ASPETTARE, IN SPAGNOLO, SI DICE "ESPERAR". PERCHE' ASPETTARE, IN FONDO, E' SPERARE.

ocio a non cadere in mare che non sai nuotare:d::d::d:
Giorno, oggi il ns indice sembra deboluccio bisogna dargli un pò di viagra:babbo::babbo::babbo:

Certo che so nuotare :bla:... è tradare che mi fa affogare... ma non esattamente nell'acqua...
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:confused:
 
Ho il dubbio che a sinistra, non ci siano più persone di sinistra....solo "yes man".

Messo a confronto con lui, Fanfani mi ricorda uno dei boy scout tra i quali sarebbe cresciuto Matteo.
Il suo arsenale per vincere la battaglia delle battaglie è impressionante.

L' ha descritto con efficacia Carlo Bertini sulla Stampa del 20 maggio.
Quella del premier è una strategia senza alternative: deve trionfare o morire, nel senso di lasciare la vita politica.
Adesso si comprende meglio perché Renzi abbia chiamato dagli Stati Uniti l' esperto tra gli esperti: Jim Messina, che ha già guidato le campagne elettorali di Obama e dell' inglese Cameron.

In un Bestiario ho sfottutto Messina per aver suggerito alla ministra Maria Elena Boschi, delegata alla riforma costituzionale, di definire i fautori del no come poveri seguaci dei fascistacci di Casa Pound.
È stata una gaffe ridicola di mister Messina, ma il suo lavoro non si limita a quello, se non altro per la parcella concordata: centomila dollari.

Il grande Jim non l' abbiamo ancora visto all' opera. Presto lo vedremo e a quel punto per lo schieramento del no saranno dolori.
 
Il doppio uppercut renzista (riforma costituzionale e nuova legge elettorale) può essere esiziale per la democrazia italiana.

Di solito sono ottimista, lo sono sempre stato sin da giovane. In un bicchiere vedo ogni volta il mezzo pieno e non il mezzo vuoto.
E dal momento che scrivo per i giornali, conservo una grande fiducia nell' importanza della carta stampata.
Per questo ritengo che quotidiani e settimanali possano avere ancora una grande influenza sull' esito delle battaglie civili.
A una condizione che ho trovato descritta sull' ultimo magazine del Sole 24 Ore, diretto da Christian Rocca che ha raccolto l' opinione di un grande esperto di media: il francese Joshua Topolsky.

Topolsky ha spiegato che il business dei media tradizionali non sarà salvato dai video, né dagli algoritmi o dalle newsletter.
Non servono nemmeno nuove esperienze innovative di lettura su iPad, life video, integrazioni con i social, partnership con Twitter.
Tutte queste cose assieme potrebbero anche essere utili, però saranno sempre fuori sincrono rispetto alla «nuova magia» tecnologica prossima ventura.

«Ma il vero problema dell' editoria» ha scritto Topolsky «è che si producono stronzate. Un mare di stronzate. Stronzate di bassa lega che non interessano a nessuno.
E questo mentre un pubblico sempre più consapevole, sempre più connesso e anche capace di cambiare idea, non riesce a trovare altro che questa robaccia.
E non la vuole. Vuole roba buona, che andrà a trovare altrove e che addirittura pagherà per averla. Il futuro dei giornali è il passato.
Scommettere sulla storia e la credibilità delle testate, puntare sulla qualità dei contenuti, raccontare vicende, scriverle bene, coltivare talenti, stupire, far circolare nuove idee utili e divertimenti per i lettori».

Meditiamo, noi del no al referendum. Il Bestiario voterà così. Ma teme che a vincere sarà il sì di Matteo Renzi.
 
“E’ impossibile fare sondaggi attendibili a poche ore da un fatto o da una dichiarazione. E poi da quel che mi risulta ormai si spendono spiccioli per ottenere quelle rilevazioni, che quindi sono fatte generalmente alla viva il parroco”.

Secondo Portas per avere un sondaggio attendibile bisogna invece spendere molti soldi:
“il costo minimo è almeno 40 mila euro a rilevazione. Per avere risposte attendibili bisogna fare una domanda e almeno altre sei o sette di verifica sulla veridicità della risposta. In quel modo la maggioranza di quelle ottenute si deve buttare via”.

“Faccio un esempio”, continua Portas, “tizio mi dice chi vota al comune di Roma. Gli chiedo chi aveva votato nel 2008, e lui mi risponde di avere votato 5 stelle, che non si erano presentati. La sua risposta è inattendibile, e va buttata via. Caio invece mi risponde che voterà Pd. Gli chiedo chi è il segretario del Pd, e non lo sa. Quindi mi ha detto una bugia prima. Via anche questa. Bisogna scremare molto, perché al telefono gli italiani sono bugiardi patentati. Ma scremare costa, e nessuno spende più. Risultato: non credete ai sondaggi, perché dicono balle”.
 
si costruisce il siparietto politico ed extra

"L'appuntamento è decisivo - scrive l'ex direttore -. Se Renzi vince sarà padrone, se perde si apre uno scenario nuovo sul quale è molto difficile fare previsioni".

"Se Renzi la cambierà - avverte - voterò sì, altrimenti no. E immagino che siano molti a votare in questo stesso modo".

"Pensaci bene, caro Matteo - è l'avvertimento, più velenoso che paternalistico -. Se anche vincessi per il rotto della cuffia sarai, come ho già detto, un padrone. Ma i padroni corrono rischi politici tremendi e farai una vita d'inferno, tu e il nostro Paese".
 

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