DNGMRZ
ordine 11.110
1- UNA VOLTA CHE DICE UNA COSA GIUSTA, SULLA FIAT IN FUGA, TUTTI CONTRO LO SCARPARO! - 2- IL LANCIO DI SCARPE DELLA VALLE CONTRO KAKY ELKANN E MARPIONNE, LIQUIDATI COME “DUE FURBETTI COSMOPOLITI CHE SONO RIUSCITI IN POCHE RIGHE A CANCELLARE IMPORTANTI IMPEGNI PRESI NELLE SEDI OPPORTUNE NEI CONFRONTI DI DIPENDENTI, GOVERNO E DEL PAESE”, SCATENA L’IRA PURE DELLO SMONTEZEMOLATO, IN USCITA DALLA FERRARI: “ESPRESSIONI COME QUELLE USATE DA DIEGO SONO ASSOLUTAMENTE INACCETTABILI E NON DOVREBBERO MAI FAR PARTE DI UNA DIALETTICA TRA IMPRENDITORI” - 3- LA MEJO BATTUTA E’ DELL’AGNELLINO LUPO RATTAZZI, CONSIGLIERE DI AMMINISTRAZIONE DI EXOR: “DELLA VALLE È LA CONTROFIGURA DI SGARBI A LIVELLO INDUSTRIALE CON LO STESSO LIVORE E LA STESSA INCLINAZIONE ALL’INGIURIA GRATUITA” - 4- ROMITONE TROVA CHE “IL PRINCIPALE COLPEVOLE È IL SINDACATO ASSENTE, FIOM ESCLUSA” -
Paolo Griseri per Repubblica
Il governo chiederà alla Fiat «tutti i chiarimenti necessari» dopo il comunicato di giovedì. Il ministro dello Sviluppo Corrado Passera annuncia così la strategia del governo di fronte al caso Fiat. La scelta del Lingotto di ripetere e sottolineare che ormai il piano Fabbrica Italia non potrà essere realizzato ha aumentato le apprensioni sul futuro degli insediamenti italiani del gruppo.
Una mossa che ha finito per mettere in difficoltà lo stesso governo. Ieri tutte le forze sindacali e politiche hanno chiesto che l'esecutivo convochi la Fiat per un chiarimento. Lo ha preteso Bersani: «Il governo deve chiedere chiarezza a Marchionne - ha detto il segretario dei Ds - perché la situazione è drammatica». Lo chiedono gli esponenti del Pdl. È duro il commento di Casini: «Dopo le promesse di grandi investimenti è difficile non vedere nell'annuncio del Lingotto la premessa per un disimpegno dall'Italia ».
http://www.dagospia.com/mediagallery/dago_fotogallery-66062/364742.htm Ma il commento più aspro della giornata è certamente la nota con cui Diego Della Valle, patron di Tod's, ha voluto attaccare frontalmente il gruppo di Torino provocando subito la reazione di Luca di Montezemolo. Un attacco che certamente segue le battaglie tra Della Valle e gli Agnelli nel salotto di Mediobanca. Della Valle scrive che «i furbetti cosmopoliti di Torino sono riusciti in poche righe a cancellare importanti impegni presi nelle sedi opportune nei confronti di dipendenti, governo e del Paese».
http://www.dagospia.com/mediagallery/dago_fotogallery-66062/333431.htm Tutto questo, prosegue Della Valle, sarebbe «il risultato del tragico teatrino degli annunci da parte di Fiat, del suo inadeguato amministratore delegato e, in subordine, del suo presidente ». La nota si conclude con la considerazione che «questi supponenti signori» sappiano che «gli imprenditori italiani che vivono veramente di competitiva, che rispettano i loro dipendenti e che onorano gli impegni non vogliono in alcun modo essere accomunati a loro».
http://www.dagospia.com/mediagallery/dago_fotogallery-66062/406751.htm Montezemolo ha preso subito le distanze: «Espressioni come quelle usate da Diego sono assolutamente inaccettabili e non dovrebbero mai far parte di una dialettica tra imprenditori ». «Di tutto abbiamo bisogno in questo momento - aggiunge il presidente della Ferrari - ma non di polemiche che non appartengono alla cultura imprenditoriale e che fanno male al Paese. Tanto più che coinvolgono imprenditori che in settori diversi affrontano una difficile competizione su mercati mondiali». Dura anche la reazione di Lupo Rattazzi, consigliere di amministrazione di Exor: «Della Valle è la controfigura di Sgarbi a livello industriale con lo stesso livore e la stessa inclinazione
all'ingiuria gratuita».
http://www.dagospia.com/mediagallery/dago_fotogallery-66062/280529.htm Nella polemica è entrato anche l'ex ad Cesare Romiti: «L'azienda che interrompe la progettazione è destinata a morire». E poi: «Il principale colpevole è il sindacato assente, Fiom esclusa».
http://www.dagospia.com/mediagallery/dago_fotogallery-66062/360361.htm L'annuncio di Torino ha rinfocolato anche le polemiche tra i sindacati. Il segretario della Cgil, Susanna Camusso, ha buon gioco ad osservare che «il modello Pomigliano è una barbarie» che non ha prodotto i risultati annunciati dall'amministratore delegato della Fiat.
