Aste

Carta di grande formato, del 61 quindi le primissime, provenienza che di meglio non si può avere (Amelio). Ed in più è archiviata, cosa non comune essendo noto che molte opere della serie dei "Segnali" che girano non sono buone e quelle archiviate sono poche.
Appunto finora ho sbagliato tutto: dimensioni, provenienza, archivio ... il mare in cui sguazza il mercato dell'arte contemporanea. Ma la bellezza dov'è?
 
"Il mare in cui sguazza..." a dir il vero questa tua affermazione non l'ho capita. Funziona cosi come tanti altri mercati.

Per te è più appetibile un quadro che viene dalla collezione di Amelio o dalla collezione di un signor nessuno? Se le carte son tutte di medio formato e ce ne sono poche grandi, non sono più appetibili quelle più grandi? Un'opera archiviata non è più appetibile di una non archiviata? Sono tutte domande retoriche perchè le risposte sono automatiche. Non è quindi "un mare in cui sguazza il mercato dell'arte..." ma è un contesto dove prima si sguazzava mentre ora tutto è diventato più rigido e preciso, dai criteri di scelta di chi compra a tutti gli attori che ruotano attorno al lavoro di un'artista quindi fondazioni, archivi, gallerie, musei. Ah e non ultimo proprio chi colleziona che è diventato estremamente selettivo negli ultimi anni.

Infine alla tua domanda "ma la bellezza dov'è?", non è che ti debba piacere per forza Kounellis. Avrai sicuramente tanti altri artisti che segui, il punto è che la logica sopra elencata vale pari pari anche per qualsiasi altro artista quindi anche quelli che segui direttamente.
 
Ecco che cosa non mi lascerei scappare se potessi permettermelo.
Disegno di Alberto Savinio, chiaramente nessun problema di autenticità e comunque archiviato. 7000+dirittti d'asta.

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:wall:
Anni fa, non moltissimi, si poteva comprare
Non sono tanto sicuro: questa carta, paragonabile per soggetto e dimensioni, è passata da Sotheby's nel 2008 al prezzo che vedi.
Poi ovviamente bisognerebbe fare una media avendo più risultati, Sotheby's è la Ferrari delle case d'asta insieme a poche altre ecc...ecc...

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Scusami ritengo utile proseguire nella nostra interlocuzione.
Per te è più appetibile un quadro che viene dalla collezione di Amelio o dalla collezione di un signor nessuno?
Per me (non per il mercato) la provenienza non ha nessuna importanza. In questo caso poi, che l'opera è anche archiviata, non ne dovrebbe proprio avere, se non per gonfiare il petto del futuro proprietario.

Se le carte son tutte di medio formato e ce ne sono poche grandi, non sono più appetibili quelle più grandi?
Molto spesso (sempre?) nell'arte contemporanea si fa un tanto al chilo quindi le opere più grandi sono più appetibili di quelle piccole. Ma riflettiamo, la grandezza è davvero così importante? E allora le miniature? E questa miniatura di cm 20x20 che ha fatto €80.000?
O il Rembrandt di cm 5x4 che ho postato sopra che è andato a €20.000?

Un'opera archiviata non è più appetibile di una non archiviata?
Ovviamente qua la questione si fa delicata. Nell'arte contemporanea, così infestata dai falsi, per opere così minimal e così riproducibili l'archiviazione diventa tutto.

Sono tutte domande retoriche perchè le risposte sono automatiche.
Come vedi se ti cali nelle logiche dell'arte contemporanea si tratta di domande retoriche, ma se ti metti da un punto di vista diverso le risposte non sono affatto scontate.

Infine alla tua domanda "ma la bellezza dov'è?", non è che ti debba piacere per forza Kounellis.
Non capisco per niente Kounellis ma il punto non è se mi piace o no bensì dov'è la bellezza, domanda che ovviamente vale per chi l'ha acquistato e per i tanti estimatori di questo artista. Se qualcuno me lo spiegasse, magari lo apprezzerei anche io.
 
Ultima modifica:
Ero studente e spiantatello, Parigi, quasi 50 anni fa. Il mercato ignorava Savinio, ma la galleria di Gianna Sistu, sempre a Parigi, ne aveva (olii) a prezzi stracciati, ma ancora alti per me. Ma certo comprarli sarebbe stato un errore, un vecchio figurativo surrealista, come avrebbe mai potuto rivalutarsi ...
È sempre così, si può indovinare o sballare l'investimento, único criterio riconoscete la qualità.
Di quello che dice il mercato, pur informandomi, in prospettiva posso impipparmene. Certo che i molti che difendevano a milionate Cantatore, Migneco e via sbrodolando sono spariti,anzi sono passati a proporre strani giovani assai produttivi di cose astruse "che quello lo so fare anch'io" (non è una banalità, visto che leggo qui essere pieno di Kounellis falsi indistinguibili dagli autentici, e non pare che questi falsari siano dei grandi artisti).
Lo so anch'io che falsi da sempre ce ne sono e che si celebra il "creatore" di un "modo". È che forse in altri tempi c'era maggiore sensibilità nello scoprire le vere qualità di un lavoro. Lasciando spazio ad una piramide di valori che sceicchi, Christini e Sothebisti, direttori di musei non saprebbero riconoscere manco sbattendoci addosso le corna.
Ma i soldi guidano le danze, promuovendo i loro Bitcoin artistici.
 

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