Attenti a questa Obbligazione
Un utente all’interno della Community Advise Only mi ha segnalato uno strumento
che non lo convince: l’obbligazione convertibile Veneto Banca, ISIN:
IT0004874365, con scadenza dicembre 2017, cedola 5%, rimborsabile in azioni a
discrezione della banca emittente.
Mi sono messo a studiare e… ho scoperto cose che voi umani…
Riassumiamo i fatti (i dettagli li trovate tutti sul sito di Veneto Banca).
Si tratta di un’obbligazione convertibile: Veneto Banca si finanzia con i
soldi dagli obbligazionisti, i quali possono anche scegliere di convertire le
obbligazioni in azioni.
La banca, però, si riserva il diritto di decidere se rimborsare gli
obbligazionisti in denaro o con le sue azioni, anche in anticipo, in occasione
dell’assemblea annuale degli azionisti. In pratica, l’obbligazionista può
subire la conversione, secondo l’arbitrio della banca.
Le obbligazioni sono dichiaratamente illiquide, visto ciò che scrive
Veneto Banca (sull’agevole prospetto informativo di 311 pagine):“Le
Obbligazioni Convertibili oggetto del Prospetto Informativo non sono né saranno
quotate in alcun mercato regolamentato, né in sistemi multilaterali di
negoziazione, né tramite internalizzatori sistematici né l’Emittente svolgerà
alcuna attività volta ad accentrare , gestire, realizzare o agevolare gli
scambi delle Obbligazioni Convertibili”.
“L’Offerta di Obbligazioni Convertibili descritta nel presente Prospetto
Informativo presenta gli elementi di rischio tipici di un investimento in
strumenti finanziari non quotati in un mercato regolamentato, per i quali
potrebbero insorgere difficoltà di disinvestimento. Per i sottoscrittori di
tali Obbligazioni, infatti, potrebbe essere impossibile o difficile poter
liquidare il proprio investimento prima della sua scadenza naturale“.
Non solo le obbligazioni… nemmeno le azioni dell’emittente Veneto Banca
sono quotate in Borsa. Quindi anche per le azioni che il risparmiatore può
ricevere c’è lo stesso problema di illiquidità (che la banca sintetizza nel
prospetto con l’eufemistica formula “…potrebbero insorgere difficoltà di
disinvestimento”).
Le azioni, con le quali gli acquirenti di questa preziosa obbligazione
potrebbero essere rimborsati, non hanno un valore stabilito dal mercato ma
dalla banca stessa.
Questo è un punto che vale davvero la pena di approfondire. Sempre a soli fini
formativi, per il risparmiatore che vuole sviluppare un’autocoscienza.
investimenti-illiquidi
La valutazione della banca è stata affidata per anni a Roberto Ruozi, ex
rettore della Bocconi che, nel 2010, ha lasciato tale incarico per diventare
Presidente di Banca Intermobiliare, società che fa sempre parte del Gruppo
Veneto Banca. Dal 2010 l’incarico di perito per la valutazione del valore della
banca è passato a Stefano Zorzoli, che però prima era Consigliere in un’altra
banca del Gruppo. Una bella staffetta all’interno. Quali saranno le dotte
valutazione che hanno realizzato? Andiamo a vedere…
Le auto-valutazioni di Veneto Banca mostrano (è tutto pubblico sul sito Veneto
Banca) un robusto e costante trend di crescita, mai intaccato in 15 anni di
mercati finanziari burrascosi! Il valore del titolo era l’equivalente di 14,04
€ nel 1997 e nel 2012 era diventato 40,25 €. Insomma, il valore della banca è
passato del tutto indenne attraverso la crisi della Russia e il default dell’
hedge fund Long Term Capital Management, schivando il successivo scoppio della
bolla internet, scansando il crollo delle Torri gemelle dell’11 settembre 2001,
dribblando infine il fallimento di Lehman Brothers e la crisi del debito
sovrano in Europa. Così, dalla crisi Lehman a oggi, mentre l’indice azionario
della banche italiane (ticker Bloomberg IICGBANK Index) ha perso quasi il 75%,
la brillante Veneto Banca ha guadagnato oltre il 13%! Sorprendente, no?
A conferma dell’elevato valore delle azioni Veneto Banca, il rapporto
prezzo/utili dell’istituto (o “Price/Earning”), secondo le auto-valutazioni
riportate nel prospetto informativo, è un sonante 28, mentre quello della media
delle banche è 12,4: meno della metà. Questo valore persiste anche con un 2012
dal bilancio in rosso e senza pagamento di dividendi. Sulle elevate valutazioni
il prospetto informativo recita testualmente:
“…si segnala che i multipli Price/Earning, Price/Book Value impliciti nel
corrente valore delle azioni Veneto Banca e nel Prezzo di Offerta, ancorché
sostanzialmente comparabili con i peers non quotati, risultano disallineati
rispetto alla media delle banche quotate, in ragione del fatto che il prezzo
delle azioni di Veneto Banca viene determinato dall’assemblea dei soci
annualmente e non in un mercato di titoli quotati.”
Insomma, riassumendo, si tratta di un’obbligazione convertibile illiquida il
cui acquirente può vedersi rimborsare in una data non precisata da qui al 2017
con azioni non quotate in Borsa, almeno altrettanto illiquide, di cui Veneto
Banca arbitrariamente decide valore e concambio con l’obbligazione. Forse
neanche Edward Teach, meglio noto come il pirata Barbanera, l’avrebbe pensata
meglio.