Bruciata viva...

Ma le sanzioni, e in particolare quella penale, non hanno solo funzione afflittiva. Non intendo neppure quella minima funzione riparatoria del risarcimento posto a carico di chi causa un danno. Il divieto di atti illeciti si rivolge anzitutto ai casi futuri, con volonta' dissuasiva: ti minaccio della castrazione chimica per indurti a non commettere l'azione sanzionata. E' un deterrente, rivolto alle migliaia di stupratori potenziali e sconosciuti alle forze dell'ordine.
Si però considera che il concetto di violenza è stato allargato di molto ultimamente. Lo stupratore non è solo quello che ti prende a botte per costringerti al rapporto. E' anche quello con cui hai un rapporto dopo aver bevuto, magari entrambi. Oppure quello che non sa di abusare di te perchè per qualsiasi motivo non sei in grado di dare un vero consenso (perchè sei minorenne, psicolabile, depresso/a ecc...).
Penso che in questi casi rientrino vari personaggi famosi, come i figli di noti politici ma anche calciatori milionari che se ci pensi non hanno alcun motivo di violentare. Che facciamo, li castriamo tutti?
 
Si però considera che il concetto di violenza è stato allargato di molto ultimamente. Lo stupratore non è solo quello che ti prende a botte per costringerti al rapporto. E' anche quello con cui hai un rapporto dopo aver bevuto, magari entrambi. Oppure quello che non sa di abusare di te perchè per qualsiasi motivo non sei in grado di dare un vero consenso (perchè sei minorenne, psicolabile, depresso/a ecc...).
Penso che in questi casi rientrino vari personaggi famosi, come i figli di noti politici ma anche calciatori milionari che se ci pensi non hanno alcun motivo di violentare. Che facciamo, li castriamo tutti?

graduazione della pena: nei casi piu' gravi si
 
Si però considera che il concetto di violenza è stato allargato di molto ultimamente. Lo stupratore non è solo quello che ti prende a botte per costringerti al rapporto. E' anche quello con cui hai un rapporto dopo aver bevuto, magari entrambi. Oppure quello che non sa di abusare di te perchè per qualsiasi motivo non sei in grado di dare un vero consenso (perchè sei minorenne, psicolabile, depresso/a ecc...).
Penso che in questi casi rientrino vari personaggi famosi, come i figli di noti politici ma anche calciatori milionari che se ci pensi non hanno alcun motivo di violentare. Che facciamo, li castriamo tutti?
Un bel corso intensivo di socializzazione tra maschi.
 


Il settimo stupratore di Palermo - non mi presto scientemente alla pantomima del “presunto innocente fino a prova contraria” perché, con tutto quello che è trapelato, se non li condannano tutti buttandoli in carcere e buttando via la chiave senza alcuna proditoria velleità di recupero, a causa e in virtù del tipo specifico di crimine, non so perché dovrei conservare ancora un minimo di speranza nella Giustizia, come donna - dicevo, il settimo stupratore, Riccardo Parrinello, diventato maggiorenne una ventina di giorni dopo lo stupro, ritorna in carcere.

Il gip lo aveva messo in comunità, accogliendo la confessione dello stesso, considerando anche come rilevante la minore età dell’indagato all’epoca dei fatti.

Peccato che lo spavaldo criminale diciottenne, dalla comunità non abbia lesinato esternazioni sui suoi canali social, Tiktok per la precisione, bullandosi delle azioni compiute e cercando notorietà con le stesse.

Mentre gli altri 6, già maggiorenni il 7 luglio scorso, hanno iniziato a frignare davanti gli inquirenti, non per una sparuta idea di cognizione di causa e di pentimento, ma per salvarsi le chiappe, perché, sentenze alla mano, sanno benissimo di poterla spuntare con la carta de “lei era consenziente”, e loro non vogliono stare in carcere perché “mi sono rovinato la vita”; mentre i genitori degli stessi presentano denuncia alle pubbliche autorità per le offese e le minacce degli haters sui social - invece di perplimersi senza rimedio per i crimini operati dai figli - e mentre gli stessi 6 vengono tradotti in altro carcere per le minacce offerte dagli altri detenuti, l’unico più libero che cosa fa?

