Capolavori indimenticabili e dimenticati

tashtego

Forumer storico
Ovvero quando l'opera d'arte parla del mondo dentro di noi...



Nubi di ieri sul nostro domani odierno (Abitudinario)



Sono uno abitudinario,
leggo la targhetta sopra l'ascensore:
qual e' la capienza, quanti chili porta,
poi si apre la porta e non lo so gia' piu'.

Sono abitudinario,
e se mi soffio il naso devo controllare quello che ho prodotto,
quanti chili pesa e se c'e' del pericolo per l'ascensor.
Seduto nella vasca emetto certe bolle che, salendo a galla,
corron sulla schiena fandomi felice; giunte in superficie non mi piaccion piu'.
Sono abitudinario, non mi giudicate, siete come me.


E adesso un lieto ritornello che non c'entra un cazzo, ma che piace ai giovani:
ditemi perche' se la mucca fa mu il merlo non fa me.
La nostra vita e' una sciarada, sulle prime sembra xxxxyx, e invece e' zxxyxz.
Ditemi perche' c'e' un dirigibile marrone senza elica e timone dentro me.

Quando c'ho la ragazza faccio la conchetta per sentirmi il fiato,
sto vent'anni in bagno, penso che si chiava, dopo non si chiava e non mi lavo piu'.
Cerco nelle mie narici una testimonianza delle mie radici,
ma vi trovo un fico e lo dovro' spalmare sotto qualche banco, come in gioventu'.
Questi sono i miei costumi, vendo paralumi, siete come me.

E allora un altro ritornello che non c'entra un cazzo, ma che piace ai giovani:
ditemi perche' se la mucca fa mu il merlo non fa me.

Hi, we are Wayne Jackson and Andrew Lowe, the Memphis Horns. Hi, I am the Rararos. Big Trouble. Thank you.

Ditemi perche' c'e' un dirigibile marrone senza elica e timone dentro me.
Giunto al termine del giorno, cerco fra le coltri un poco di speranza.
Peto in abbondanza, non ho piu' sgomento, lieto mi addormento ebbro dei miei gas.
 
Conflitti generazionali che appartengono a tutti noi

Supergiovane

Come è noto il nemico n. 1 dei giovani è il governo, alleato coi matusa per impedire ai giovani di essere tali. I pochi giovani che osano opporsi al governo fanno una brutta fine: vengono ibernati fino alla maggiore età dopodiché disibernati ma allora è troppo tardi: infatti a quel punto non sono più giovani. Ma un bel giorno i giovani vengono vendicati da un nuovo supereroe - Supergiovane - che dà la caccia al governo con armi progettate da un pool di tecnici balistici giovani (miccette, raudi, bombette puzzolenti, gavettoni, jaguarmatic, sbiancate, l’allegro chirurgo, il piccolo chimico etc.) fino ad affrontarlo nello scontro finale. Ci sono però anche le armi incruente (si tratta comunque di armi giovani) che sono la sua vera forza: la simpatia, l’umorismo, la gioia di vivere e l’argento vivo addosso. Un’arma terribile, usata solo quando non se ne può fare a meno, è “Figlio di puttana”: se pronunciata all’indirizzo del governo, lo fa piangere (a volte il governo cerca di difendersi con “Lascia stare mia madre”, ma non funziona). La sua tattica mimetica consiste nel nascondersi sotto il tavolo del governo e coprirsi gli occhi (a volte con la frangia di capelli ossigenati). Il governo - generalmente - cerca di fermarlo scatenandogli contro un’avanguardia di matusa rimproveratori e di secchioni. L’unica sostanza pericolosa per SG è la minestra, che il governo riesce a propinargli attraverso una mamma al soldo dei matusa ma infiltrata nell’entourage di SG. Il veicolo di SG è un motorino elaborato Pinasco con marmitta a espansione, cilindrata non dichiarata, stereo, cartolina tenuta con la molletta fra i raggi per fare crrr, ma privo della ruota davanti (la quale costituisce un peso inutile dato che SG è in impennata perenne). Una stecca di malboro sotto la manica della maglietta a maniche corte arrotolate costituisce un ulteriore elemento distintivo e intimidatorio.

