News, Dati, Eventi finanziari Borsa Italiana va in sposa al London Stock Exchange

Fleursdumal

फूल की बुराई
Borsa italiana: dal cda
via libera all'intesa
con London Stock Exchange

Il cda di Borsa Italiana ha accetto la proposta presentata dal London Stock Exchange. Al termine dell'incontro il direttore generale vicario di Intesa-Sanpaolo, Pietro Modiano, lasciando la sede di piazza Affari, si era detto «molto contento perché i dubbi sono stati risolti». L'offerta è di 1,6 miliardi di euro carta contro carta. Il cda della nuova società che nascerà dall'integrazione fra Lse e Borsa Italiana sarà costituito da 12 membri dicui cinque italiani e sette inglesi. Il valore di mercato complessivo sarà di circa 4,5 miliardi. Alla guida della holding dovrebbe andare l'attuale numero uno del London Stock Exchange, Clara Furse.

Il plauso di Draghi e di Padoa-Schioppa. Il via libera di Borsa Italiana all'accordo con il Lse di Londra è accolto con «grande apprezzamento» dalla Banca d'Italia. E a Palazzo Koch si nota che, pur senza entrare nel merito della scelta, si nota l'invito a uscire dall'isolamento espresso dal governatore Mario Draghi il 31 maggio è stato accolto. Il ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa ha dichiarato: «Si tratta di un accordo molto positivo perché crea una realtà internazionale molto forte, nell'ambito della quale il gruppo dei soci italiani può arrivare a essere il secondo azionista. L'operazione si inscrive nell'importante processo di rafforzamento internazionale delle istituzioni finanziarie italiane».

«Mi pare una buona cosa - ha commentato Giovanni Bazoli, presidente del Consiglio di Sorveglianza di Intesa Sanpaolo, primo azionista della Spa di Piazza Affari prima della fusione Unicredit-Capitalia-. Mi pare che debbano fare ancora approfondimenti ma mi sembra una impostazione convincente». Mentre il viceministro dell'Economia Roberto Pinza ha dichiarato che «il gruppo dirigente di Borsa italiana sta conducendo un'operazione che appare di grande interesse a dimostrazione della bontà del lavoro fatto negli anni per elevare il livello competitivo di Borsa Spa: ora attendiamo di vedere gli ulteriori sviluppi».

Tentativo in extremis del Nyse. Intanto secondo indiscrezioni Nyse Euronext aveva presentato un'offerta preliminare per Borsa Italiana. Secondo quanto riportato dal «Wall Street Journal» di venerdì 22 giugno, sulla base di informazioni raccolte in ambienti vicini alla società, l'offerta di Nyse Euronext sarebbe stata simile a quella avanzata nei giorni scorsi dal London Stock Exchange valorizzando Piazza Affari circa 1,5 miliardi di euro. Wall Street sosteneva nell'offerta che il suo business è più variegato rispetto a quello dell'Lse e il gruppo ha una migliore storia di integrazioni di successo rispetto al concorrente britannico. Nyse Euronext mirava inoltre a mantenere la sua quota in Mts, la piattaforma di scambi obbligazionari controllata insieme a Borsa Italiana, che comunque ha fatto scattare l'opzione che le dà il diritto di rilevare la quota.

La prima fumata era stata grigia. Il progetto, che ha già avuto giovedì mattina l'assenso dal consiglio di amministrazione del listino di Londra, aveva trovato qualche ostacolo in più a Milano. Dal cda di Borsa Italiana, infatti, proprio giovedì 21 giugno era arrivata una fumata " grigia". Perché? Le versioni dei presenti in consiglio divergono. Secondo alcuni, qualche consigliere non era andato a Piazza Affari con l'idea di decidere subito, ma di raccogliere informazioni sulla proposta di fusione. Secondo altri, invece, il problema era che una fusione tra Milano e Londra portaerebbe insieme due mondi molto lontani: in fondo Borsa Italiana, aggregandosi con la City, entrerebbe a far parte di un mercato molto diverso, con regole differenti. Diventerebbe una public company (cosa che in Italia in pratica non esiste).