Che cosa fa, Riccardo Parrinello, assolutamente e definitivamente maggiorenne?

Assume la posa del leader di machista immagine.
Quello per cui il carcere è il riposo dei leoni.
Quello che gode per gli hype e i followers ottenuti.

Non gliene frega un caxxo, a lui come agli altri 6, di quello che hanno fatto alla ragazza. L’unica che ha, davvero, la vita rovinata per sempre.

Lui insieme agli amici ha compiuto un’azione grandiosa! Divertentissima! Anche quando ammette, in chat con un amico la notte stessa dell’accaduto, che la ragazza sia svenuta più di una volta. Quando dice glorioso che l’hanno sfondata.
Lui è orgoglioso perché con un crimine simile ha agguantato tanti altri followers. Si vanta di avere ricevuto tanti messaggi da ragazze. Sarà vero?
Probabilmente qualche rincretinita ci sarà stata; d’altronde Angelo Izzo stesso si sposò in carcere.

Non sono iperbolici i paragoni coi crimini del Circeo. Più di uno e una li ha fatti.
Oggi, come allora, siamo davanti a giovani uomini che senza alcuna remora rivendicano gli orrori compiuti, e se ammettono qualcosa è solo grazie alle prove schiaccianti e per salvarsi il culo, ripeto.
Agli uomini di Palermo, come a quelli del Circeo, non importa nulla di nulla della gravità dei misfatti compiuti. L’unico più libero se ne è vantato. Le famiglie li difendono.
Ricordo che Angelo Izzo, uscito di galera per buona condotta, ne approfittò per uccidere altre due donne, di cui una aveva solo quattordici anni. 14. Una bambina.

Mi domando se vogliamo un’altra volta ancora che la Storia si ripeta.

Sarebbe molto bello pensare alla pena come momento di riflessione, di pentimento e di ripartenza per il reingresso nella comunità. Senz’altro Beccaria aveva ragione e quello dovrebbe essere l’indirizzo.

Ma non ai danni delle donne, delle ragazze, delle bambine, sempre e comunque.

Parrinello e compari non mostrano il benché minimo processo di ravvedimento.

Sarebbe bello che il giorno della prima udienza, chi potesse andasse a presenziare. Per far sì che la ragazza offesa non si senta sola. Lei sì, ha bisogno di vicinanza e protezione.

È curioso, poi, come la legge dei maschi faccia paura ai maschi stessi.

I coraggiosi 6 hanno avuto paura, e così si sono fatti trasferire altrove.
Hanno avuto paura che altri maschi come loro facessero a loro ciò che loro hanno fatto a quella ragazza.

Non mi metto a discutere delle leggi degli uomini, io sono una donna. Infatti non vorrei che neppure quei 6 venissero picchiati e violentati. .

Ma certamente mi interrogo sul fatto che, mentre questi 6 vengono traghettati altrove dalle istituzioni per essere protetti, non c’era un cane a proteggere quella ragazza.
E con lei, tutte le milioni di altre.
 


Il settimo stupratore di Palermo - non mi presto scientemente alla pantomima del “presunto innocente fino a prova contraria” perché, con tutto quello che è trapelato, se non li condannano tutti buttandoli in carcere e buttando via la chiave senza alcuna proditoria velleità di recupero, a causa e in virtù del tipo specifico di crimine, non so perché dovrei conservare ancora un minimo di speranza nella Giustizia, come donna - dicevo, il settimo stupratore, Riccardo Parrinello, diventato maggiorenne una ventina di giorni dopo lo stupro, ritorna in carcere.

Il gip lo aveva messo in comunità, accogliendo la confessione dello stesso, considerando anche come rilevante la minore età dell’indagato all’epoca dei fatti.

