Derivati USA: CME-CBOT-NYMEX-ICE Bund, T-bond, T-note, Crude,....(vietato ai minori di 75aa) (3 lettori)

Fleursdumal

फूल की बुराई
anche i sottoindici dell'ISM dicono bene per il lavoro

ISM sep Employment index 58,1 vs aug 55,7

a sto punto si può capire che si aspettano un dato sui payrolls venerdì prossimo molto buono, da qui le vendite eheh :smile:
 

Fleursdumal

फूल की बुराई
i bonds sembrano aver trovato il bottom. ci stava bene una entrata su s1 ma si vede ero troppo impegnato a scrivere cag@te :-o

Euro debt-Yields rise as U.S. factory survey hits market

By Burton Frierson

LONDON, Oct 1 (Reuters) - Euro zone government bond yields rose on Friday after a key U.S. manufacturing survey gave a better-than-expected reading and raised expectations that next week's employment report could come in strong.

The main index in the Institute for Supply Management's manufacturing report slipped less than expected to 58.5 from August's 59.0 in August, while a rise in the employment component suggested the jobs market could sustain further U.S. rate hikes.

"The headline index continues to show that the U.S. economy should continue to expand at a robust pace," said Investec economist David Page.

"The big pick-up in the employment index has implications for the payrolls number next week. If we get a strong series of payrolls, the Fed will keep hiking rates by 25 basis points at each meeting and the market will turn on this."

At 1520 GMT, the two-year Schatz yield <EU2YT=RR> was up 2.1 basis points at 2.573 percent.

The 10-year Bund yield <EU10YT=RR> was up 2.9 basis points at 4.018 percent. Shortly after the ISM data, it rose to a two-week high of 4.036 percent.

The main ISM reading was the lowest since October, but remained firmly in expansion territory and is still not far below January's two-decade high of 63.6.

The employment component rose to 58.1 from 55.7 in August, raising expectations that next Friday could see a strong monthly U.S. employment report. The non-farms pay-roll report has played a key role in market interest rate expectations this year.


MIXED EUROPEAN DATA

The ISM data came after a similar euro zone survey of the manufacturing sector, which showed the slowest pace of expansion in seven months in September.

The Reuters euro zone manufacturing PMI main index recorded 53.1 in September, slightly below a median forecast and down from 53.9 in August.

However, markets largely brushed the PMI aside ahead of the ISM.

"The PMI data from the European countries wasn't particularly encouraging but to be honest at the moment we really just do have to drop our hats to the U.S. data while it does seem to be going through a period of improvement," said David Keeble, head of fixed income research at UBM in London.

Overall it was a mixed day for euro zone data.

The Italian and German components of the PMI number came in weaker while the French index was in line with forecasts.

German August retail sales also offered mixed signals. Monthly sales showed an unexpected rise but the annual figure was a 0.9 percent decline against a forecast 0.7 percent rise.

The bond market was also undermined by the euro, which retreated from Thursday's two-month peaks above $1.24 <EUR=>. Moves in the single currency often impact euro-denominated debt.

Oil prices <CLc1> were holding below recent peaks. This week's record peaks above $50 a barrel had supported debt prices on a view that high oil prices could dampen economic growth.

The December Bund future <FGBLZ4> fell 24 ticks to 115.40, having hit a 10-day low of 115.23 in the wake of the ISM report.

The December Euribor futures contract <FEIZ4>, a gauge of short-term euro zone interest rate expectations, was steady at 97.775, implying three-month money rates at 2.225 percent. The European Central Bank's key rate is at 2.0 percent.

The 10-year yield spread between Bunds and Treasuries held steady on the day so that T-Notes yielded 20 basis points more than German debt. The euro swap spread was steady at 12 basis points. ((Reporting by Burton Frierson, editing by Dayan Candappa; [email protected]; Reuters Messaging: [email protected]; +44 207 542 6284))


--------------MARKET SNAPSHOT AT 1528 GMT ------------------
Futures continuous contract basis
FUTURES CASH YIELD
THREE MONTH EURO 97.785 (+0.010) 2.040 (+0.004)
TWO-YEAR SCHATZ 105.89 (-0.03) 2.563 (+0.011)
10-YEAR BUND 115.38 (-0.27) 4.021 (+0.031)
30-YEAR BUND 4.669 (+0.032)
Current levels versus prior European close
For relative performance tables see below
-----------------------------------------------------------
LAST PREVIOUS
10-YEAR US/BUND SPREAD 20 20
10-YEAR UK/BUND SPREAD 91 90
10-YEAR BTP/BUND SPREAD 17 17
10-YEAR OAT/BUND SPREAD 6 6
10-YEAR AUSTRIA/BUND SPREAD 5 5
10-YEAR BONO/BUND SPREAD 2 2

