Gipa non ho capito se condividi la tesi di pring. quella del bear market destinato a durare ancora anni (e quindi, implicitamente di un prossimo bear rally di estensione ridotta) oppure, al contrario, credi in un sostanziale possibile miglioramento della situazione. Ieri avevi postato un report di Barclays con obbiettivi di prezzo per S$P che secondo me presupponevano un mercato che si era lasciato alle spalle la crisi.
Guarda quando posto un commento altrui gli lascio il valore che quell'autore ha per i lettori che lo leggono.... personalmente ritengo interessante sia il report di Pring sia quello di Merrill Lynch perchè coprono molte delle prospettive attualmente presenti sui mercati. Daltronde anche Pring si lascia aperta una finestra al recupero con la tenuta dei minimi a 1120.
La mia idea è che noi siamo in un bear market secolare e nell'inizio della parte ribassista ciclica come ti avevo già spiegato anche sul blog ed al momento non ho cambiato idea (cosa che potrebbe sempre avvenire daltronde). Però un bear market ciclico dopo due bear market ciclici molto cattivi in termini assoluti ed a confronto con i bear market ciclici storici secondo me avrà caratteristiche almeno in parte diverse con una minore violenza al ribasso e con maggiore componente laterale ed una erosione in termini reali degli indici. Aggiungiamoci che sebbene il bear market del 2008/2009 abbia in realtà manifestato i primi effetti prima a febbraio 2007 e poi a luglio/agosto 2007 ha fatto un massimo assoluto a ottobre 2007... interventismo monetario deciso potrebbe anche causare un buon recupero degli indici.. occorre stare a vedere come si muoveranno le autorità monetarie sia occidentali che emrgenti e poi decidere di conseguenza... ci può essere più o meno dilazione sul comportamento degli indici ed una maggiore o minore negatività complessiva questo comunque in presenza di un contesto negativo di fondo almeno per i paesi occidentali
Per chi è interessato a Pring un aggiornamento di un articolo scritto in passato.
Guarda quando posto un commento altrui gli lascio il valore che quell'autore ha per i lettori che lo leggono.... personalmente ritengo interessante sia il report di Pring sia quello di Merrill Lynch perchè coprono molte delle prospettive attualmente presenti sui mercati. Daltronde anche Pring si lascia aperta una finestra al recupero con la tenuta dei minimi a 1120.
La mia idea è che noi siamo in un bear market secolare e nell'inizio della parte ribassista ciclica come ti avevo già spiegato anche sul blog ed al momento non ho cambiato idea (cosa che potrebbe sempre avvenire daltronde). Però un bear market ciclico dopo due bear market ciclici molto cattivi in termini assoluti ed a confronto con i bear market ciclici storici secondo me avrà caratteristiche almeno in parte diverse con una minore violenza al ribasso e con maggiore componente laterale ed una erosione in termini reali degli indici. Aggiungiamoci che sebbene il bear market del 2008/2009 abbia in realtà manifestato i primi effetti prima a febbraio 2007 e poi a luglio/agosto 2007 ha fatto un massimo assoluto a ottobre 2007... interventismo monetario deciso potrebbe anche causare un buon recupero degli indici.. occorre stare a vedere come si muoveranno le autorità monetarie sia occidentali che emrgenti e poi decidere di conseguenza... ci può essere più o meno dilazione sul comportamento degli indici ed una maggiore o minore negatività complessiva questo comunque in presenza di un contesto negativo di fondo almeno per i paesi occidentali
scusate l'invasione di campo ma volevo chiedervi se vi risulta che la cina avesse il 13% del nostro debito che sommato al 4% attuale totalizza un bel 17%.
Debito pubblico, il 13% di quello italiano in mano ai cinesi
E' quanto emerge dalle rilevazioni dell'Osservatorio Asia, secondo cui la banca centrale cinese detiene circa 230 miliardi di euro in BTp e CCt
Il 13% del debito pubblico italiano è in mani cinesi. E' quanto emerge dalle rilevazioni dell'Osservatorio Asia, secondo cui la banca centrale cinese detiene circa 230 miliardi di euro in BTp e CCt dei 1.843 miliardi complessivi di debito pubblico. Se si pensa che solo il 40% di questi 1.843 miliardi è in mani estere, questo significa che il Dragone potrebbe essere il primo investitore estero in titoli di stato italiani. Inoltre, secondo le stime di Standard Chartered a Shangai, la Cina ha ormai il 26-28% delle riserve valutarie investite in euro.
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21 aprile 2011 11:46