I dubbi degli analisti, solo una pillola avvelenata per il Nasdaq? Anche gli analisti non avevano espresso giudizi così lusinghieri. Secondo uno studio di Citigroup, l'operazione appare come una «pillola avvelenata» lanciata da Londra contro possibili acquirenti ostili. «I vertici della Lse — si legge nel report — sostengono che l'accordo aumenta la presenza sul mercato continentale e permette di diversificare nel campo dei derivati e dei titoli di Stato, ma il mercato sarà molto più cinico e lo vedrà come una mossa per rendere più difficile un tentativo di acquisizione del Nasdaq». Il listino americano, infatti, è il primo azionista di Londra con il 30%. Sulla stessa linea il Credit Suisse, che definisce l'operazione «difensiva per entrambe le società » anche rispetto alle intenzioni del Nasdaq. Ma l'ultima parola spetta solo a loro: i consiglieri di amministrazione.

http://www.ilsole24ore.com/art/Sole...8b-11dc-931b-00000e251029&DocRulesView=Libero
 
Borsa Spa: P.Schioppa, accordo con Lse molto positivo



ROMA (MF-DJ)--L'accordo raggiunto oggi tra Borsa Italiana Spa e London Stock Exchange (Lse) e' "molto positivo perche' crea una realta' internazionale molto forte, nell'ambito della quale il gruppo dei soci italiani puo' arrivare a essere il secondo azionista".

Cosi' il Ministro dell'Economia e delle Finanze, Tommaso Padoa-Schioppa, commenta in una nota l'intesa tra la Borsa di Milano e quella di Londra. "L'operazione si iscrive nell'importante processo di rafforzamento internazionale delle istituzioni finanziarie italiane", conclude
 
Piazza Affari dice sì alle nozze con Londra
Mandato all'ad Capuano di concludere l'accordo con la City. Una holding gestirà i listini: 5 membri su 12 del board agli italiani


MILANO– Piazza Affari è pronta a dire sì alle nozze con Londra. Dopo due giorni interi di riunione del consiglio di amministrazione tutti i dubbi dei soci sembrano essere stati analizzati e risolti. E perciò il cda ha deciso di dare mandato all'amministratore delegato, Massimo Capuano, ad accettare la proposta del London Stock Exchange (Lse) e di trattare la definizione dell’accordo con l’omologo londinese, la ceo Clara Furse. L’ipotesi di una controfferta da parte del Nyse-Euronext – la società che raggruppa le Borse di New York, Parigi, Amsterdam, Bruxelles e Lisbona – è stata confermata da una fonte (che preferisce rimanere anonima) che ha parlato di «un’altra proposta ma indefinita, non tale da essere presentata al cda come offerta» vera e propria. Perciò Euronext è stato lasciato fuori dalla discussione.
L’offerta di Londra ha valutato la piazza finanziaria milanese gli 1,6 miliardi di euro, in gran parte in azioni, e 5 dei 12 posti nel board della holding post-fusione, che avrà il compito di gestire le due Borse, assegnati a rappresentanti indicati dalla società-mercato italiana. Se l'operazione andrà in porto, il peso azionario nella holding Lse degli attuali soci di Borsa italiana sarebbe pari a circa il 28%. Per l'amministratore delegato di Borsa italiana, Massimo Capuano, si profila nella nuova entità un ruolo da numero due operativo, secondo fonti vicine alle trattative. Tra gli azionisti delle Borsa italiana il peso maggiore (circa il 40% del capitale) è quello delle due superbanche nate in Italia negli ultimi mesi: Intesa-Sanpaolo (18,7%) e Unicredit-Capitalia (al 19,9%). Il Monte dei Paschi controlla il 10,4% delle azioni, Bnl il 7,1. Nell'azionariato dell'Lse rimane l'incognita Nasdaq: il listino hi-tech americano, che ha appena assorbito la Borsa scandinava Omx, controlla il 30% del capitale della City dopo l'Opa (fallita) lanciata su Londra lo scorso anno.
Il matrimonio tra la Borsa italiana e quella di Londra raccoglie il plauso della Banca d'Italia. A Palazzo Koch si esprime «apprezzamento» per l'operazione. «L'invito ad uscire dall'isolamento espresso dal governatore il 31 maggio è stato accolto», osservano a Via Nazionale. Anche il ministro dell'economia Tommaso Padoa-Schioppa esprime apprezzamento: «L' accordo tra la Borsa Italiana e il London Stock Exchange è molto positivo perchè crea una realtà internazionale molto forte, nell'ambito della quale il gruppo dei soci italiani può arrivare a essere il secondo azionista». «Un'operazione - conclude il ministro - che si inscrive nell'importante processo di rafforzamento internazionale delle istituzioni finanziarie italiane».
22 giugno 2007

