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Crisi, Monti-Merkel: tutto per l'euro. Efsf-Bce pronti a acquisto titoli Stato
Roesler insiste: 'Forti incognite sulla Grecia'
29 luglio, 21:25
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di Enrico Tibuzzi
BRUXELLES - Tutto l'Eurogruppo e' pronto ad agire di concerto con la Bce per salvare l'euro comprando titoli pubblici dei Paesi in difficolta' attraverso il fondo salva-Stati Efsf. Ad annunciarlo e' stato il presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker a poche ore da un altro annuncio, quello con cui Mario Monti e Angela Merkel hanno dichiarato di essere pronti a prendere ''tutte le misure necessarie per proteggere'' la moneta unica. Dopo Draghi, Hollande, Monti e Merkel, anche Juncker e' quindi sceso in campo perche' ormai, ha detto in alcune interviste rilasciate a quotidiani esteri, ''siamo a un punto cruciale'' e ''non c'e' piu' tempo da perdere''. In base all'andamento dei mercati, nei prossimi giorni, ha detto ancora il presidente dell'Eurogruppo, saranno decisi ''tempi e modalita''' degli interventi.
Ma intanto dalla Germania - dove un sondaggio dice che la maggior parte dei tedeschi ritiene che il loro Paese starebbe oggi meglio senza la moneta unica - nuovi siluri sono partiti alla volta della Grecia e della possibilita' che Atene resti nell'eurozona. Il vicecancelliere liberale Philipp Roesler e' tornato a esprimere forti dubbi sulla capacita' ellenica di rispettare gli impegni presi. Ed anche il ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble ha avvertito che non c'e' piu' spazio per nuove concessioni ad Atene. Posizioni che hanno pero' scatenato l'ira di Juncker, il quale ha sottolineato che l'uscita della Grecia dall'euro ''non fa parte delle ipotesi di lavoro'' e che essa avrebbe ''enormi ripercussioni negative''. Ed ha poi accusato Berlino di piegare gli interessi dell'Ue a ragioni di politica interna: "Perché si permette il lusso di fare continuamente politica interna su questioni che riguardano l'Europa? Perché tratta l'eurozona come una sua filiale?''.
Le parole di Juncker hanno confermato che quella che si apre domani e' una settimana molto importante, forse decisiva, per il destino dell'eurozona. La riapertura dei mercati - dove l'Italia vuole collocare Btp a media e lunga scadenza per 3,5 miliardi - sara' il momento della verita' per valutare se e quanto terra' la tregua sugli spread. Giovedi' la Bce, in occasione della riunione del suo Consiglio direttivo, dovra' poi indicare come intende intervenire concretamente in difesa della moneta unica.
E nel frattempo la Spagna provera' a resistere alle pressioni di quanti vogliono che chieda l'attivazione dello scudo anti-spread dell'Efsf. Mentre il governo greco dovra' convincere i partner che e' in grado di rispettare gli impegni presi. Monti e Merkel, nella nota congiunta diffusa dopo il colloquio telefonico svoltosi ieri, hanno rilanciato la richiesta di dare attuazione ''senza alcun ritardo'' alle decisioni del vertice Ue di fine giugno (scudo anti-spread, aiuti diretti alle banche e unione bancaria) e si sono dati appuntamento per la seconda meta' di agosto, nella capitale tedesca, per un summit bilaterale. Intanto, nel corso della settimana, Monti continuera' a tessere la sua tela politico-diplomatica volando prima a Parigi per un colloquio con il presidente Francois Hollande e poi a Helsinki, dove vedra' il premier Jyrki Katainen. Per concludere il suo tour giovedi' a Madrid dove avra' un incontro con Rajoy.
Domani invece approdera' in Europa il segretario al Tesoro americano Tim Geithner. Latore delle preoccupazioni con cui gli Usa guardano a un eventuale collasso di Eurolandia, Geithner vedra' Schaeuble sull'isola di Sylt, nel Mare del Nord, per convincere il titolare delle Finanze tedesco che la Germania non deve far mancare il suo essenziale sostegno alle forze che vogliono preservare il futuro del'euro. Successivamente Geithner volera' a Francoforte per incontrare Draghi.
In un'intervista pubblicata oggi, Schaeuble ha comunque ricordato ai suoi concittadini che ''nessun altro Paese dell'eurozona trae vantaggi dall'euro come la Germania''. Ed ha inviato i 'falchi' ortodossi tedeschi, strenui oppositori di qualsiasi iniziativa della Bce a sostegno anche indiretto dei Paesi in difficolta', a dare ''prova di pazienza''. Tornando anche a minimizzare l'emergenza spagnola. Tutto cio' mentre anche in Grecia si apre qualche spiraglio sulla possibilita' che le forze di governo trovino un'intesa per varare il nuovo pacchetto di interventi da 11,5 miliardi di euro che la comunita' internazionale chiede per dare nuovo ossigeno - con una tranche di aiuti da 31 miliardi - alle finanze pubbliche elleniche. La Troika ha fatto sapere che i suoi funzionari che avrebbero dovuto lasciare Atene alla fine di luglio per poi tornare alla fine di agosto resteranno invece in Grecia per seguire passo dopo passo il lavoro del governo ellenico