10-YEAR EURO SWAP SPREAD 12 12
 

ditropan

Forumer storico
... azz che precisione !! :eek: :eek: :eek: :eek:

toccato il bordo inferiore del canale al millimetro ....e prossima settimana ci attendono i payrolls !!!!!!


1096647166azz1.jpg


1096647184azz2.jpg
 

ditropan

Forumer storico
... da rc consult ...

01/10 - Quanto sta accadendo su petrolio e tassi può portare ad una situazione di squilibrio non facile da controllare.

Se la situazione con il petrolio a 50 dollari o oltre dovesse perdurare, i problemi per le aziende cominceranno a farsi pesanti. A questo si aggiunge un mercato obbligazionario che ha scelto di fatto di non credere più alle parole della Fed.


Che si sia scatenata la speculazione sul petrolio è risaputo; da sempre infatti sull'oro "nero" si è assistito a violenti impulsi, sovente rientrati con la stessa rapidità con la quale si erano manifestati(nel frattempo però un pieno di benzina è aumentato del 20% in 6 mesi: figuriamoci gli effetti a catena che ciò provocherà).
Che in molti si stiano prodigando non poco per calmare gli animi e dare fiducia ai mercati è fin troppo evidente; la scadenza elettorale americana ormai alle porte ha messo in moto tutti i meccanismi propulsivi possibili e immaginabili, e non è un caso che i segnali negativi forniti in estate da molti mercati in molti casi siano stati fatti velocemente rientrare, tornando di fatto ad una situazione neutrale-positiva(e anche sul Nasdaq, quello più deciso fra gli indici, sembra si voglia invertire rotta per avere un mese di ottobre interessante).

La stessa Fed ha lasciato senza parole nell'ultimo suo comunicato che ha accompagnato il rialzo dei tassi, visto che, nonostante i dati macro continuino a segnalare una netta contrazione dell'economia, senza ovviamente avere alcun miglioramento sugli "storicamente" deboli dati del mercato del lavoro,e che le aziende abbiano moltiplicato i profit warning, rivedendo al ribasso le stime per il 3° trimestre e in qualche caso anche per il 4°, ha dichiarato di essere poco preoccupata della situazione, tanto che addirittura si è sostenuto che non si vede nemmeno un gran rallentamento nella locomotiva americana!!!! Insomma tutto va per il meglio!!!
In realtà qualcuno che ha già scelto di non credere alle parole di Greenspan e soci già si è visto chiaramente: basta dare un occhiata alla reazione dei mercati obbligazionari al terzo rialzo dei tassi consecutivo (accompagnato poi da un comunicato così "spavaldo") per capire come si dia ormai poco credito alla linea della fiducia ad oltranza perseguita dalla Fed. Raramente nel passato si è assistito nel momento di una inversione di tendenza della politica monetaria a tassi di interesse che salgono e tassi a lungo termine che scendono. E' evidente infatti che più ad una scelta di politica monetaria restrittiva per il futuro, sostenuta da una decisa e soprattutto "solida e sostenibile" ripresa economica, il mercato obbligazionario stia invece pensando ad un tentativo della Fed di riaprirsi la porta di un nuovo taglio dei tassi per il prossimo futuro, se ciò dovesse rendersi necessario, cosa obiettivamente difficile con i tassi all'1%, e che quindi la ripresa tanto "solida e sostenibile" non è. E motivazioni per arrivare a queste conclusioni obiettivamente ce ne sono tante: oltre ai già citati dati macro, da mesi ormai indicanti una contrazione, e ai preannouncement delle aziende americane (siamo tornati a livelli di profit warning record), ciò che preoccupa è la ricaduta nel prossimo futuro sugli utili delle aziende e sui consumi delle famiglie della straordinaria corsa del petrolio, e più in generale di tutte le materie prime, fagocitate dal mercato cinese e da quelli dei paesi dell'est europa. In un contesto in cui, ammesso che continui la ripresa, questa di sicuro non genera ancora nuovi posti di lavoro; in cui i deficit "gemelli" continuano a crescere in misura esponenziale, nonostante la continua e voluta debolezza del dollaro; e con i rischi elevatissimi legati alla sostenibilità futura di tali deficit, a maggior ragione se Cina e Giappone dovessero tirare i remi in barca nell'acquisto di obbligazioni americane in dollari, visto peraltro che nemmeno con un rialzo dei tassi si è riusciti ad ottenere un innalzamento dei rendimenti.

