5 Novembre 2004 18:00 SIENA
* Antonio Cesarano e' il Responsabile Desk Market Research di MPS Finance.
Il dato sui nuovi occupati Usa del mese di ottobre ha ampiamente superato le attese posizionandosi a quota +337.000 unità.
I principali punti salienti che possono essere desunti dall'analisi delle sottocomponenti dei non farm pay rolls, ossia dalla rilevazione effettuata mediante il c.d. establishment survey che fotografa il punto di vista dei datori di lavoro (aziende, strutture pubbliche ecc.), sono i seguenti:
1) il maggior contributo positivo è venuto proprio dal settore servizi (+272.000, pari alla variazione positiva più elevata dal mese di aprile scorso); all'interno di quest'ultimo settore ha inciso positivamente la componente Professional business services (+97.000) all'interno della quale a sua volta sono ricompresi i servizi di consulenza legale ed amministrativa. Nell'ambito di quest'ulteriore sottocategoria, circa la metà della variazione è stata determinata da assunzioni a carattere temporaneo; 2) molto forte anche il contributo del settore costruzioni, che ha registrato una variazione di +72.000 unità, il livello più elevato dall'aprile del '99. In tal caso, come precisato anche dal Bureau of Labor Statistics, hanno inciso le ricostruzioni successive al passaggio degli uragani;
3) il settore manifatturiero ha invece evidenziato una perdita (seppur modesta) di posti di lavoro per il secondo mese consecutivo; 3) il settore pubblico ha contribuito positivamente alla crescita del numero degli occupati (+41.000 unità ad ottobre) per il quarto mese consecutivo. In tal caso è interessante notare come nel primo semestre il settore in esame aveva registrato una contribuzione netta negativa pari a 16.000 unità. Tale trend si è invertito a partire dal mese di luglio, quando cioè è venuto meno il supporto offerto dai rimborsi fiscali.
Con riferimento ai dati desunti invece dall'household survey (elaborato cioè su un campione che fotografa la domanda di lavoro) rileviamo i seguenti punti: gli indici relativi alla durata media della disoccupazione (invariato prossimo ai valori massimi dell'ultimo ventennio) , tasso di partecipazione (invariato prossimo ai valori minimi) ed al numero di occupati rispetto al totale della popolazione in età lavorativa (invariato prossimo ai valori minimi) non hanno registrato un'inversione di tendenza.
In sintesi, il dato nel complesso ha fotografato un miglioramento del mercato del lavoro ad ottobre al di sopra di ogni più rosesa aspettativa, ma non ha ancora evidenziato fattori strutturali di inversione.
A tal proposito citiamo le seguenti ragioni: 1) dal punto di vista dei non farm payrolls, circa 1/3 del totale dei nuovi occupati evidenzia un carattere potenzialmente non strutturale. Ci riferiamo in particolare: a) al forte incremento di occupati nel settore delle costruzioni causato dall'effetto uragano; b) al notevole apporto delle assunzioni a carattere temporaneo; c) al notevole peso esercitato ancora dal supporto governativo. Le considerazioni inerenti l'hosehold survey sono già state citate.
Pertanto nel breve termine, l'effetto penalizzazione dei bond risulta essere in linea con il dato generale e potrebbe rimanere in essere (soprattutto con riferimento ai Treasuries) nel corso della prossima settimana quando, tra lunedì e mercoledì, saranno in emissione ben 51Mld$ di titoli a 3, 5 e 10 anni. In termini di tasso decennale governativo il livello di riferimento su cui potrebbe assestarsi l'attuale fase di rialzo dei tassi è compreso tra il 4,25 ed il 4,30%.
Precisiamo che la pressione al rialzo dei tassi potrebbe interessare soprattutto i Treasuries rispetto ai bund per due ragioni principali: 1) timore di minori acquisti sul primario da parte della banche centrali asiatiche; 2) indebolimento del Dollaro,a sua volta parzialmente determinato anche dal primo fattore citato. La reazione sul mercato forex è stata invece piuttosto singolare: dopo una prima fase di rafforzamento del dollaro, il biglietto ha addirittura segnato il nuovo minimo degli ultimi 7 mesi verso Euro ed il nuovo minimo storico degli ultimi 9 anni in termini di Dollar Index.
In tal caso vi sono due forze che, a differenza dei bond, agiscono in senso opposto: 1) il miglioramento (almeno stando al dato generale sui non farm payrolls) delle prospettive dell'economia Usa; 2) il timore di minor afflussi di capitali dall'estero, in particolare sui Treasuries, che potrebbe emergere già la prossima settimana in occasione delle citate aste che potrebbe rendere sempre più insostenibile il deficit di partite correnti.
Ai fini del superamento del record storico di 1,2930 di febbraio scorso, riteniamo che sarà decisivo il dato della bilancia commerciale Usa di settembre in pubblicazione il prossimo mercoledì. Nel frattempo il cross potrebbe ancora stazionare al di sotto dei livelli massimi di febbraio, a meno di un calo drastico delle percentuali di Treasuries acquistate dagli indirect bidders tra lunedì e mercoledì. Nel frattempo dovrebbe incidere maggiormente il possibile maggior ottimismo sulle vendite al dettaglio di ottobre (in pubblicazione venerdì) dopo il forte incremento di occupati registrato nello stesso mese in base ai dati pubblicati oggi.
interessante