Banca d'Italia: ancora il conflitto di interessi

giuseppe.d'orta

Forumer storico
La Relazione annuale che il Governatore della Banca d'Italia svolgerà domani è una buona occasione per riproporre il problema del conflitto di interessi che compromette l'azione dell'istituto centrale, che assume in sé i compiti di vigilanza e tutela della concorrenza e che è amministrato da un Consiglio superiore i cui componenti, a maggioranza, sono nominati dalle banche soggette al controllo della Banca d'Italia stessa. Come dire che i controllori sono nominati dai controllati.

Chi vigila ha a cuore la stabilità che però è nemica della concorrenza, è giocoforza quindi che il settore concorrenza passi all'Antitrust, che è appunto il garante della concorrenza. Lo statuto della Banca d'Italia stabilisce che il Consiglio superiore, oltre all'amministrazione generale, nomina e revoca il governatore, il direttore generale e i due vice direttori generali. Il Consiglio superiore è nominato dalle assemblee generali nelle quali siedono i rappresentanti delle casse di risparmio, degli istituti di credito di diritto pubblico e banche di interesse nazionale, delle società per azioni esercenti attività bancaria, dagli istituti di previdenza e istituti di assicurazione.

La presenza è ripartita in proporzione alle quote di partecipazione e le due maggiori banche italiane possiedono più della meta' del capitale della banca centrale. La Banca d'Italia è in mano ai maggiori gruppi bancari italiani, che controllano il pacchetto maggioritario. Conflitto di interessi? Ma no, non scherziamo... eppure nella mente si affacciano i ricordi degli scandali Cirio, Parmalat, Argentina e le Opa su Bnl e Antonveneta.
 

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