Chi è quel giovanotto indisponente con la Vespa scoppiettante che disturba la mia pubblica quiete? Vedo un qualchecosa sul giubbotto, poi c’è scritto che c’è scritto? SG. Chevvordì? Che è, Sandro Giacobbe? Impossibile, Sandro non ha lo spessore; e poi c’ha il mantellino, minimo dev’essere, che so, un illusionista, un contorsionista. No, ma è un supereroe. L’hai detto, matusa. Sono Supergiovane. Eh, ma ditele prima le cose, no? Sfreccia, impenna, esclama porco dito, io rimango abbrustolito dalle fiamme espulse dalla petomarmitta; motociclo o motocarrozzetta, sgomma, inchioda, va a manetta, fa cagare addosso i matusa e il governo. Lui li stordisce con le fiale puzzolenti, poi li subissa di cingomma nei capelli e li finisce sputazzando il riso con la penna bic. Mi piace quel ragazzo. Perché? Sto diventando forse ricchione? Ma ditemi in sostanza se c’è qualcuno che affronti il governo e i matusa con grinta e simpatica verve come quel matto di Supergiovane. Supergiovane. Subdolo il governo si avvicina travestito da piscina traboccante di analcolico biondo. Un giovane si tuffa nella vasca come un vero Giamburrasca, ma a contatto con il liquido esclama: “Vaffancuore, sono stato ingannato. Questo è il terribile analcolico moro. Aiuto, Supergiovane!” Scatta Supergiovane e derapa, soccorrendo il il Capotel il Canopeta il Capotel il Catop Catoblepa, il Catoblepa. Superdgr e derapa soccorrendo il Catoblepa, che purtroppo sta tirando le cuoia. “Addio, Supergiovane. Per me ormai è ormai finita”. “No!” “L’analcolico moro è entrato in circolo”. “Non dire così, amico Catoblepa. Ecco, prendi questo!” “No, ma.. cosa...?” “Ah” “Ah” “Sss” “Ah h h” “Ah... Catoblepa?! Catoblepa. No! Assassini! No! Governo bastardo!”. Catoblepa Catoblepa, io ti dono le mie Tepa per il viaggio che conduice all’aldilà. Catoblepa, Catoblepa, Catoblepa, Catoblepa, Catoblepa, tu mio amico morto, io vendicherotti, tu. E Supergiovane dà fuoco a uno spinello col quale affumica il governo che, all’istante, passa all’uso di eroina e muore pieno di overdós. Mi piace quel ragazzo. Perché? Sto diventando forse ricchione? Ma ditemi in sostanza se c’è qualcuno che affronti il governo e i matusa con grinta e simpatica verve come quel matto di Supergiovane. Supergiovane. In un tripudio di miccette il governo esplode e i suoi brandelli in cielo compongono la scritta ZIO CANTANTE, che sta a significare lo scorno dei matusa mentre i giovani limonano felici esaminando giornali tipo Lando, che ritornano alla luce dopo un’era di arbitrario oscuramento, grazie al provvido intervento che operò quel sacramento di Supergiovane. Supergiovane, Supergiovane salva il giovane, libera la giovane. Super, super supergiovane. Cantiamo la nostra gratitudine - gratitudine gratitudine - a questo raro esempio di rettitudine perchè siamo una moltitudine. Super, super, super, super, supergiovane. E ora cantiamo la nostra longitudine, latitudine. Cosa c’è nel mare? La torpedine. Cosa c’è in Friuli? Trieste e Udine. Bravi. Grazie. Prego. Bravo. Grazie. Tenchius. Tenchius. Fenchius. Fenchius. Tenchius supermuch! E non è finita: per festeggiare, offro cocacola con l’aspirina a tutti. Yeh. E fra dieci minuti voglio vedervi tutti in acido. Yeh. E ricordate: ovunque ci sia un giovane in difficoltà, ovunque ci siano persone, cose, animali, città, fiumi, fiori, governi, marche di automobili che cerchino di limitare la vostra gioventù, la ci sarà lui con le sue miccette sempre accese. Perchè Supergiovane è allegria più, Bulgaria più, sciatalgia più più più. fave, fave, fuca, fuca. Stappa stappa stappa stappa stappa dai. Stappa stappa stappa stappa stappa dai. È allegria, è simpatia, è sciatalgia. Siamo forse secchioni? No. Siamo forse matusa? No. Siamo forse governi? No. Siamo forse checchineris? Siamo forse bulicci? Iarrusi? Buhi? Puppi? Posapiano? Orecchioni? Mangiatori di fave? Orrendi? Rammendati? Giuísci? Meiùsi? Magutti? Fendéri? Finestrati? Oietti? Samanettati? Rautìti? Semeiùti? Aperitaviti? Aperitivi? Sì.
 
La bellezza dei canti gregoriani e' grandiosa, evidente, intuitiva, si impone di per se'...
Queste canzonacce fanno ridere, ma non come battute da avanspettacolo... bisogna fare un pochino di strada col cervello, bisogna fare un lavoretto di intelligenza per riderci veramente... soprattutto bisogna rinunciare a un bel po' di quella boria intellettuale e di quella arrogante e immotivata autostima che solitamente impedisce di abbandonarsi alle necessarie regressioni adolescenziali controllate... :D
 
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soprattutto bisogna rinunciare a un bel po' di quella boria intellettuale e di quella arrogante e immotivata autostima che solitamente impedisce di abbandonarsi alle necessarie regressioni adolescenziali controllate...
 
I Devo hanno rappresentato nella musica, analogamente a quello che dice il Trattato del Ribelle di Ernst Junger, con arguzia e finezza intellettuali il deperimento dell'uomo moderno e le sue paure in crescita parallela al progresso tecnologico, l'autocelebrazione e l'esasperato autocompiacimento che sono riflessi malinconici della civiltà capitalista.

poi quando arriva rivè che s'intende di mosica, chiediamo chi è sto Ernesto Giovane
 

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