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La stampa irlandese: stress test sulle banche meno negativi del previsto - Il Sole 24 ORE
La stampa irlandese: stress test sulle banche meno negativi del previsto
di Leonardo Maisano e Beda Romano 27 marzo 2011
di Leonardo Maisano
LONDRA – Negli uffici delle banche irlandesi il lavoro continua anche nel week end per analizzare i dati degli stress test che Dublino pubblicherà giovedì. I ceo di Allied Irish bank, Bank of Ireland, Irish Life & Permanent and Ebs sono stati convocati dal governatore Patrick Honohan per informative sui risultati dell'analisi sullo stato patrimoniale degli istituti di credito. In altre parole – secondo fonti di Dublino –gli stress test sono già noti e secondo le stesse fonti darebbero esiti non estremi.
Nonostante ciò i rischi di un haircut sui senior bond non garantiti sono tutt'altro che fugati. Oggi è stato il ministro dell'agricoltura di Dublino Simon Conveney in un'intervista alla tv di stato Rte a farlo intendere. «Una soluzione di lungo periodo per le banche passa per la ricapitalizzazione ma anche per una condivisione delle perdite... In questo i mercati sono più avanti di noi perchè hanno scontato la prospettiva di una misura a carico dei senior bond non garantiti». Si tratta di 16 miliardi di euro in carico a banche diverse. Se la decisione colpisse gli istituti ormai interamente nazionalizzati come Anglo Irish sarebbe poco sorprendente, ma se fosse estesa ad Allied Irish e Bank of Ireland avrebbe conseguenze diverse. L'haircut è misura che la Banca centrale europea non accetta di buon grado e non è escluso che le dichiarazioni di Conveney mirino proprio a forzare il negoziato in corso fra Dublino e Francoforte. Punto centrale dei destini della trattativa sono gli stress test che, come detto, potrebbero essere meno negativi di quanto previsto.
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Esisteva il timore - e secondo molti osservatori continua a sussistere – che i 35 miliardi di previsti dal piano di salvataggio messo a punto da Unione europea e Fondo monetario non fossero sufficienti. Che, cioè, il buco fosse molto più ampio. Le voci, non confermate, riportate dalla stampa irlandese indicano invece che i numeri potrebbero essere più contenuti attorno ai 20-25 miliardi di euro. Dieci, infatti, sarebbero necessari per Aib, meno di 5 per Bank of Ireland e qualche altro miliardo per Irish Life e Ebs. Si tratterebbe però di esiti non definitivi perché a dare retta alla fonte riportata da Irish Independent «c'è ancora molto da fare…c' è stato dato un numero, ma anche l'opportunità di contestare i presupposti che portano a quella cifra». Per questo il lavoro continua nel week end in stretta collaborazione fra la Banca centrale irlandese e gli istituti coinvolti. I risultati ufficiali saranno resi noti giovedì 31 marzo. In quell'occasione cadrà, probabilmente, anche il velo sulle non confermate «nuove iniziative» della Banca centrale europea per garantire sul medio periodo liquidità più stabile alle banche europee.
Una misura che in base alle notizie che rimbalzano dal Dublino sarebbe ritagliata apposta sulle necessità delle banche irlandesi. Ipotesi, per il momento in quanto non ci sono conferme ufficiali e pesa il sospetto di "forzature" irlandesi per indurre le istituzioni europee a garantire finanziamenti più stabili alle banche impegnate nella ristrutturazione. Il passaggio – chiave è la pubblicazione degli stress test sugli istituti del Paese. Se davvero fossero, come indicano le fonti irlandesi citate dall'Irish independent, meno estremi del temuto e quindi solidamente al di sotto dei 35 miliardi ipotizzati, per le banche di Dublino potrebbe apparire la prima luce in fondo ad un tunnel ancora molto lungo.
