Bund TBond e la spremitura delle olive degli shortEuro VM77 (3 lettori)

gipa69

collegio dei patafisici
Sull'azionario attualmente c'è un certo equilibrio in quanto si scontrano due ben divergenti considerazioni sul momento economico/tecnico del mercato che allo stato attuale si controbilanciano sebbene siamo ormai in termini di tempo vicini ad un punto di svolta importante.

Da una parte coloro che vedono questa crisi del credito molto simile a quella avuta durante la recessione del 1990/1991 e/o anche alla crisi di liquidità avvenuta dopo il fallimento del LTCM del 1998 e quindi sia dal punto di vista macro sia dal punto di vista tecnico pensa che l'espansione monetaria creata per far fronte alla situazione dovrebbe far ripartire il mercato azionario in quanto socnta una economia globalmente in rallentamento ma non in recessione con un'area USA più debole ed un area emergente più forte.

dall'altra vi sono coloro che credono che questa crisi del credito avrà maggiori ramificazioni macro ed interesserà più in profondità l'economia mondiale. In termini storici vedono questa crisi più simile alla recessione del 1980 in cui l'indice spoore corresse più pesantemente e più a lungo di ora oppure ancora graficamente vedono similitudini con i movimenti post bolla del 2000.

Dando un occhiata al più recente bear market, quello del 2000/2003 quello che si può notare è che i bear market rally più significativi al suo interno si sono sviluppati più in fretta di quello attualmente in corso e il recupero effettuato in termini percentuali è stato significativamente più alto.

In particolare il primo recupero susseguente alla correzione dal doppio massimo del 2000 che portò dal massimo di agosto 2000 di 1530 al minimo di ottobre di 1306 portò poi ad un rally similare a quello attuale in termini percentuali che portò l'indice sui 1438 ma il recupero avvenne in 15 giorni.
Quelli successivi più profondi in termini di prezzo e tempo portarono a recuperi nellì'ordine del 20% circa in un tempo che oscilla dai 24 ai 54 giorni di trading.

Ora ho il mercato attuale è messo molto peggio del periodo 2000/2002 e quindi il mercato fa più fatica a sviluppare un bear market rally consistente oppure il recupero in corso ha caratteristiche di bottom e quindi mette più tempo a svilupparsi per ovvi motivi psicologici.

Io penso che nel giro di qualche giorno il mercato ci darà una risposta più chiara.
 

gipa69

collegio dei patafisici
Leo's ha scritto:
ciao QuickS :)
senti, ma in questo post sembra invece si parli di segnale ulteriormente long :-?
http://www.investireoggi.it/forum/lo-sterco-di-satana-vt32163-30.html
ma forse non ho capito io...

Beh se si legge in giro tutti parlano di eccessivo scostamento del trend attuale dallo stesso trend rialzista di lungo per cui si pressupone un consolidamento importante per scaricare gli eccessi attuali.
Però essendo l'oil una commodities anche politica è difficile fare previsioni complete su questa situazione anche in considerazione che il terremoto nella regione del Sichuan potrebbe ulteriormente modificare la domanda.
 

gipa69

collegio dei patafisici
Ultima cosa:

candelazza cattiva al ribasso sui bond del sol levante che solitamente sono anticipatori dei mercati obbligazionari globali che solitamente partecipano agli eventuali movimenti dell'azionario.
 

gipa69

collegio dei patafisici
gipa69 ha scritto:
Il motivo della candela è macro però un'occhio di riguardo bisogna comunque darglielo... perchè con il movimento del bond giapponese si è mossa sul finale in recupero la borsa nipponica ed i futuri globex

http://www.bloomberg.com/apps/news?pid=20601101&sid=a_1DDuIVabdU&refer=japan

Anche perchè l'accelerazione inflattiva si accompagna ad un rallentamento cinese della produzione industriale segnata dal rallentamento dell'export ma che ha probabilmente delle cause nel timore dell'aumento dei costi di produzione in Cina e del veloce trasferimento di molte produzioni a basso costo in cambogia e vietnam oltre che ad uno spostamento degli investimenti dal settore manifatturiero al settore consumer/investimenti fissi urbani.
 

f4f

翠鸟科
gipa69 ha scritto:
Sull'azionario attualmente c'è un certo equilibrio in quanto si scontrano due ben divergenti considerazioni sul momento economico/tecnico del mercato che allo stato attuale si controbilanciano sebbene siamo ormai in termini di tempo vicini ad un punto di svolta importante.

Da una parte coloro che vedono questa crisi del credito molto simile a quella avuta durante la recessione del 1990/1991 e/o anche alla crisi di liquidità avvenuta dopo il fallimento del LTCM del 1998 e quindi sia dal punto di vista macro sia dal punto di vista tecnico pensa che l'espansione monetaria creata per far fronte alla situazione dovrebbe far ripartire il mercato azionario in quanto socnta una economia globalmente in rallentamento ma non in recessione con un'area USA più debole ed un area emergente più forte.

dall'altra vi sono coloro che credono che questa crisi del credito avrà maggiori ramificazioni macro ed interesserà più in profondità l'economia mondiale. In termini storici vedono questa crisi più simile alla recessione del 1980 in cui l'indice spoore corresse più pesantemente e più a lungo di ora oppure ancora graficamente vedono similitudini con i movimenti post bolla del 2000.

Dando un occhiata al più recente bear market, quello del 2000/2003 quello che si può notare è che i bear market rally più significativi al suo interno si sono sviluppati più in fretta di quello attualmente in corso e il recupero effettuato in termini percentuali è stato significativamente più alto.

In particolare il primo recupero susseguente alla correzione dal doppio massimo del 2000 che portò dal massimo di agosto 2000 di 1530 al minimo di ottobre di 1306 portò poi ad un rally similare a quello attuale in termini percentuali che portò l'indice sui 1438 ma il recupero avvenne in 15 giorni.
Quelli successivi più profondi in termini di prezzo e tempo portarono a recuperi nellì'ordine del 20% circa in un tempo che oscilla dai 24 ai 54 giorni di trading.

Ora ho il mercato attuale è messo molto peggio del periodo 2000/2002 e quindi il mercato fa più fatica a sviluppare un bear market rally consistente oppure il recupero in corso ha caratteristiche di bottom e quindi mette più tempo a svilupparsi per ovvi motivi psicologici.

Io penso che nel giro di qualche giorno il mercato ci darà una risposta più chiara.

molto, molto ragionevole
in qst momenti a mio parere, la gestione del rischio chiederebbe di ridurre il delta, per poi entrare quando il trend si definisce
 

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