

mi sà che qualcuno l'anello al naso ce l'ha.......................................un nuome a caso?

mi viene inmente fessakiotto................
 

Barry Lyndon

Forumer attivo
questo sig. Improta cià capito poco di tutto l'ambaradan della ciofechina
:D


Lettera pretestuosa!
Certo non si può credere davvero all'invocazione dell'Opa.
Sarebbe inefficace e dannosa; comunque non è l'intenzione
dell'acquirente nè del venditore.

Questo c.d. comitato rischia di spaventare i tedeschi, meglio
di rompere le uova nel paniere e di allungare la sofferenza degli
azionisti.
 

zagalone

Forumer storico
Pretestuoso!
Certo non si può credere davvero all'invocazione dell'Opa.
Sarebbe inefficace e dannosa; comunque non è l'intenzione
dell'acquirente nè del venditore.

Questo c.d. comitato rischia di spaventare i tedeschi, meglio
di rompere le uova nel paniere e di allungare la sofferenza degli
azionisti.
stò dr. improta è un clone (uno dei tanti) di fessakiotto..................

fà scoppiar dal ridere........................

:D:D:D:D:D:D:D
 

eusebio

Forumer storico
Ben venga la rottamazione, ma visto che più che i manager son i ceti medio-bassi ad avere difficoltà a tirar avanti e a non sostenere l'economia perchè non togliere quelle stocks che alla fine non contano un *****??????
Quei 300 milioni di plusvalenza che Marchionne si stava facendo l'anno scorso servirebbero molto di più ai suoi operai che si alzano alla mattina alle 6 se non prima per prendere il treno e tornano a casa alle 22 senza neanche vedere i figli....:(:(:(:(:(:(:(

Crisi, il governo pensa alla rottamazione

Il governo sta pensando a incentivi per la rottamazione di auto ed elettrodomestici. Lo ha reso noto il ministro per lo Sviluppo economico, Claudio Scajola. "C’è una valutazione da parte del governo,e la sta seguendo il presidente del Consiglio insieme ai diversi ministri interessati, per far sì che si possa far ripartire il mercato delle auto, che è fermo in tutta Europa, e quello degli elettrodomestici, anch’esso fermo". Secondo Scajola "lo scopo è mettere insieme due esigenze: da un lato ridurre le emissioni nell’atmosfera e l’assorbimento di energia e nel contempo aiutare lo sviluppo industriale di tutti questi settori in difficoltà". Il ministro ha sottolineato che "il governo deve agire perché la crisi finanziaria non si riversi nell'economia reale e quindi stiamo accelerando il percorso di incentivi sull'innovazione, sulla ricerca e sull'alta tecnologia per far ripartire una situazione industriale che è vicina alla crescita".
L'alt di Sacconi - Il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, in un'intervista al Riformista apparsa lunedì mattina, si era detto contrario a nuovi "aiuti di Stato alla Fiat" e di essere "contrario a un intervento dello Stato per settori o singole aziende". Le imprese, per Sacconi, andrebbero aiutate irrobustendo il canale che garantisce loro liquidità.
Si oppongono anche i sindacati - Anche Cgil, Cisl e Uil si sono dette contrarie a un intervento specifico da parte dello Stato per la Fiat. "Il problema della Fiat non si risolve con una rottamazione o gli incentivi", ha detto il segretario confederale della Cgil, Susanna Camusso. "La crisi riguarda i beni di prima necessità". Per Paolo Pirani della Uil "la rottamazione in questo momento non avrebbe alcun senso". Gianni Baratta della Cisl: "Più che risposte spot serve una consapevolezza che la crisi non è solo finanziaria ma strutturale".
 

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