BUND bastardo Euro Peggio del primo cme cbot ecc (3 lettori)

Fleursdumal

फूल की बुराई
dan hai richiamato anche il genio? non farlo venire qua por favor :D :lol:

il T-Bronks ha lateralizzato per un pò attorno a 113 per lasciar accumulare e ora è in partenza verso r2 a 113,2188 ( max del 09/12) se rompe 113,5 .
Oltre allo spread 30y/10y in tensione anche quello 10y/5y che ha superato le due figure e mezze
 

spero.lo.0.15%

Forumer attivo
all'ultimo secondo mi hanno fatto il 29 3 tick*8
meglio accontentarsi va...che questi domattina magari si alzano male

domani e' un'altro giorno

signori vi auguro una buona serata

domenico :)
 

Fleursdumal

फूल की बुराई
ciao domenico :)

intanto puntuale raggiunta s2 e si fa il test dei massimi
meno male che domani il nonnetto dovrebbe rialzare
1102960997nonnetto.gif
 

Fleursdumal

फूल की बुराई
sì son sempre corto di un T-Bond e lungo di un 10y con lo spread, poi a secondo delle situazioni mi allungo altri 10y o mi corto altri T-Bond in appoggio.
Finchè rimane sopra 113 o a contatto, la vedo male
vediamo come chiude alle 21
Il timore è che il nonnetto domani lasci intendere che sarà il suo ultimo rialzo e poi nel 2005 la FED se ne starà buona buona
 

Fleursdumal

फूल की बुराई
ECONOMIA: FED VERSO QUINTO RIALZO TASSI, ATTESO +0,25%/ANSA
(ANSA) - NEW YORK, 13 DIC - L'America investita dal consueto
ciclone delle feste, fatto di regali e offerte a prezzi
stracciati, è pronta ad accogliere anche il dono della Federal
Reserve, in riunione domani per il classico appuntamento
pre-natalizio in materia di politica monetaria del suo Federal
Open Market Committee.
Dopo quattro rialzi consecutivi dei tassi di interesse -
portati in cinque mesi a quota 2% dall'1% di giugno - la Banca
Centrale americana è attesa assestare l'ennesima stretta,
spingendo il costo del denaro al 2,25%: l'1,25% in più rispetto
al livello di giugno, quando i tassi sembravano avere fermato le
lancette dell'orologio al 1958.
A giudizio concorde di esperti e analisti, infatti, la Fed
dovrebbe proseguire nella sua strategia di crescita "moderata"
- in corso sin dalla scorsa primavera - elevando di un quarto di
punto i tassi per la quinta volta di fila, dando corpo al suo
tentativo di portare il costo del denaro su un piano di maggiore
neutralità.
Secondo il parere degli economisti - rimbalzati in queste ore
sulle reti televisive via cavo statunitensi - la Fed dovrebbe
recitare lo stesso copione mandato in scena negli scorsi mesi,
senza mutare il testo del suo comunicato di fine meeting. Unica,
ma labile possibilità di cambiamento - viene osservato - un
richiamo al dollaro e alla sua debolezza, che potrebbe
alimentare, nel prossimo futuro, una lieve ripresa dei prezzi al
consumo: lo scenario - ad oggi improbabile - maggiormente temuto
dagli uomini della Banca Centrale.
Salvo l'ipotesi di un accenno al biglietto verde, la Federal
Reserve non dovrebbe manifestare alcun tentennamento, restando
fedele alle mosse avviate a giugno. A far pendere l'ago della
bilancia verso un'ulteriore stretta, il Prodotto Interno Lordo
archiviato nel terzo trimestre fiscale, risultato in crescita
del 3,9%, e la marcia contenuta dell'inflazione che, aiutata
anche dalla frenata dei costi del petrolio nelle scorse due
settimane, non pare orientata a destare particolari problemi.
Accanto alla crescita del Pil - per l'intero 2004 è stimata
sul 4% - e ai prezzi al consumo sotto controllo, la Federal
Reserve potrà contare anche sulle notizie piovute, nel corso
dell'anno, sul fronte occupazionale. Nonostante i 112.000 posti
creati a novembre siano risultati inferiori alla previsioni
degli analisti, il mercato del lavoro ha dato segni di
vivacità, con una media di 178.000 impieghi generati negli
ultimi tre mesi, e 185.000 dall'inizio dell'anno.
Numeri che appaiono sufficienti alla Federal Reserve per
procedere all'ennesimo innalzamento dei tassi alla luce anche
dell'ultimo Beige Book - consueta fotografia sullo stato di
salute delle finanze statunitensi - presentato lo scorso primo
dicembre.
In quella occasione la Fed aveva osservato, nei dodici
distretti in cui è diviso il Paese, una ripresa in "continua
crescita ed una attività economica in espansione", tanto da
indurla a dipingere un quadro "generalmente" positivo. Proprio
questo sguardo d'insieme - impreziosito da un mercato del lavoro
che "ha continuato a migliorare nel corso delle ultime
settimane" - viene comunemente utilizzato dalla Banca Centrale
per decidere il corso della futura politica monetaria, giunta,
anche in questo 2004, alla sua verifica di fine anno.
 

