Madiba
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L’FMI alza le stime sulla crescita per il 2010. Nel breve però ci sono ancora rischiL’FMI alza le stime sulla crescita per il 2010. Nel breve però ci sono ancora rischi
[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]di Alberto Susic, 11/06/2009 20:37:52
[/FONT] [FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif][/FONT] [FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]L’attenzione dei mercati azionari continua ad essere catalizzata dalle novità che arrivano dal fronte macro e gli operatori sono molto attenti a seguire tutti gli aggiornamenti per cercare di capire di volta in volta quale sia la reazione situazione dell’economia a livello globale.
Proprio nel pomeriggio sono arrivate indicazioni incoraggianti dal Fondo Monetario Internazionale che ha rivisto al rialzo le stime per la crescita mondiale attesa nel 2010. In base a quanto scritto nei documenti preparatori per il prossimo G8, gli economisti di Washington hanno migliorato le loro stime sulla congiuntura globale, aspettandosi ora una variazione positiva del 2,4% il prossimo anno, rispetto all’1,9% indicato ad aprile scorso. Questo miglioramento è da ricondurre all’impatto delle varie misure di stimolo adottate negli ultimi mesi che aiuteranno la ripresa. La stessa però avverrà in maniera graduale, senza dimenticare il fatto che i maggiori rischi che pesano sull’economia continuano a rimanere orientati al ribasso. Si avrà comunque un miglioramento negli Stati Uniti, mentre in Europa si avrà un marginale incremento, diversamente da quanto indicato ad aprile quando invece era stata prospettata una contrazione dello 0,4% del PIL.
Nessun intervento invece sulle previsioni di crescita per l’anno in corso, che restano invariate e restituiscono l’attesa di una flessione dell’1,3% a livello globale. Sempre negli Stati è stimato nel 2009 un miglioramento delle attuali condizioni, a fronte invece di un peggioramento che dovrebbe interessare il Vecchio Continente.
Del resto proprio in questi giorni il direttore del Fondo Monetario Internazionale aveva anticipato che una ripresa dell’economia si potrà avere a partire dagli inizi del 2010, anche se restano ancora molti rischi da non sottovalutare. Strauss-Kahn ritiene che lo scenario più credibile sia quello di assistere ad una svolta partire da settembre prossimo, per poi avere un ritorno alla crescita agli inizi del 2010, con performance positive nel primo e nel secondo trimestre.
Il direttore generale dell’FMI è altresì convinto che la ripresa dipenderà non solo da come i Governi implementeranno strategie giuste, ma anche dalla celerità con cui saranno ripuliti i bilanci delle banche. Finchè non sarà completato il processo di risanamento di quest’ultimo non si riesce infatti mai a ripartire, ricordando che c’è ancora un sistema di crediti o di perdite che non è stato ancora reso pubblico, e il non sapere dove le stesse si trovino, alimenta la sfiducia.
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[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]di Alberto Susic, 11/06/2009 20:37:52
[/FONT] [FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif][/FONT] [FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]L’attenzione dei mercati azionari continua ad essere catalizzata dalle novità che arrivano dal fronte macro e gli operatori sono molto attenti a seguire tutti gli aggiornamenti per cercare di capire di volta in volta quale sia la reazione situazione dell’economia a livello globale.
Proprio nel pomeriggio sono arrivate indicazioni incoraggianti dal Fondo Monetario Internazionale che ha rivisto al rialzo le stime per la crescita mondiale attesa nel 2010. In base a quanto scritto nei documenti preparatori per il prossimo G8, gli economisti di Washington hanno migliorato le loro stime sulla congiuntura globale, aspettandosi ora una variazione positiva del 2,4% il prossimo anno, rispetto all’1,9% indicato ad aprile scorso. Questo miglioramento è da ricondurre all’impatto delle varie misure di stimolo adottate negli ultimi mesi che aiuteranno la ripresa. La stessa però avverrà in maniera graduale, senza dimenticare il fatto che i maggiori rischi che pesano sull’economia continuano a rimanere orientati al ribasso. Si avrà comunque un miglioramento negli Stati Uniti, mentre in Europa si avrà un marginale incremento, diversamente da quanto indicato ad aprile quando invece era stata prospettata una contrazione dello 0,4% del PIL.
Nessun intervento invece sulle previsioni di crescita per l’anno in corso, che restano invariate e restituiscono l’attesa di una flessione dell’1,3% a livello globale. Sempre negli Stati è stimato nel 2009 un miglioramento delle attuali condizioni, a fronte invece di un peggioramento che dovrebbe interessare il Vecchio Continente.
Del resto proprio in questi giorni il direttore del Fondo Monetario Internazionale aveva anticipato che una ripresa dell’economia si potrà avere a partire dagli inizi del 2010, anche se restano ancora molti rischi da non sottovalutare. Strauss-Kahn ritiene che lo scenario più credibile sia quello di assistere ad una svolta partire da settembre prossimo, per poi avere un ritorno alla crescita agli inizi del 2010, con performance positive nel primo e nel secondo trimestre.
Il direttore generale dell’FMI è altresì convinto che la ripresa dipenderà non solo da come i Governi implementeranno strategie giuste, ma anche dalla celerità con cui saranno ripuliti i bilanci delle banche. Finchè non sarà completato il processo di risanamento di quest’ultimo non si riesce infatti mai a ripartire, ricordando che c’è ancora un sistema di crediti o di perdite che non è stato ancora reso pubblico, e il non sapere dove le stesse si trovino, alimenta la sfiducia.
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