Dagli Stati Uniti Marchionne ha continuato a fare dichiarazioni come se il putiferio scatenato in Italia dal comunicato di giovedì non esistesse.
http://www.dagospia.com/mediagallery/dago_fotogallery-66062/384885.htm L'ad del Lingotto ha parlato del problema della sovracapacità produttiva in Europa ma per accusare i tedeschi di opporsi all'intervento di Bruxelles nella questione. L'ad ha anche annunciato che la trattativa con i sindacati canadesi per trasferire in quel Paese gli accordi raggiunti negli Usa sta facendo passi avanti anche se «la soluzione non è vicina».
![castro-montezemolo-della-127707.jpg](/proxy.php?image=http%3A%2F%2Fwww.dagospia.com%2Fimg%2Fpatch%2F10-2011%2Fcastro-montezemolo-della-127707.jpg&hash=51c21394304f4118e17def3b9c12aedd)
Paolo Griseri per Repubblica
Il governo chiederà alla Fiat «tutti i chiarimenti necessari» dopo il comunicato di giovedì. Il ministro dello Sviluppo Corrado Passera annuncia così la strategia del governo di fronte al caso Fiat. La scelta del Lingotto di ripetere e sottolineare che ormai il piano Fabbrica Italia non potrà essere realizzato ha aumentato le apprensioni sul futuro degli insediamenti italiani del gruppo.
Una mossa che ha finito per mettere in difficoltà lo stesso governo. Ieri tutte le forze sindacali e politiche hanno chiesto che l'esecutivo convochi la Fiat per un chiarimento. Lo ha preteso Bersani: «Il governo deve chiedere chiarezza a Marchionne - ha detto il segretario dei Ds - perché la situazione è drammatica». Lo chiedono gli esponenti del Pdl. È duro il commento di Casini: «Dopo le promesse di grandi investimenti è difficile non vedere nell'annuncio del Lingotto la premessa per un disimpegno dall'Italia ».
http://www.dagospia.com/mediagallery/dago_fotogallery-66062/364742.htm Ma il commento più aspro della giornata è certamente la nota con cui Diego Della Valle, patron di Tod's, ha voluto attaccare frontalmente il gruppo di Torino provocando subito la reazione di Luca di Montezemolo. Un attacco che certamente segue le battaglie tra Della Valle e gli Agnelli nel salotto di Mediobanca. Della Valle scrive che «i furbetti cosmopoliti di Torino sono riusciti in poche righe a cancellare importanti impegni presi nelle sedi opportune nei confronti di dipendenti, governo e del Paese».
http://www.dagospia.com/mediagallery/dago_fotogallery-66062/333431.htm Tutto questo, prosegue Della Valle, sarebbe «il risultato del tragico teatrino degli annunci da parte di Fiat, del suo inadeguato amministratore delegato e, in subordine, del suo presidente ». La nota si conclude con la considerazione che «questi supponenti signori» sappiano che «gli imprenditori italiani che vivono veramente di competitiva, che rispettano i loro dipendenti e che onorano gli impegni non vogliono in alcun modo essere accomunati a loro».
http://www.dagospia.com/mediagallery/dago_fotogallery-66062/406751.htm Montezemolo ha preso subito le distanze: «Espressioni come quelle usate da Diego sono assolutamente inaccettabili e non dovrebbero mai far parte di una dialettica tra imprenditori ». «Di tutto abbiamo bisogno in questo momento - aggiunge il presidente della Ferrari - ma non di polemiche che non appartengono alla cultura imprenditoriale e che fanno male al Paese. Tanto più che coinvolgono imprenditori che in settori diversi affrontano una difficile competizione su mercati mondiali». Dura anche la reazione di Lupo Rattazzi, consigliere di amministrazione di Exor: «Della Valle è la controfigura di Sgarbi a livello industriale con lo stesso livore e la stessa inclinazione
all'ingiuria gratuita».
http://www.dagospia.com/mediagallery/dago_fotogallery-66062/280529.htm Nella polemica è entrato anche l'ex ad Cesare Romiti: «L'azienda che interrompe la progettazione è destinata a morire». E poi: «Il principale colpevole è il sindacato assente, Fiom esclusa».
http://www.dagospia.com/mediagallery/dago_fotogallery-66062/360361.htm L'annuncio di Torino ha rinfocolato anche le polemiche tra i sindacati. Il segretario della Cgil, Susanna Camusso, ha buon gioco ad osservare che «il modello Pomigliano è una barbarie» che non ha prodotto i risultati annunciati dall'amministratore delegato della Fiat.
Dagli Stati Uniti Marchionne ha continuato a fare dichiarazioni come se il putiferio scatenato in Italia dal comunicato di giovedì non esistesse.
http://www.dagospia.com/mediagallery/dago_fotogallery-66062/384885.htm L'ad del Lingotto ha parlato del problema della sovracapacità produttiva in Europa ma per accusare i tedeschi di opporsi all'intervento di Bruxelles nella questione. L'ad ha anche annunciato che la trattativa con i sindacati canadesi per trasferire in quel Paese gli accordi raggiunti negli Usa sta facendo passi avanti anche se «la soluzione non è vicina».