Aste Giudiziarie Immobiliari - Fase Prima Dell'aggiudicazione

ciao a tutti

sono nuovo del forum e del mercato.
un'informazione, vedo che molte aste prevedono la vendita di 500/1000. vuol dire che l'altra metà dell'immobile è di proprietà di qualcun'altro?
faccio fatica a capire dalla documentazione dei tribunali quando si diventa pieni proprietari al 100% o meno
grazie
 
Gentilissimi, buongiorno.
Mi stavo chiedendo se la registrazione all'agenzia delle entrate, la trascrizione in conservatoria e la voltura al catasto possono essere fatte direttamente dall'aggiudicatario una volta emesso il decreto di trasferimento oppure per legge deve pensarci il notaio delegato.

Se si potesse fare potrebbe essere un modo per risparmiare qualche centinaia di euro di parcella, non credete?
Ne sapete qualcosa?
 
ho letto della domanda sulle spese di condominio passate
anche questo mi interessa dato che avevo inteso essere dovute solo le ultime due annualità
mentre in vari bandi si parla di cifre importanti per 5 o più anni.
qual'è l'obbligo?
grazie
 
Spettano le ultime 2 annualita' ,ma spesso spese di anni precedenti vengono spostate di anno in anno in modo da rientrare sempre negli ultimi 2 anni .Se non te ne accorgi ti fregano in questo modo .Io ho una causa da 5 anni per essermi accorto di questo giochetto !!!
Franco
 
Salve, ho un quesito da esporvi. ho acquistato all'asta un appartamento al secondo piano con annesso sottotetto non accessibile. La vendita è avvenuta secondo lo stato di fatto e di diritto. l'esecutato in precedenza aveva trasformato il suddetto sottotetto in reparto notte tirando su dei muri al fine di trasformarlo in tre camere da letto, un bagno ed un guardaroba. Per raggiungere il piano mansardato ha demolito parte del solaio ed ha istallato una scala arredo in legno, il tutto descritto dal CTU nella perizia e suo dire sanabile con apposita scia e 3500 euro di spese ed oblazioni. Il CTU ha precisato che il sottotetto è fornito di impianto di illuminazione e riscaldamento con annessi radiatori, porte in ogni stanza e tutti i sanitari presenti nel bagno . Sino a due giorni fa l'appartamento è stato occupato senza titolo dagli esecutati e ieri il professionista delegato alla vendita mi ha fissato un appuntamento per questa mattina per consegnarmi le chiavi di casa in quanto gli occupanti l'avevano liberata. Lo stesso mi informava che gli ex proprietari avevano smontato e portato via la scala di accesso alla mansarda. Questa mattina , unitamente al professionista, ho effettuato il sopralluogo e purtroppo ho costatato che nel bagno dell'appartamento era stato asportato il lavabo ed il mobile doccia; Nel piano mansardato tutti i punti luce, le prese di corrente, interruttori , faretti ecc. erano stati smontati ed asportati, lasciando i relativi fili elettrici scoperti , inoltre erano stati portati via tutti i radiatori dei termosifoni, tutti gli infissi interni (porte e telai) ed Infine tutti i sanitari, rubinetti e vasca presenti nel bagno . Ah , dimenticavo, per smontare il tutto sono stati lasciati numerosissimi buchi sui muri e sono stati danneggiati alcuni battiscopa. Visto che Il bene è stato venduto nello stato di fatto e di diritto in cui si trovava in quel momento . secondo voi come mi dovrei comportare ?. Io avrei intenzione di rivolgermi ad un legale, e denunciare gli esecutati per appropriazione indebita ed in seguito costituirmi parte civile durante il processo. Questo a mio giudizio perchè la mancanza degli oggetti asportati, tutti menzionati nella perizia, ha diminuito notevolmente il valore dell'immobile ed inoltre l'ammanco mi ha arrecato un danno economico anche perchè potevo venderli e ricavarci della liquidità oppure usarli dopo aver sanato il sottotetto.

Cosa ne pensate? Secondo voi come mi devo comportare ? Sapete darmi dei consigli?

Vi ringrazio anticipatamente.
 
Salve a tutti , sono un nuovo iscritto del forum. Vi ho seguito con attenzione in passato e sicuramente apprezzato per la vostra disponibilità e competenza.

Avrei un quesito personale dal titolo

"Recupero credito come creditore aggiudicatario in asta"

In pratica sono creditore verso un società costruttrice per una compravendita non onorata (da loro) e caparra non restituita. Il giudice stà disponendo l'ingiunzione alla restituzione del doppio della caparra.
Per recuperare il credito, tenuto conto che uno degli immobili in possesso della società è ancora di nostro interesse, avrei ipotizzato il seguente schema:

- chiedere il pignoramento di uno dei due immobili in forza del credito avvallato da sentenza del giudice
- partecipare all'asta e, facendo comunque una offerta congrua, cercare di aggiudicarcela in ogni modo risultando come creditore aggiudicatario (non assegnatario);
- recuperare il credito pagando un saldo prezzo pari alla offerta fatta + le spese - il credito vantato
- evitare e annullare in questo modo anche il mutuo ipotecario esistente concesso dalla banca che si vedrebbe restituita solo quanto rimanente dal conteggio su indicato.
- fine della procedura
Secondo voi questo schema, che abbiamo più o meno visto citato qua e là in particolare in relazione alla voce "convenienza cessione/acquisto crediti", è attuabile e fattibile?

