
pienamente d'accordo, ma è un processo di non brevissimo respiro e che dovrebbe accompagnarsi ad una riforma fiscale seria in senso riduttivo della pressione su reddito e risparmio, mentre questo sta facendo l'esatto opposto.
Nell'immediato
dovrebbero abbattere con la scure gli sprechi della pubblica amministrazione sia a livello centrale che periferico. Sono cifre e-nor-mi il cui taglio non avrebbe nemmeno conseguenze depressive, sono fiumi di denaro che vanno a beneficio di pochissimi soggetti e in considerevole parte vengono dirottati all'estero, la cui razionalizzazione permetterebbe di ridurre i flussi in uscita praticamente da subito senza danni o quasi.
Intanto potrebbero iniziare una lotta seria all'evasione, ma quella vera, però, e studiare una grossa operazione sul patrimonio immobiliare pubblico finalizzata all' abbattimento del debito, anche questa però complessa e non semplice da tradurre velocemente in pratica, oltretutto fatta in un contesto di mercato molto difficile.
Guarda, forse dirò una bestialità, ma a me la scaletta delle priorità sembra fatta a rovescio. La riforma del diritto del lavoro, per dirne una, pur importante non rappresenta, secondo me, una delle massime urgenze su cui spendere mesi di trattative adesso.