MARKET REPORT
P.Della Torca: il gioco pericoloso delle tre bolle; materie prime, petrolio e immobili
Di Pasquale Della Torca , 08.10.2004 11:22
L’andamento del mercato delle materie prime, influenzando le quotazioni obbligazionarie è in grado di condizionare indirettamente anche il mercato azionario.
E’ comunque il rapporto tra materie prime e obbligazioni il cardine dell’analisi, infatti le materie prime hanno la capacità di anticipare i livelli futuri di inflazione.
Ma il fatto che ad un aumento delle materie prime corrisponda un aumento dei rendimenti obbligazionari, ovvero una discesa dei prezzi delle obbligazioni, tende ad amalgamarsi mediante le cosiddette aspettative inflazionistiche degli operatori sul mercato.
Questo spiega perché nella situazione attuale non c’è una diminuzione dei prezzi delle obbligazioni in america; perché gli operatori non credono in un convincente trend inflativo.
Questo fenomeno che apparentemente sembra una stranezza va messo invece in relazione al ciclo economico.
*) Infatti se ci fosse una fase espansiva ci sarebbe maggior domanda di materie prime e di moneta con conseguente aumento dei prezzi delle materie prime e dei tassi di interesse, manipolati dalle autorità monetarie per contrastare le spinte inflative conseguenti.
*) Naturalmente se ci fosse una fase di rallentamento, la domanda di materie prime e moneta diminuirebbero con conseguente diminuzione dei prezzi delle prime e ribassi dei tassi.
La situazione attuale è di fatto anomala perché a fronte di un forte aumento dei prezzi delle materie prime e del petrolio, l’economia occidentale è in una fase di modestissima crescita, e dunque, ecco perché non ravvisandosi reali pericoli inflativi i prezzi delle obbligazioni non prendono a scendere e i mercati azionari sono flat.
Ma, c’è un ma.
- I prezzi delle materie prime perché crescono? La risposta parziale è comunque che il mercato delle materie prime è sottoposto alla speculazione.
Ma in tutto questo il petrolio assume oggi un ruolo guida fondamentale: esso risulta profondamente influenzato dalle aspettative e dalle reali condizioni inflazionistiche. La condizione in cui c’è una accelerazione del ciclo economico favorisce i prezzi delle materie prime e del petrolio.
- Qualcosa non torna, vero? La realtà è che non siamo in una fase di accelerazione del ciclo e i prezzi delle materie prime e del petrolio decurtati dall’incremento dovuto a paesi a più forte sviluppo rappresentano una fase speculativa molto forte e simile alla bolla creatasi sui mercati azionari qualche anno fa.
- Cosa dobbiamo aspettarci?
Le aspettative inflative sono ancora basse e decadranno al momento dello scoppio delle bolle in corso: quella del mercato immobiliare, quella delle materie prime e del petrolio.
Il crash di quei mercati genererà una crisi di liquidità molto pesante che si ripercuoterà sul sistema economico generale e, quindi, sul mercato azionario secondariamente.
Purtroppo la realtà ancora minacciosa per l’occidente è una deflazione di tipo giapponese se non si prendono per tempo contromisure per frenare la speculazione. La contromisura principale da parte dei Governi dovrebbe consistere nella ipertassazione delle operazioni speculative sui derivati che non si concludono con la consegna materiale del sottostante.
*Dr.Pasquale Della Torca è Sociologo dei mercati finanziari.