Non guardate il grafico del bovespa ... rischiate di rovinarvi la serata!
Ciauuu(TeomondoScrofolo)tranquillo fate pure tantissimi gain con gli ETF
siccome vedo che tutto è verdissimo,e fino al 5 maggio tra i btp e il banco popolare che mi daranno
liquidità e x non stare sul book a cazzeggiare.Domattina parto per la liguria a Coldiroli avendo vitto alloggio e ginnastica da camera gratis
Peciò vi anguri un buon 25 Aprile e un buonissimo 1 Maggio.Come diceva il grande Albertone lavoratori ...............
M5S
Nell'editoriale di oggi sul Fatto quotidiano, intitolato "Funeral party", con
la consueta ironia Travaglio demolisce Napolitano, rieletto Presidente,
appellandolo "becchino".
Di seguito, il testo dell'articolo:
"La scena supera la più allucinata fantasia dei maestri dell'horror, roba da
far impallidire Stephen King e Dario Argento. Il cadavere putrefatto e
maleodorante di un sistema marcio e schiacciato dal peso di cricche e mafie,
tangenti e ricatti, si barrica nel sarcofago inchiodando il coperchio
dall'interno per non far uscire la puzza e i vermi. Tenta la mission impossible
di ricomporre la decomposizione. E sceglie un becchino a sua immagine e
somiglianza: un presidente coetaneo di Mugabe, voltagabbana (fino all'altroieri
giurava che mai si sarebbe ricandidato) e potenzialmente ricattabile (le
telefonate con Mancino, anche quando verranno distrutte, saranno comunque note
a poliziotti, magistrati, tecnici e soprattutto a Mancino), che da sempre
lavora per l'inciucio (prima con Craxi, poi con B.) e finalmente l'ha ottenuto.
E con una votazione dal sapore vagamente mafioso (ogni scheda rigorosamente
segnata e firmata, nella miglior tradizione corleonese). Pur di non mandare al
Quirinale un uomo onesto, progressista, libero, non ricattabile e non
controllabile, il Pd che giurava agli elettori "mai al governo con B." va al
governo con B., ufficializzando l'inciucio che dura sottobanco da vent'anni.
Per non darla vinta ai 5Stelle, s'infila nelle fauci del Caimano e si condanna
all'estinzione, regalando proprio a Grillo l'esclusiva del cambiamento e la
bandiera di quel che resta della sinistra (con tanti saluti ai "rottamatori"
più decrepiti di chi volevano rottamare). La cosa potrebbe non essere un
dramma, se non fosse che trasforma la Repubblica italiana in una monarchia
assoluta e la consegna a un governo di mummie, con i dieci saggi promossi
ministri e il loro programma Ancien Régime a completare la Restaurazione. Viene
in mente il ritorno dei codini nel 1815, dopo il Congresso di Vienna, con la
differenza che qui non c'è stata rivoluzione né s'è visto un Napoleone. Ma il
richiamo storico più appropriato è Weimar, con i vecchi partiti di
centrosinistra che nel 1932 riconfermano il vecchio e rincoglionito generale
von Hindenburg, 85 anni, spianando la strada a Hitler. Qui per fortuna non c'è
alcun Hitler all'orizzonte. Però c'è B., che fino all'altroieri tremava dinanzi
al Parlamento più antiberlusconiano del ventennio e ora si prepara a
stravincere le prossime elezioni e salire al Colle appena Re Giorgio abdicherà.
A meno che non resti abbarbicato al trono fino a 95 anni, imbalsamato e
impagliato come certi autocrati, dagli iberici Salazar e Franco ai sovietici
Andropov e Cernenko, tenuti in vita artificialmente con raffinate tecniche di
ibernazione e ostesi in pubblico con marchingegni alle braccia per simulare un
qualche stato motorio. Ieri, dall'unione dei necrofili di sinistra e del
pedofilo di destra, è nato un regime ancor più plumbeo di quello berlusconiano
e più blindato di quello montiano, perché è l'ultima trincea della banda larga
che comanda e saccheggia l'Italia da decenni, prima della Caporetto finale.
Prepariamoci al pensiero unico di stampa e tv, alla canzone mononota a reti ed
edicole unificate. Ne abbiamo avuto i primi assaggi nelle dirette tv, con la
staffetta dei signorini grandi firme che magnificavano l'estremo sacrificio
dell'Uomo della Provvidenza e del Salvatore della Patria, con lavoretti di
bocca e di lingua sulle prostate inerti e gli scroti inanimati delle solite
cariatidi. Le famose pompe funebri. Ps. Da oggi Grillo ha una responsabilità
infinitamente superiore a quella di ieri. Non è più solo il leader del suo
movimento, ma il punto di riferimento di quei milioni di cittadini (di
centrosinistra, ma non solo) che non si rassegnano al ritorno dei morti morenti
e rappresentano un quarto del Parlamento. A costo di far violenza a se stesso,
dovrà parlare a tutti con un linguaggio nuovo. Senza rinunciare a chiamare le
cose col loro nome. Ma senza prestare il fianco alle provocazioni di un regime
fondato sulla disperazione, quindi capace di tutto."