Potrebbero esistere atre soluzioni?

Nello scusarmi per l'estensione della domanda vi ringrazio anticipatamente per ogni risposta e commento
 
Salve,
vorrei un chiarimento di una dicitura nell'avviso asta di un immobile all'asta di un azienda fallita, in concordato preventivo:

in caso di aggiudicazione, l' offerente è tenuto al versamento del saldo a mezzo di assegni circolari intestati a : "concordato preventivo", nel termine indicato nell'offerta, ovvero, in caso di mancata indicazione del termine, entro 120g dalla aggiudicazione; per il caso di credito fondiario concesso prima dell'entrata in vigore del decreto legislativo n.385 del 1993, l'aggiudicatario, se non si avvale della facoltà di subentrare nel contratto di finanziamento stipulato dal fallito pagando entro 15g dall'aggiudicazione alla banca le rate scadute, gli accessori e le spese, dovrà versare direttamente alla banca nel termine di 60g dall'aggiudicazione la parte del prezzo corrispondete al complesso credito della stessa.

Condizioni di vendita:
l'immobile viene venduto libero da iscrizioni ipotecarie e da trascrizioni di pignoramenti

Vorrei capire questa dicitura, in modo particolare la parte relativa al credito fondiario, l'acquirente dovrebbe anche pagare la restante parte del mutuo fatto dall'azienda fallita? O essendo di costruzione del 2008, e non avendo ricevuto un credito fondiario prima del 1993 (presumo), non mi spetta? Anche perchè nelle condizioni di vendita viene ribadito, come di consueto, la norma tramite cui l'immobile viene venduto libero a ipoteche e pignoramenti.

Grazie
 
Salve a tutti signori.
Sono nuovo da queste parti e vorrei chiedervi un consiglio. Tra un mese partecipo ad un asta su un immobile del valore di mercato di 83 mila euro.
Questo immobile ha subito già 5 aste di cui 3 senza incanto e 2 con incanto e da quanto ho capito, sono andate deserte tutte. Quella che si andrà a presentare tra un mese è la 4 asta senza incanto.
Ora il prezzo base oscilla intorno alle 52 mila euro, mentre il prezzo minimo 38 mila euro.
Parlando col delegato, che tra l'altro sa poco e nulla sull'immobile ( quindi mi fa capire che non interessa a nessuno almeno per ora), mi ha detto che se presento un'offerta minore del prezzo base e sono l'unico acquirente l'aggiudicazione è mia.
Ora io ho intenzione di offrire un'offerta che oscilli tra i 40 e i 43 mila euro senza richiedere mutuo.
Voi credete che i creditori possano rifiutare tale cifra?
Se è si, quando lo faranno? In seduta d'asta o dopo che ho versato tutte le somme? Dopotutto è la metà del valore di mercato e mi sembra un prezzo più che equo dato che, nel caso di ulteriore asta deserta, si ritrovano un immobile che ha come prezzo base 38 mila euro. Voi che dite?

Grazie a tutti!
 
Salve a tutti signori.
Sono nuovo da queste parti e vorrei chiedervi un consiglio. Tra un mese partecipo ad un asta su un immobile del valore di mercato di 83 mila euro.
Questo immobile ha subito già 5 aste di cui 3 senza incanto e 2 con incanto e da quanto ho capito, sono andate deserte tutte. Quella che si andrà a presentare tra un mese è la 4 asta senza incanto.
Ora il prezzo base oscilla intorno alle 52 mila euro, mentre il prezzo minimo 38 mila euro.
Parlando col delegato, che tra l'altro sa poco e nulla sull'immobile ( quindi mi fa capire che non interessa a nessuno almeno per ora), mi ha detto che se presento un'offerta minore del prezzo base e sono l'unico acquirente l'aggiudicazione è mia.
Ora io ho intenzione di offrire un'offerta che oscilli tra i 40 e i 43 mila euro senza richiedere mutuo.
Voi credete che i creditori possano rifiutare tale cifra?
Se è si, quando lo faranno? In seduta d'asta o dopo che ho versato tutte le somme? Dopotutto è la metà del valore di mercato e mi sembra un prezzo più che equo dato che, nel caso di ulteriore asta deserta, si ritrovano un immobile che ha come prezzo base 38 mila euro. Voi che dite?

Grazie a tutti!
non hai specificato se è asta con incanto o senza.
Generalmente puoi offrire il prezzo minimo e potrai alzarlo se altri offrono di più, sull'avviso d'asta dovrebbe essere specificato cosa puoi fare.
Se non ti è chiaro puoi farmelo leggere e sarò più preciso.
I creditori in queste aste di vecchio bando possono anche rifiutare l'offerta ma in genere se non sono soddisfatti del prezzo chiedono l'assegnazione dell'immobile solo se asta và deserta o partecipano all'asta con un loro procuratore per aggiudicarselo.
Capitava anche che rinunciassero all'asta e quindi anche al credito e forse questo non sarà più possibile con le procedure avviate con la nuova legge ma su questo non ho approfondito.
 
non hai specificato se è asta con incanto o senza

Si, ho scritto che quella che si va a presentare tra un mese è la 4 asta senza incanto. La mia domanda è: i creditori possono rifiutare la mia cifra solo dopo il versamento di tutta la cifra o anche prima ( quando il notaio manda la bozza del decreto di trasferimento al giudice)?
 

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