La stampa irlandese: stress test sulle banche meno negativi del previsto
di Leonardo Maisano e Beda Romano 27 marzo 2011
![allied-irish-bank-258.jpg](/proxy.php?image=http%3A%2F%2Fimagesdotcom.ilsole24ore.com%2Fimages2010%2FSoleOnLine5%2F_Immagini%2FFinanza%2520e%2520Mercati%2F2011%2F03%2Fallied-irish-bank-258.jpg%3Fuuid%3D8ac40d2a-587b-11e0-998a-48c7918299fb&hash=6712197f1f9a47811aa5ecb0a871b1b4)
di Leonardo Maisano
LONDRA – Negli uffici delle banche irlandesi il lavoro continua anche nel week end per analizzare i dati degli stress test che Dublino pubblicherà giovedì. I ceo di Allied Irish bank, Bank of Ireland, Irish Life & Permanent and Ebs sono stati convocati dal governatore Patrick Honohan per informative sui risultati dell'analisi sullo stato patrimoniale degli istituti di credito. In altre parole – secondo fonti di Dublino –gli stress test sono già noti e secondo le stesse fonti darebbero esiti non estremi.
Nonostante ciò i rischi di un haircut sui senior bond non garantiti sono tutt'altro che fugati. Oggi è stato il ministro dell'agricoltura di Dublino Simon Conveney in un'intervista alla tv di stato Rte a farlo intendere. «Una soluzione di lungo periodo per le banche passa per la ricapitalizzazione ma anche per una condivisione delle perdite... In questo i mercati sono più avanti di noi perchè hanno scontato la prospettiva di una misura a carico dei senior bond non garantiti». Si tratta di 16 miliardi di euro in carico a banche diverse. Se la decisione colpisse gli istituti ormai interamente nazionalizzati come Anglo Irish sarebbe poco sorprendente, ma se fosse estesa ad Allied Irish e Bank of Ireland avrebbe conseguenze diverse. L'haircut è misura che la Banca centrale europea non accetta di buon grado e non è escluso che le dichiarazioni di Conveney mirino proprio a forzare il negoziato in corso fra Dublino e Francoforte. Punto centrale dei destini della trattativa sono gli stress test che, come detto, potrebbero essere meno negativi di quanto previsto.
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Esisteva il timore - e secondo molti osservatori continua a sussistere – che i 35 miliardi di previsti dal piano di salvataggio messo a punto da Unione europea e Fondo monetario non fossero sufficienti. Che, cioè, il buco fosse molto più ampio. Le voci, non confermate, riportate dalla stampa irlandese indicano invece che i numeri potrebbero essere più contenuti attorno ai 20-25 miliardi di euro. Dieci, infatti, sarebbero necessari per Aib, meno di 5 per Bank of Ireland e qualche altro miliardo per Irish Life e Ebs. Si tratterebbe però di esiti non definitivi perché a dare retta alla fonte riportata da Irish Independent «c'è ancora molto da fare…c' è stato dato un numero, ma anche l'opportunità di contestare i presupposti che portano a quella cifra». Per questo il lavoro continua nel week end in stretta collaborazione fra la Banca centrale irlandese e gli istituti coinvolti. I risultati ufficiali saranno resi noti giovedì 31 marzo. In quell'occasione cadrà, probabilmente, anche il velo sulle non confermate «nuove iniziative» della Banca centrale europea per garantire sul medio periodo liquidità più stabile alle banche europee.
Una misura che in base alle notizie che rimbalzano dal Dublino sarebbe ritagliata apposta sulle necessità delle banche irlandesi. Ipotesi, per il momento in quanto non ci sono conferme ufficiali e pesa il sospetto di "forzature" irlandesi per indurre le istituzioni europee a garantire finanziamenti più stabili alle banche impegnate nella ristrutturazione. Il passaggio – chiave è la pubblicazione degli stress test sugli istituti del Paese. Se davvero fossero, come indicano le fonti irlandesi citate dall'Irish independent, meno estremi del temuto e quindi solidamente al di sotto dei 35 miliardi ipotizzati, per le banche di Dublino potrebbe apparire la prima luce in fondo ad un tunnel ancora molto lungo.