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Economia/2007/06_Giugno/22/Borsa_Milano_ok.shtml
 
BORSA ITALIANA: CON LONDRA OBIETTIVO PMI E GRANDI PIANI/ANSA
(ANSA) - MILANO, 25 GIU - Nasdaq non metterà il bastone tra
le ruote alle nozze tra Borsa Italiana e il London Stock
Exchange nelle quali il mercato dei titoli di stato Mts avrà
una parte importante. A sgombrare il campo da qualsiasi dubbio
sulla futura piazza finanziaria da 5,8 miliardi che nascerà in
autunno e che punta all'ampio bacino delle Piccole e medie
imprese italiane sono stati i vertici Massimo Capuano e Clara
Furse.
E per completare l'iniezione di fiducia al mercato hanno
sottolineato a più riprese che dall'operazione nascerà un
gruppo "più attraente", con "grandi piani, molte idee" e
che contribuirà ad "accelerare lo sviluppo del mercato
azionario italiano" la cui capitalizzazione rappresenta ora
solo il 55% del Pil nazionale contro i livelli doppi degli altri
paesi.
Questi i principali temi emersi durante la presentazione,
presso Palazzo Mezzanotte, agli analisti e alla stampa, del
primo gruppo borsistico europeo che nascerà tra settembre e
ottobre subito dopo il via libera dei soci di Lse all'aumento di
capitale da 1,634 miliardi riservato agli azionisti italiani.
E proprio mentre il numero uno Capuano ha scandito
l'imperativo di riacquistare il 51% di Mbe, joint venture con
Nyse Euronext che detiene il 60,4% di Mts "a un prezzo equo
altrimenti si andrà innanzi a un esperto per risolvere il
problema", un colosso inglese si è fatto avanti per
conquistare l'ambito Mercato dei titoli di Stato. Si tratta
dell'intermediario finanziario Icap che ha dato mandato
all'advisor Lexicon per valutare una possibile offerta.
A fare chiarezza sulla questione Nasdaq, azionista con il 30%
di Lse, è stata invece Clara Furse: "Il Nasdaq non ha alcun
diritto di veto o di blocco sull'operazione. In assemblea -ha
detto- basterà il 50,1% dei voti per l'approvazione",
precisando che il gruppo vanta un sostegno "superiore al 51%".
Soci compatti anche sul fronte italiano. L'offerta, ha
spiegato Capuano, "é stata accolta all'unanimità dal cda"
rappresentativa di tutti gli azionisti. L'a.d. ha poi precisato
che nella futura compagine azionaria della holding Intesa
Sanpaolo e UniCredit Capitalia, attuali azionisti di maggioranza
di Piazza Affari, deterranno una quota del 7%.
Da segnalare che oggi l'agenzia di rating Moody's ha messo
sotto osservazione il rating di Lse per il possibile aumento
dell'indebitamento, che potrebbe lievitare in caso di esercizio
del diritto di recesso da parte degli azionisti di Piazza
Affari. La notizia aveva fatto aprire il titolo Lse in forte
ribasso con una perdita di quasi l'8% ma poi nel pomeriggio le
vendite si sono ridotte e le quotazioni hanno chiuso con un calo
dell'1,03%. Secondo il direttore finanziario di Lse, Jonathan
Howell, "l'aspettativa di un'uscita dei soci è bassa" e il
gruppo "é comunque coperto".
Infine i vertici hanno ricordato che la holding di controllo
di Lse sarà quotata anche in Italia, ma che è ancora presto
per indicare una tempistica. Confermati anche gli obiettivi
sulle sinergie, pari a 29 milioni al 2010 nei costi e ad altri
29 milioni al 2011 nei ricavi. Inoltre, è stato più
sottolineato volte che una delle principali potenzialità della
fusione sono le Piccole e Medie Imprese, visto il bacino
potenziale italiano di 2.000 aziende italiane interessate alla
quotazione. Tra le prime a sbarcare a Londra potrebbe essere la
catena di ristoranti Rossopomodoro che proprio oggi ha
annunciato di puntare alla quotazione all'Aim della City nella
seconda metà del 2008.

www.ansa.it
 
Antitrust, via libera a fusione tra Lse e Borsa italiana
lunedì, 6 agosto 2007


ROMA, 6 agosto (Reuters) - Via libera dell'Antitrust italiano all'acquisizione, da parte di London Stock Exchange (Lse (LSE.L: Quotazione, Profilo)), di Borsa Italiana (BIt).

