tontolina
Forumer storico
Bitcoin: non è una frode. i problemi reali sono altri
La Redazione Articolo pubblicato il 20/10/2017 21:00:16
Ci sono preoccupazioni a proposito del Bitcoin? SI, ma la frode non è tra queste: leggiamo cosa ne pensa David McKay, Royal Bank of Canada
David McKay (immagine a seguire), amministratore delegato della Royal Bank of Canada, ammette che ha alcune riserve in merito al Bitcoin, ma che tra queste non vi è la possibilità che la cryptovaluta si riveli una vera e propria frode, proprio l’opposto di quanto sta dichiarando ormai dal mese di settembre un infervorato Jamie Dimon, (JPMorgan Chase).
“Non lo definirei mai una frode, semplicemente perchè non lo è: la gente lo ha valorizzato ed ha investito o meno in Bitcoin valutandolo in diversi modi, ed ha fatto bene, ma non è una frode”: questo il commento rilasciato da McKay durante un’intervista a Toronto.
Torniamo ora indietro nel tempo sino al mese di settembre, quando Dimon si scagliò lancia in resta contro la cryptovaluta per eccellenza; a quei tempi volarono parole grosse: “Il Bitcoin è una frode”, “È peggio della bolla dei tulipani”, “Licenzierò in tronco qualsiasi trader che si dovesse permettere di trattare il Bitcoin: lo licenzierò per eccesso di stupidità”… Queste frasi rappresentano il pensiero di Dimon, un pensiero che non mancava di rendere pubblico non appena ne avesse l’occasione ed ogni occasione era buona per calcare la mano: “I governi lo schiacceranno e lo definiranno per quello che è, ovvero un ottimo prodotto per i criminali”: questo è stato l’ultimo commento di Dimon che ha promesso di non parlare mai più di Bitcoin ed affini (io non credo che resisterà a parlare di questo suo, ma solo suo, grande nemico, e voi…?).
McKay mostra un approccio decisamente diverso, sostanzialmente improntato alla cautela e ci spiega, sicuramente in modo più pacato di Dimon, che: “Vi sono molti elementi che non si sposano con quello che noi attualmente definiamo una valuta e ci sono alcuni elementi di preoccupazione che vanno risolti”.
Questo se si parla di Bitcoin e cryptovalute, perchè per la Blockchain il discorso è diverso e tre big del settore bancario hanno recentemente annunciato di aver avviato una rete che utilizza la Blockchain per gestire pagamenti transforntalieri: volete sapere di chi si tratta? Ve lo diciamo subito: stiamo parlando di Royal Bank, Australia and New Zealand Banking Group e… JPMorgan!
“Abbiamo dato vita a questa avventura al fine di esaminare quali siano i veri punti di forza e le effettive debolezze e non ultimi i protocolli di sicurezza” (D. McKay).
Bitcoin: non è una frode. i problemi reali sono altri - Materie Prime - Commoditiestrading
La Redazione Articolo pubblicato il 20/10/2017 21:00:16
Ci sono preoccupazioni a proposito del Bitcoin? SI, ma la frode non è tra queste: leggiamo cosa ne pensa David McKay, Royal Bank of Canada
David McKay (immagine a seguire), amministratore delegato della Royal Bank of Canada, ammette che ha alcune riserve in merito al Bitcoin, ma che tra queste non vi è la possibilità che la cryptovaluta si riveli una vera e propria frode, proprio l’opposto di quanto sta dichiarando ormai dal mese di settembre un infervorato Jamie Dimon, (JPMorgan Chase).
“Non lo definirei mai una frode, semplicemente perchè non lo è: la gente lo ha valorizzato ed ha investito o meno in Bitcoin valutandolo in diversi modi, ed ha fatto bene, ma non è una frode”: questo il commento rilasciato da McKay durante un’intervista a Toronto.
Torniamo ora indietro nel tempo sino al mese di settembre, quando Dimon si scagliò lancia in resta contro la cryptovaluta per eccellenza; a quei tempi volarono parole grosse: “Il Bitcoin è una frode”, “È peggio della bolla dei tulipani”, “Licenzierò in tronco qualsiasi trader che si dovesse permettere di trattare il Bitcoin: lo licenzierò per eccesso di stupidità”… Queste frasi rappresentano il pensiero di Dimon, un pensiero che non mancava di rendere pubblico non appena ne avesse l’occasione ed ogni occasione era buona per calcare la mano: “I governi lo schiacceranno e lo definiranno per quello che è, ovvero un ottimo prodotto per i criminali”: questo è stato l’ultimo commento di Dimon che ha promesso di non parlare mai più di Bitcoin ed affini (io non credo che resisterà a parlare di questo suo, ma solo suo, grande nemico, e voi…?).
McKay mostra un approccio decisamente diverso, sostanzialmente improntato alla cautela e ci spiega, sicuramente in modo più pacato di Dimon, che: “Vi sono molti elementi che non si sposano con quello che noi attualmente definiamo una valuta e ci sono alcuni elementi di preoccupazione che vanno risolti”.
Questo se si parla di Bitcoin e cryptovalute, perchè per la Blockchain il discorso è diverso e tre big del settore bancario hanno recentemente annunciato di aver avviato una rete che utilizza la Blockchain per gestire pagamenti transforntalieri: volete sapere di chi si tratta? Ve lo diciamo subito: stiamo parlando di Royal Bank, Australia and New Zealand Banking Group e… JPMorgan!
“Abbiamo dato vita a questa avventura al fine di esaminare quali siano i veri punti di forza e le effettive debolezze e non ultimi i protocolli di sicurezza” (D. McKay).
Bitcoin: non è una frode. i problemi reali sono altri - Materie Prime - Commoditiestrading