Peccato che lo spavaldo criminale diciottenne, dalla comunità non abbia lesinato esternazioni sui suoi canali social, Tiktok per la precisione, bullandosi delle azioni compiute e cercando notorietà con le stesse.

Mentre gli altri 6, già maggiorenni il 7 luglio scorso, hanno iniziato a frignare davanti gli inquirenti, non per una sparuta idea di cognizione di causa e di pentimento, ma per salvarsi le chiappe, perché, sentenze alla mano, sanno benissimo di poterla spuntare con la carta de “lei era consenziente”, e loro non vogliono stare in carcere perché “mi sono rovinato la vita”; mentre i genitori degli stessi presentano denuncia alle pubbliche autorità per le offese e le minacce degli haters sui social - invece di perplimersi senza rimedio per i crimini operati dai figli - e mentre gli stessi 6 vengono tradotti in altro carcere per le minacce offerte dagli altri detenuti, l’unico più libero che cosa fa?

Che cosa fa, Riccardo Parrinello, assolutamente e definitivamente maggiorenne?

Assume la posa del leader di machista immagine.
Quello per cui il carcere è il riposo dei leoni.
Quello che gode per gli hype e i followers ottenuti.

Non gliene frega un caxxo, a lui come agli altri 6, di quello che hanno fatto alla ragazza. L’unica che ha, davvero, la vita rovinata per sempre.

Lui insieme agli amici ha compiuto un’azione grandiosa! Divertentissima! Anche quando ammette, in chat con un amico la notte stessa dell’accaduto, che la ragazza sia svenuta più di una volta. Quando dice glorioso che l’hanno sfondata.
Lui è orgoglioso perché con un crimine simile ha agguantato tanti altri followers. Si vanta di avere ricevuto tanti messaggi da ragazze. Sarà vero?
Probabilmente qualche rincretinita ci sarà stata; d’altronde Angelo Izzo stesso si sposò in carcere.

Non sono iperbolici i paragoni coi crimini del Circeo. Più di uno e una li ha fatti.
Oggi, come allora, siamo davanti a giovani uomini che senza alcuna remora rivendicano gli orrori compiuti, e se ammettono qualcosa è solo grazie alle prove schiaccianti e per salvarsi il culo, ripeto.
Agli uomini di Palermo, come a quelli del Circeo, non importa nulla di nulla della gravità dei misfatti compiuti. L’unico più libero se ne è vantato. Le famiglie li difendono.
Ricordo che Angelo Izzo, uscito di galera per buona condotta, ne approfittò per uccidere altre due donne, di cui una aveva solo quattordici anni. 14. Una bambina.

Mi domando se vogliamo un’altra volta ancora che la Storia si ripeta.

Sarebbe molto bello pensare alla pena come momento di riflessione, di pentimento e di ripartenza per il reingresso nella comunità. Senz’altro Beccaria aveva ragione e quello dovrebbe essere l’indirizzo.

Ma non ai danni delle donne, delle ragazze, delle bambine, sempre e comunque.

Parrinello e compari non mostrano il benché minimo processo di ravvedimento.

Sarebbe bello che il giorno della prima udienza, chi potesse andasse a presenziare. Per far sì che la ragazza offesa non si senta sola. Lei sì, ha bisogno di vicinanza e protezione.

È curioso, poi, come la legge dei maschi faccia paura ai maschi stessi.

I coraggiosi 6 hanno avuto paura, e così si sono fatti trasferire altrove.
Hanno avuto paura che altri maschi come loro facessero a loro ciò che loro hanno fatto a quella ragazza.

Non mi metto a discutere delle leggi degli uomini, io sono una donna. Infatti non vorrei che neppure quei 6 venissero picchiati e violentati. .

Ma certamente mi interrogo sul fatto che, mentre questi 6 vengono traghettati altrove dalle istituzioni per essere protetti, non c’era un cane a proteggere quella ragazza.
E con lei, tutte le milioni di altre.
fallo girare sui giornali e in tutti i punti possibili
 

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