Una nota del Garante per la concorrenza e il mercato aggiunge che Londra si è impegnata a non aumentare commissioni di negoziazione e conferma la parità d'accesso sul post-trading.

Lse ha firmato in giugno un accordo da 1,6 miliardi di euro per la fusione con la Borsa di Milano.
 
BORSA ITALIANA: NOZZE IN DISCESA CON CITY, OK ANTITRUST/ANSA
(ANSA) - MILANO, 6 AGO - Nozze in discesa tra il London Stock
Exchange (Lse) e Borsa Italiana. In attesa della formale
celebrazione del matrimonio sull'asse Londra-Milano con le
rispettive assemblee degli azionisti di mercoledì prossimo (8
agosto), è arrivato anche il via libera dell'Antitrust secondo
cui "l'operazione non ha effetti restrittivi della
concorrenza".
In particolare, l'Autorità guidata da Antonio Catricalà ha
rilevato di non aspettarsi un rialzo delle commissioni di
negoziazione di Borsa "oltre il tasso d'inflazione" qualora la
qualità del servizio "resterà la stessa". Al contrario, la
previsione dei due gruppi, ha sottolineato l'Antitrust, è
quella di una riduzione dei costi per gli investitori e le
imprese, grazie alle economie di scala e all'aumento della
liquidità. I vertici della City e di Piazza Affari,
rispettivamente, Clara Furse e Massimo Capuano, avevano stimato
presentando l'operazione sinergie nei costi per 29 milioni di
euro a partire dal marzo 2010 in cui la fusione sarà a regime.
E così i riflettori sono puntati sulle riunioni dei soci di
mercoledì prossimo anche se l'esito è già scontato. Visto che
nei giorni scorsi il Nasdaq, azionista col 30% di Lse, ha dato
ufficialmente il proprio placet all'intesa. Così come in
precedenza lo avevano fatto gli altri azionisti di peso del
listino britannico, vale a dire: Paulson & Co (9,2%) e Horizon
(12,3%).
D'altro canto all'assemblea di Milano gli azionisti saranno
chiamati soltanto a modificare lo statuto nei punti non coerenti
con il nuovo scenario, tra cui il limite al 10% dei diritti di
voto, mentre nei giorni scorsi si è chiusa, secondo
indiscrezioni con esiti "plebiscitari", l'offerta di scambio
per permettere l'ingresso in Lse degli azionisti del listino
milanese. L'offerta prevedeva un concambio di 4,9 azioni
ordinarie Lse per ogni titolo di Borsa Italiana, ovvero 100,7
euro per azione a fronte degli 88 euro offerti in caso di
recesso per un totale di 1,63 miliardi di euro. Complessivamente
gli azionisti italiani (prevalentemente banche) deterranno circa
il 28% del nuovo gruppo, mentre il Nasdaq, in seguito
all'aumento di capitale varato a servizio dell'operazione,
diluirà la propria partecipazione intorno al 22%.
Insomma, la strada è spianata per la creazione della
SuperBorsa da 5,8 miliardi quotata a Londra e, come da piani,
anche a Milano. Il gruppo sarà secondo soltanto a Nyse-Euronext
che vale circa 14,85 miliardi. Da ricordare, infine, che le
società presenti sui due listini saranno quasi 3.600 con una
capitalizzazione di mercato pari a 7,7 miliardi di euro, mentre
quella sull'asse New York-Parigi è di circa 21,5 miliardi.
 
Fino all'anno prossimo non cambia niente, poi bisogna vedere se quando passeremo sulla piattaforma del LSE tradElect , la più veloce tra tutte, ci sarà qualche variazione sul lato commissioni che è la cosa che interessa di più i traders italiani :D


Borsa approva abolizione tetto a voto,ok Lse a fusione
mercoledì, 8 agosto 2007

MILANO/LONDRA, 8 agosto (Reuters) - L'assemblea straordinaria di Borsa Italiana ha approvato all'unanimità alcune modifiche statutarie necessarie per la fusione con il London Stock Exchange (LSE.L: Quotazione, Profilo).

