Oh, adesso smettete di guardare quella di sopra....
Tre anni di
affitti non pagati, per un totale di oltre
3 milioni di euro.
C’è (anche) questo dietro le due pagine al giorno, in apertura di giornale, che
Libero da giovedì scorso dedica ai presunti sprechi e privilegi dell’
Inps e del suo presidente
Tito Boeri.
Qualche titolo: “”Le rapine dell’
Inps“, “L’Inps ha un tesoro che non usa”, “Aiutare i poveri è una scusa per
tagliarci gli assegni“, “Boeri punisce chi paga i contributi”. “Tutti i tesori d’arte dell’Inps in magazzino ad ammuffire”. Ma soprattutto: “L’
ufficio di lusso di Boeri è pagato dai pensionati”.
Piccolo particolare: l’ufficio “di lusso” in piazza Colonna, proprio di fronte a Palazzo Chigi, dove l’economista bocconiano si è trasferito da qualche mese, si trova al primo piano di Palazzo Wedekind.
Che è di proprietà dell’istituto di previdenza. Nessuno scandalo, dunque.
Il problema è che quel gioiello nel cuore della Capitale ospita anche la redazione de
Il Tempo,
proprio quest’anno acquistato dalla cassaforte Tosinvest della famiglia Angelucci, proprietaria di
Libero.
E il 10 giugno il quotidiano romano verrà
sfrattato per morosità perché l’ex proprietario, il costruttore romano
Domenico Bonifaci, ha smesso di pagare l’affitto nel 2012 accumulando nei confronti del padrone di casa Inps un debito superiore ai 3 milioni.