Bund, Tbond e la storia infinita (VM 91.5 anni)

L'evidenza empirica parrebbe suggerire quanto segue: l'avucat ha una relazione morbosa e continuativa con la signorina (la testimonianza fotografica - un tantino freudiana - ne dà la certezza scientifica); dan, al contrario ed in piena coerenza, va short anche della signorina, anche all'oneroso fio di perder la vista, come dicevano le educatrici di una volta; ditro ha una relazione discontinua, secondo me le vuole bene, ma ogni tanto si fa burbero e ombroso, fortuna che la signorina, tacita e sollecita, lo attende facendo centrini per il tinello...il figliol prodigo ama il tepore domestico; gipa, invece, gira la testa dall'altra parte, ma quella signorina lì la conosce benissimo, è combattuto, ma al cuor non si comanda. Qui, mi si consenta l'egotistico narcisismo, il problema sono io: sto parlando di una visione che svapora alle prime luci del mattino, o di due badesse, teutoniche e con i denti gialli, che mi scortano anche nei corridoi della mia petulante insonnia?
 
gastronomo ha scritto:
L'evidenza empirica parrebbe suggerire quanto segue:
l'avucat ha una relazione morbosa e continuativa con la signorina (la testimonianza fotografica - un tantino freudiana - ne dà la certezza scientifica);

dan, al contrario ed in piena coerenza, va short anche della signorina, anche all'oneroso fio di perder la vista, come dicevano le educatrici di una volta;

ditro ha una relazione discontinua, secondo me le vuole bene, ma ogni tanto si fa burbero e ombroso, fortuna che la signorina, tacita e sollecita, lo attende facendo centrini per il tinello...il figliol prodigo ama il tepore domestico;

gipa, invece, gira la testa dall'altra parte, ma quella signorina lì la conosce benissimo, è combattuto, ma al cuor non si comanda.

Qui, mi si consenta l'egotistico narcisismo, il problema sono io: sto parlando di una visione che svapora alle prime luci del mattino, o di due badesse, teutoniche e con i denti gialli, che mi scortano anche nei corridoi della mia petulante insonnia?

:eek:
azz capolavoro :up:
ed è pure giusto :rolleyes:
 
gastronomo ha scritto:
L'evidenza empirica parrebbe suggerire quanto segue: l'avucat ha una relazione morbosa e continuativa con la signorina (la testimonianza fotografica - un tantino freudiana - ne dà la certezza scientifica); dan, al contrario ed in piena coerenza, va short anche della signorina, anche all'oneroso fio di perder la vista, come dicevano le educatrici di una volta; ditro ha una relazione discontinua, secondo me le vuole bene, ma ogni tanto si fa burbero e ombroso, fortuna che la signorina, tacita e sollecita, lo attende facendo centrini per il tinello...il figliol prodigo ama il tepore domestico; gipa, invece, gira la testa dall'altra parte, ma quella signorina lì la conosce benissimo, è combattuto, ma al cuor non si comanda. Qui, mi si consenta l'egotistico narcisismo, il problema sono io: sto parlando di una visione che svapora alle prime luci del mattino, o di due badesse, teutoniche e con i denti gialli, che mi scortano anche nei corridoi della mia petulante insonnia?
l'animo maligno che torvo tinge il mio agire mi spinge a richiedere, ammantando la rischiesta col il sacro velo della equità, una valutazione anche per Fleu e Ciube
:devil:


ps
rischiesta, con la s
errore così freudianamente perfetto che non ho il coraggio di emendarlo :rolleyes:
 
f4f ha scritto:
l'animo maligno che torvo tinge il mio agire mi spinge a richiedere, ammantando la rischiesta col il sacro velo della equità, una valutazione anche per Fleu e Ciube :devil:
ps
rischiesta, con la s
errore così freudianamente perfetto che non ho il coraggio di emendarlo :rolleyes:

Vedi che - come lealmente ammetti - Freud ti accompagna per questi carrugi, come prudente ma non distratto trattore di merci oneste. Certo, il sacro velo dell'equità, è candido pensare che un velo possa definirsi sacro, può anche dirsi voluttuoso il considerarlo tale; l'equità, invece, mi sembra un pò fuori moda, come quelle palline di neve "ricordo di Venezia" che stanno un pò nascoste, in basso nella libreria in corridoio oppresse dal librone di scuola da perito tecnico di vent'anni fa. Equità per la banda, certo, così cambia tutto.
Fleu mangia pane, ciceri e amigdala: è la sua compagna, al pari delle sue ambizioni sessuali è un punto fermo e solido su cui posteggiare la morbidezza del suo corpo presente e godurioso.
Ciube, per contro, confonde l'amigdala con un apparecchio per non udenti, quelli malmostosi intendo, quelli che non sentono e non vogliono sentire...l'apparecchio gracchia al suo orecchio pigro, e lui si indispettisce, da buon lombardo di sangue asburgico tenta la rimozione del corpo estraneo con il nodoso piede di porco che porta con sè a guisa di biglietto da visita, ma tant'è, quell'amigdala lì ce l'ha e se la deve tenere.
 

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