Ovviamente i mercati nel breve vanno dove vogliono, e se ne infischiano di queste problematiche. Se quindi il Nasdaq dovesse tornare stabilmente sopra i 1950, è probabile attendersi un nuovo strappo rialzista autunnale pre elettorale, come un po' tutti si aspettano da tempo e come i market maker protagonisti sui mercati in questa fase vogliono ad ogni costo. Il problema semmai è quale dazio bisognerà pagare in futuro per questo(ammesso che avvenga ciò- per il momento è tutto da dimostrare): perché obiettivamente è difficile pensare che gli squilibri presenti in tutte le componenti dell'economia americana possano rientrare facilmente, e che le aziende possano migliorare margini e utili con costi lievitati esponenzialmente negli ultimi mesi (si pensi ad esempio alla componente trasporti, ma anche ai costi energetici e di tutte le altre materie prime!!), ma con prezzi tendenzialmente al ribasso, visto la domanda assolutamente stagnante. L'unico mercato che continua a vacillare senza crollare resta quello immobiliare, rinvigorito ora dalle speranze che i tassi alla fin fine saliranno ancora di poco altro e magari torneranno pure a scendere entro gli inizi del 2005. Per finire, vi riporto il grafici del nostro Mibtel, segnalandovi un interessante divergenza ribassista.

1096736031azz.jpg


Vedremo se si dimostrerà valida oppure no.
 

Andrea 53

Forumer storico
Buongiorno a tutti :)

Bentornato Ciube :)

poco da dire : il Bund ha massacrato gli short :sad:

Dan pare ti facesse compagnia alla neuro di cecina :-D o perlomeno cosi dice Fleur che compare puntuale alle 2 pm. :p
mentre NOOOO sostiene che Dan è in convalescenza da non si sa bene quale misteriosa malattia :smile:
Ditro è presente a tutte le ore ed è sempre posizionato su tutti i mercati :)
L' Avvocato si sta perdendo in un mare di proiezioni che pèurtroppo o per fortuna non riesco a capire :lol:
Gastronomo per ora si è dedicato totalmente ai fornelli .
Salvina passa spesso per un saluto e non manca mai di fare coraggio a tutti :love:
di Maria non si sa più nulla (forse con l'autunno!)
le altre presenze sporadiche siamo Io /Spero lo 0/15%/Fo 64/

Zappolaterra /Lupin /ecc. ecc.

scomparse quasi totalmente le "donnine " i Mister dopo qualche tentativo di fare rispettare le norme contrattuali Hanno desistito , penso sopratutto per "rispetto " a " DAN innamorato :love: :love: :love: " che si rifiutava categoricamente di postare altro che non fossero grafici e "MIELE"

questo è tutto quel che mi sovviene , ma vedrai che nel pomeriggio se Fleur non è impegnato con il futuro Junior ti farà ben altro resoconto :)

ciao e buona giornata :)
 

f4f

翠鸟科
ciao a tutti bbbbanda di bundisti
ciao Ciube.... dove mnkia sei adesso?

complimenti a Andrea53 per la splendida sintesi

per Fleu
"interessante l'articolo cè, però ai grafici gli puoi far dire quello che vuoi, se allargava quel grafico comparato s&p-10y t-note si sarebbe visto che per molto tempo la correlazione tra i due era diretta e salivano tutti e due "
giusto
ho sempre pensato che se avessi temperatura e pressione gratis
un ci vole nulla a far diamanti dar carbone....

vediamo oggi come vanno i mercati dopo i fuochi d'artificio di venerdì

per Gastro
una riflessione
diciamo sempre che la borsa deve rispettare la macroeconomia
ma questo suppone che sul mercato ci siano tutte le aziende
e così non è

esempio
se ENI fosse il 75% del mercato, sale il petrolio e sale il mercato
e chi se ne importa di tutto il resto
.... che ne pensi ?
 

Users who are viewing this thread

Alto