aldiladellaldiqua

THE REAL MATRIX is ECONOMIC
Fleursdumal ha scritto:
ECONOMIA: FED VERSO QUINTO RIALZO TASSI, ATTESO +0,25%/ANSA
(ANSA) - NEW YORK, 13 DIC - L'America investita dal consueto
ciclone delle feste, fatto di regali e offerte a prezzi
stracciati, è pronta ad accogliere anche il dono della Federal
Reserve, in riunione domani per il classico appuntamento
pre-natalizio in materia di politica monetaria del suo Federal
Open Market Committee.
Dopo quattro rialzi consecutivi dei tassi di interesse -
portati in cinque mesi a quota 2% dall'1% di giugno - la Banca
Centrale americana è attesa assestare l'ennesima stretta,
spingendo il costo del denaro al 2,25%: l'1,25% in più rispetto
al livello di giugno, quando i tassi sembravano avere fermato le
lancette dell'orologio al 1958.
A giudizio concorde di esperti e analisti, infatti, la Fed
dovrebbe proseguire nella sua strategia di crescita "moderata"
- in corso sin dalla scorsa primavera - elevando di un quarto di
punto i tassi per la quinta volta di fila, dando corpo al suo
tentativo di portare il costo del denaro su un piano di maggiore
neutralità.
Secondo il parere degli economisti - rimbalzati in queste ore
sulle reti televisive via cavo statunitensi - la Fed dovrebbe
recitare lo stesso copione mandato in scena negli scorsi mesi,
senza mutare il testo del suo comunicato di fine meeting. Unica,
ma labile possibilità di cambiamento - viene osservato - un
richiamo al dollaro e alla sua debolezza, che potrebbe
alimentare, nel prossimo futuro, una lieve ripresa dei prezzi al
consumo: lo scenario - ad oggi improbabile - maggiormente temuto
dagli uomini della Banca Centrale.
Salvo l'ipotesi di un accenno al biglietto verde, la Federal
Reserve non dovrebbe manifestare alcun tentennamento, restando
fedele alle mosse avviate a giugno. A far pendere l'ago della
bilancia verso un'ulteriore stretta, il Prodotto Interno Lordo
archiviato nel terzo trimestre fiscale, risultato in crescita
del 3,9%, e la marcia contenuta dell'inflazione che, aiutata
anche dalla frenata dei costi del petrolio nelle scorse due
settimane, non pare orientata a destare particolari problemi.
Accanto alla crescita del Pil - per l'intero 2004 è stimata
sul 4% - e ai prezzi al consumo sotto controllo, la Federal
Reserve potrà contare anche sulle notizie piovute, nel corso
dell'anno, sul fronte occupazionale. Nonostante i 112.000 posti
creati a novembre siano risultati inferiori alla previsioni
degli analisti, il mercato del lavoro ha dato segni di
vivacità, con una media di 178.000 impieghi generati negli
ultimi tre mesi, e 185.000 dall'inizio dell'anno.
Numeri che appaiono sufficienti alla Federal Reserve per
procedere all'ennesimo innalzamento dei tassi alla luce anche
dell'ultimo Beige Book - consueta fotografia sullo stato di
salute delle finanze statunitensi - presentato lo scorso primo
dicembre.
In quella occasione la Fed aveva osservato, nei dodici
distretti in cui è diviso il Paese, una ripresa in "continua
crescita ed una attività economica in espansione", tanto da
indurla a dipingere un quadro "generalmente" positivo. Proprio
questo sguardo d'insieme - impreziosito da un mercato del lavoro
che "ha continuato a migliorare nel corso delle ultime
settimane" - viene comunemente utilizzato dalla Banca Centrale
per decidere il corso della futura politica monetaria, giunta,
anche in questo 2004, alla sua verifica di fine anno.

Grazie Fleur, quando vuoi puoi chiarire gli spread che fai sul 10y e 30Y. :love:
 

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