sono alla frutta veramente se dò retta a morgan stanley però
Il ribasso non risparmia neanche Eni, il titolo che al pari di tutto il settore petrolifero si sta avvantaggiando in questo periodo del rialzo delle quotazioni del greggio, salite da inizio anni di quasi il 40%. A fine mattinata Eni pede lo 0,9% a 16,96 euro. Dall'inizio del 2004 il titolo ha guadagnato il 13,5%. Come spieghiamo nella rubrica Fatti & Effetti , c' un collegamento diretto fra la crescita del prezzo del petrolio e l'andamento dell'utile operativo del gruppo, tant'è vero che molti analisti stanno aggiornando le loro stime sul titolo (e sugli altri petroliferi) per tenere conto. La banca anmericana Morgan Stanley, invece, in una nota diffusa oggi annuncia la decisione di sottopesare i petroliferi nel suo portafoglio raccomandato, pur mantenendo fra i titoli socnsigliati Total, Eni e Bp. Uno dei motivi principali della decisione è che il prezzo del petrolio dal punto di vista grafico ha bucato livelli importanti, alla violazione dei quali storicamente si assiste a una perdita di un minimo di 15 dollari, ma più spesso di 20 dollari circa. Un'altra ragione è che gli investitori istituzionali sono già carichi di titoli.La società aggiunge inoltre che, nonostante le stime di crescita degli utili siano positive, i margini di ulteriore crescita si sono ridotti.