Intanto a Londra, l'assemblea straordinaria degli azionisti del London Stock Exchange ha votato all'unanimità il via libera all'operazione. Ha votato a favore quasi il 100% del capitale votante e al 78% del capitale complessivo. L'operazione si prevede sia efficace da ottobre.

"L'approvazione di così tanti azionisti è un significativo riconoscimento dei meriti della transazione", ha commentato a Londra il direttore di Lse, Chris Gibson-Smith.

Milano e Londra "sono altamente complementari e la fusione creerà un considerevole valore per entrambi i nostri clienti e i nostri azionisti", ha detto l'amministratore delegato Clara Furse. La fusione "darà vita a una società più forte e più diversificata", ha concluso l'Ad.

"Ci aspettiamo sinergie nel secondo semestre 2008 legate all'unificazione del trading azionario sulla piattaforma tecnologica utilizzata dall'Lse. Poi abbiamo sinergie da efficienza e costi che saranno dispiegate nel 2009 e nel 2010, mentre dal 2011 ci saranno sinergie di ricavi" ha detto a Milano Massimo Capuano, ad di Borsa Italiana e prossimo vice-ad dell'Lse.

Alla rapida assemblea della società italiana hanno partecipato 68 azionisti in rappresentanza di oltre il 99,9% del capitale. La principale modifica statutaria riguarda l'abolizione del tetto del 10% per i diritti di voto.

Con l'offerta di scambio di azioni del Lse contro azioni di Borsa Italiana la società-mercato britannica diventerà azionista unico di quella italiana, mentre i soci uscenti di Borsa italiana avranno oltre il 28% di Lse. All'offerta di scambio proposta da Lse ha aderito la sostanziale totalità degli azionisti di Borsa italiana.

A seguito di questa operazione, Lse entrerà per la prima volta nella sua storia nel paniere inglese delle blue-chips, il Ftse 100 (.FTSE: Quotazione, Profilo).

"In molti hanno provato ad allearsi con Londra, alla fine ci siamo riusciti noi sin che dall'inizio avevamo indicato in Lse il nostro partner ideale" ha ricordato oggi Capuano.

PER BORSA ULTIMO PASSO OK CONSOB A NUOVO STATUTO

L'ultimo step che ancora attende Borsa Italiana per concludere gli adempimenti relativi alla fusione, ha ricordato l'ad, è l'ok di Consob alle modifiche statutarie votate oggi dall'assemblea.

Tra le modifiche, oltre all'abolizione del tetto dei diritti di voto, l'introduzione di un esercizio gennaio/marzo 2008 per uniformare il periodo di esercizio di Borsa italiana a quello dell'Lse che va da aprile a marzo dell'anno successivo.

Il closing, concluso anche l'iter londinese, dell'operazione è atteso a settembre/ottobre.
 
Borsa Italiana and London Stock Exchange Combine

Borsa Italiana S.p.A. (“Borsa Italiana”) and London Stock Exchange Group plc (“LSEG”) have today completed their merger thereby creating the leading diversified exchange group in Europe and the platform for additional strong growth on a European and global scale.

Following the listing of an additional 79,449,753 shares in LSEG, the company has an issued share capital of 279,331,382 with a market value of £4.6bn (€6.6bn) based on today’s opening share price of 1646p.

The combined group is:

- Europe’s leading equities business, with 48 per cent of the FTSEurofirst 100 by market capitalisation and the most liquid order book by value and volume traded;
- Europe’s leading market for electronic trading of ETFs and securitised derivatives; and
- Europe’s leading fixed income market, through its interest in MTS.

In addition, the combined group operates the most advanced trading platform of any exchange and the most efficient post-trade services in Europe.

Commenting on the completion, Clara Furse, Chief Executive, said:
“As the leading diversified exchange group in Europe, we will accelerate growth through the provision of a better and wider range of products and services to an increasingly international customer base. This merger will help us to crystallise our vision to be the world’s capital market.”

Massimo Capuano, Deputy Chief Executive, added:
“The combined group has an exciting future. In addition to continuing the organic development of our business operations, we are focused on the programme of integration that will ensure the realisation of merger benefits and the creation of superior shareholder value.”
 

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