Ero studente e spiantatello, Parigi, quasi 50 anni fa. Il mercato ignorava Savinio, ma la galleria di Gianna Sistu, sempre a Parigi, ne aveva (olii) a prezzi stracciati, ma ancora alti per me. Ma certo comprarli sarebbe stato un errore, un vecchio figurativo surrealista, come avrebbe mai potuto rivalutarsi ...
È sempre così, si può indovinare o sballare l'investimento, único criterio riconoscete la qualità.
Di quello che dice il mercato, pur informandomi, in prospettiva posso impipparmene. Certo che i molti che difendevano a milionate Cantatore, Migneco e via sbrodolando sono spariti,anzi sono passati a proporre strani giovani assai produttivi di cose astruse "che quello lo so fare anch'io" (non è una banalità, visto che leggo qui essere pieno di Kounellis falsi indistinguibili dagli autentici, e non pare che questi falsari siano dei grandi artisti).
Lo so anch'io che falsi da sempre ce ne sono e che si celebra il "creatore" di un "modo". È che forse in altri tempi c'era maggiore sensibilità nello scoprire le vere qualità di un lavoro. Lasciando spazio ad una piramide di valori che sceicchi, Christini e Sothebisti, direttori di musei non saprebbero riconoscere manco sbattendoci addosso le corna.
Ma i soldi guidano le danze, promuovendo i loro Bitcoin artistici.