SE LA PETROLIERA VA A SBATTERE...
La folle corsa del barile rischia di stritolare la crescita delle nostre economie. È questo, in sintesi, il messaggio allarmistico che rimbalza sui giornali da un po' di mesi a questa parte. C'è chi ha addirittura additato la possibilità che l'oro nero voli oltre i 100 dollari, un disastro per le economie! Tuttavia voi potete dormire sonni tranquilli se ripartite i vostri investimenti secondo le “dosi” che vi proponiamo ogni mese (su Soldi Sette e al sito internet
www.soldi.it) mantenendole sempre sotto costante aggiornamento con il fluire delle informazioni economiche. Ad esempio tra breve sapremo come la pensano Ocse e Fmi sul futuro della crescita mondiale. Se davvero l'oro nero finirà per inquinare le nostre economie prevediamo che le Borse saranno le prime ad appassire e che le obbligazioni, magari rinforzate nei rendimenti da un aumento dei tassi (scatenato dalla crescita del prezzo delle materie prime, vedi grafico di sinistra), potrebbero tornare in auge più che mai. Non però le obbligazioni in euro. Le recenti decisioni di ammorbidire il patto di stabilità rischiano infatti di ammorbare la credibilità della Banca centrale europea e, quindi di sgonfiare la nostra valuta. In quest'ottica: sterlina inglese e dollari (di Canada, Australia e Usa) potranno fare la parte del leone. E non pensate che ce la si potrà cavare come spesso succede: mettendo tutto nel mattone! Se i tassi, spinti dalle materie prime, salgono, anche i prezzi delle case scendono: accendere un mutuo costerà, infatti, di più e tante famiglie si faranno un sacco di conti in tasca prima di acquistare una casa nuova, a discapito della vivacità del mercato.
LE MATERIE PRIME "CALDE"
FAN SUDARE GREENSPAN
Il costo delle materie prime (in grassetto, a sinistra) è alle stelle e ciononostante i tassi Usa (sottile) sono bassi. Tutto ciò secondo la Fed non durerà a lungo.
CINA, INDIA, E PAESI EMERGENTI
SEMPRE PIÙ ASSETATI DI ORO NERO
Nei prossimi 25 anni i consumi di petrolio (in milioni di barili al giorno) dei Paesi emergenti dovrebbero avvicinarsi ai consumi dei Paesi industrializzati.
IL MATTONE USA È LANCIATO VERSO
L'ALTO, MA POTREBBE CADERE
Le case negli Usa vanno via come il pane (sottile, a sinistra), ma i prezzi sono simili a quelli dello champagne (in grassetto), questa vivacità potrebbe non durare.